L'ATS nomina i sostituti dei tre medici interdetti dopo l'operazione 'Disturbo'. Uno stralcio delle intercettazioni tra i professionisti
A seguito dell'indagine "Disturbo" coordinata dalla Procura di Monza e che ha visto l'esecuzione da parte della Guardia di Finanza di 21 misure di custodia cautelare, tra carcere, domiciliari, interdizioni e un obbligo di dimora, per altrettanti medici e operatori nel campo della sanità, le agenzia di tutela della salute (competenti per territorio) hanno provveduto a nominare dei sostituti per i pazienti rimasti "orfani" del loro dottore, per un tempo che non è ancora dato sapere.
In particolare ci si avvarrà dei medici associati fino a quando non si procederà eventualmente con delle nuove nomine se i provvedimenti emessi dalla magistratura non saranno congelati a seguito di ricorsi.
Ecco il calendario delle sostituzioni:
E dopo la conferenza stampa di ieri in Procura dove è stato illustrato il sistema corruttivo che prevedeva l'impianto di protesi al ginocchio e alle anche, della medesima società (che si preoccupava di procacciare "clienti" tramite un rappresentante e un agente di zona che conquistavano chirurghi e medici con denaro e regalie), senza che si guardasse alla qualità e alla salute del paziente, spuntano stralci di intercettazioni da far rabbrividire. Oltre a quelle citate dal procuratore Luisa Zanetti, relative a quanto i professionisti asserivano sulle protesi "fanno cagare", "Il fatto quotidiano" nell'edizione odierna ne riporta diverse. "Le cliniche convenzionate sono quelle che ci fanno fare soldi" diceva Denis Panico all'inizio di tutta la vicenda. "Le protesti del porco D....è una merda. Casino totale, salta via tutto" dice Valadè a Bestetti (ortopedico quest'ultimo che lavorava anche presso la Mangioni di Lecco) riferendosi agli impianti forniti dalla Ceraver e "caldeggiati" dai rappresentanti a suoi di regali, viaggi, benefit, provvigioni. E ancora riferendosi a un altro impianto "Speriamo che non si spacchi perchè ho dovuto fare dei lavori cinesi con la sega. Ho fatto il taglio a mano libera, anche il femore, non sta dentro una sega. Speriamo che non si spezzi perchè se no...è inutile che vuoi la botte piena e la moglie ubriaca". E in sprezzo alla salute dei pazienti "Nessun problema ho preso un soggetto, detto tra noi, che poteva fare da cavia" si parlano Valadè e Camnasio "è una signora anziana e mi posso permettere la tua protesi (di Ceraver), è magrettina, non possiamo sbagliare. A settembre già dobbiamo revisionare...si è alzato un pelino il piatto tibiale".
In carcere, come noto, sono finiti gli ortopedici brianzoli Fabio Bestetti, Claudio Manzini e Marco Valadè, assieme al promoter di Ceraver Marco Camnasio (considerato il vero 'dominus' del meccanismo criminoso) e Denis Panico, responsabile commerciale della multinazionale. Tutti sono accusati, in concorso tra loro, di corruzione e associazione a delinquere.
Arresti domiciliari, invece, per altri ortopedici e medici di base, 9 in totale: Filippo Cardillo di Boltiere (nella Bergamasca), Fabio Peretti di Ispra nell'Alto Varesotto, Francesco Alberti di Fasdinovo (Massa Carrara), Carmine Naccari Carlizzi, M.M. e Andrea Pagani (tutte tre di Milano), Paolo Ghiggio di Ivrea (Torino), Davide Cantù di Lecco e Lorenzo Panico di Salerno. Destinatario di un'analoga misura anche Carlo Santuccione di Capegatti (Pescara), ma il medico è nel frattempo deceduto. Altri 6 camici bianchi (Michele Bonanomi di Merate in provincia di Lecco, Marco Mandelli di Dalmine e Francesco Mangiardo di Cologno al Serio (comuni della Bergamasca), Stefano Rosino di Varese, Olga Fraschini di Lecco e Aniello Iannaccone di Capiago Intimiano (nel Comasco) sono stati indagati a piede libero e sospesi dalla professione.
