Il ciclista di Aosta: devo la vita all'intuito e all'abilità dei medici di questo "piccolo ma grande" ospedale. A loro il mio grazie!

Lo straordinario intuito di una giovane dottoressa e l'indiscussa abilità chirurgica del primario hanno salvato la vita a Tiziano Gatti, il ciclista aostano che la scorsa domenica è rimasto vittima di un incidente mentre percorreva un sentiero nel Parco del Curone. L'uomo, classe 1965, pur avendo dovuto subire l'asportazione di un rene, è in buona salute e nei prossimi giorni sarà dimesso dall'ospedale Mandic e potrà fare ritorno a casa.

Tiziano Gatti e la dottoressa Elena Meroni


Ma questo ospedale e soprattutto i suoi medici e operatori gli rimarranno nel cuore, perchè a loro deve davvero la vita. "Sono nativo di Limbiate ma da giovane, per lavoro, mi sono trasferito in Valle d'Aosta e qui la mia passione per le biciclette si è snodata esclusivamente sulle montagne" ha raccontato dal letto della chirurgia "faccio 4mila chilometri l'anno, partecipo a qualche gara e quella di domenica avrebbe dovuto essere di preparazione a un tracciato più difficile che avevo in programma a Cogne, che chiaramente è saltato". Di quel giorno Tiziano ha solo tre flash: il primo mentre sta pedalando e vede un quad del soccorso che supera la fila di ciclisti; il secondo mentre controlla la situazione della gara e quindi gli altri concorrenti e il terzo mentre cerca di distinguere, tra le gocce di sudore sullo schermo del computerino, i chilometri percorsi e i restanti. Per il resto è il buio totale e quanto sa è perchè gli è stato raccontato da altri, seppur sommariamente visto che nessuno ha assistito alla sua caduta. L'uscita di strada lungo un sentiero sterrato utilizzato dai trattori è avvenuto in località Galbusera Bianca. Il tachigrafo in quel momento segnava un'ora e trentanove minuti di pedalata. Tiziano è rimasto a terra, privo di coscienza per dieci forse quindici minuti fino a quando altri ciclisti in transito si sono accorti di lui e hanno allertato l'équipe dei soccorsi che era al seguito della gara. Caricato sull'ambulanza e portato direttamente dai volontari al Mandic l'uomo è giunto in Pronto soccorso alle 13.40 con un trauma cranico e addominale e un'amnesia importante. Subito è stato allertato il chirurgo di guardia, la dottoressa Elena Meroni che, ha raggiunto il reparto di emergenza. La situazione dell'uomo è apparsa critica ma non tale da non poter sostenere un viaggio in elicottero al Niguarda per effettuare la TAC visto che quella del Mandic era rotta. Mentre dal nosocomio milanese, in una decina di minuti, arrivava il velivolo la dottoressa, non convinta delle condizioni di Tiziano, intuendo di un quadro generale che poteva improvvisamente peggiorare, ha chiesto comunque di preparare la sala operatoria per una eventuale emergenza nell'emergenza (l'allestimento della sala, infatti, necessita di una mezz'ora di tempo prima che si possa operare). Una scelta che si è rivelata ... salvavita. Mentre infatti il ciclista veniva caricato in barella per raggiungere il mezzo, alla presenza del medico dell'elicottero, i parametri crollavano e l'uomo andava in schock con un crollo della pressione a 60 su 20.
Il primario dr. Pierluigi Carzaniga
"In una decina di minuti la sua pancia è lievitata" ha raccontatola dottoressa "e le condizioni del paziente sono improvvisamente precipitate. Siamo corsi in sala operatoria che, fortunatamente, era stata preparata, ho allertato il medico reperibile e vista la gravità della situazione è stato contattato il primario dr. Pierluigi Carzaniga che in una decina di minuti è stato in ospedale". In pronto soccorso Tiziano era già stato sottoposto a un ecofast per scongiurare eventuali lesioni importati a fegato, reni, milza o eventuali sversamenti di sangue. "C'era il sospetto di una lesione ma il grosso ematoma non ci consentiva di vedere bene" ha proseguito la dottoressa Meroni "Ci siamo accorti che c'era qualcosa che non andava nella parte sinistra dell'uomo. La milza era integra. Poi abbiamo capito che era il rene. La gravità era tale che abbiamo dovuto sottoporlo a una nefrectomia. Legati i vasi sanguigni e chiusa la fase operatoria, pian piano il paziente si è stabilizzato e i suoi parametri sono tornati alla normalità". Un'operazione complicata ma coordinata ed eseguita in tempi rapidi (poco più di un'ora e mezza) e senza una sbavatura. Caricato in ambulanza il ciclista aostano è stato trasportato a Lecco per una TAC encefalo e all'addome che ha escluso altre lesioni. Riportato a Merate è stato ricoverato qualche giorno in Rianimazione per poi giungere in Chirurgia. "I miei primi ricordi sono nel letto della rianimazione" ha raccontato Tiziano, il volto provato ma comunque sereno, con la luce del sole che filtra dalla finestra e gli illumina gli occhi che a sentire quello che ha rischiato e come ne è venuto fuori, un po' si velano di emozione. "Sapevo esattamente dov'ero, sapevo dell'incidente perchè probabilmente me lo hanno detto più volte mentre mi visitavano ma non ricordo nulla di quei momenti". Quei momenti ora sono alle spalle e ora lo vedranno impegnato nella riabilitazione per ritornare anzitutto in piena forma e poi...in sella. "Non finirò ma di ringraziare questo piccolo, grande ospedale e il suo personale medico che mi hanno salvato la vita" ha concluso. "Dal primo all'ultimo che mi hanno assistito, fin dai momenti dell'emergenza ad ora qui sul letto della chirurgia, va il mio ringraziamento più sincero. Davvero di cuore, grazie!".
S.V.
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