In particolare ci si avvarrà dei medici associati fino a quando non si procederà eventualmente con delle nuove nomine se i provvedimenti emessi dalla magistratura non saranno congelati a seguito di ricorsi.
Ecco il calendario delle sostituzioni:
- MICHELE BONANOMI Clicca qui
- OLGA FRASCHINI Clicca qui
- DAVIDE CANTU' Clicca qui
E dopo la conferenza stampa di ieri in Procura dove è stato illustrato il sistema corruttivo che prevedeva l'impianto di protesi al ginocchio e alle anche, della medesima società (che si preoccupava di procacciare "clienti" tramite un rappresentante e un agente di zona che conquistavano chirurghi e medici con denaro e regalie), senza che si guardasse alla qualità e alla salute del paziente, spuntano stralci di intercettazioni da far rabbrividire. Oltre a quelle citate dal procuratore Luisa Zanetti, relative a quanto i professionisti asserivano sulle protesi "fanno cagare", "Il fatto quotidiano" nell'edizione odierna ne riporta diverse. "Le cliniche convenzionate sono quelle che ci fanno fare soldi" diceva Denis Panico all'inizio di tutta la vicenda. "Le protesti del porco D....è una merda. Casino totale, salta via tutto" dice Valadè a Bestetti (ortopedico quest'ultimo che lavorava anche presso la Mangioni di Lecco) riferendosi agli impianti forniti dalla Ceraver e "caldeggiati" dai rappresentanti a suoi di regali, viaggi, benefit, provvigioni. E ancora riferendosi a un altro impianto "Speriamo che non si spacchi perchè ho dovuto fare dei lavori cinesi con la sega. Ho fatto il taglio a mano libera, anche il femore, non sta dentro una sega. Speriamo che non si spezzi perchè se no...è inutile che vuoi la botte piena e la moglie ubriaca". E in sprezzo alla salute dei pazienti "Nessun problema ho preso un soggetto, detto tra noi, che poteva fare da cavia" si parlano Valadè e Camnasio "è una signora anziana e mi posso permettere la tua protesi (di Ceraver), è magrettina, non possiamo sbagliare. A settembre già dobbiamo revisionare...si è alzato un pelino il piatto tibiale".
In carcere, come noto, sono finiti gli ortopedici brianzoli Fabio Bestetti, Claudio Manzini e Marco Valadè, assieme al promoter di Ceraver Marco Camnasio (considerato il vero 'dominus' del meccanismo criminoso) e Denis Panico, responsabile commerciale della multinazionale. Tutti sono accusati, in concorso tra loro, di corruzione e associazione a delinquere.
Arresti domiciliari, invece, per altri ortopedici e medici di base, 9 in totale: Filippo Cardillo di Boltiere (nella Bergamasca), Fabio Peretti di Ispra nell'Alto Varesotto, Francesco Alberti di Fasdinovo (Massa Carrara), Carmine Naccari Carlizzi, M.M. e Andrea Pagani (tutte tre di Milano), Paolo Ghiggio di Ivrea (Torino), Davide Cantù di Lecco e Lorenzo Panico di Salerno. Destinatario di un'analoga misura anche Carlo Santuccione di Capegatti (Pescara), ma il medico è nel frattempo deceduto. Altri 6 camici bianchi (Michele Bonanomi di Merate in provincia di Lecco, Marco Mandelli di Dalmine e Francesco Mangiardo di Cologno al Serio (comuni della Bergamasca), Stefano Rosino di Varese, Olga Fraschini di Lecco e Aniello Iannaccone di Capiago Intimiano (nel Comasco) sono stati indagati a piede libero e sospesi dalla professione.
S.V.