Nel Meratese-Casatese parte la rivoluzione sanitaria: entro dicembre un piano personalizzato di assistenza per i cronici

ASST, Retesalute e Faresalute si sono date appuntamento già nella prima settimana di settembre per studiare e formalizzare gli accordi che permetteranno di confermare e incentivare le forme di collaborazione già in atto, per realizzare operativamente percorsi sociosanitari integrati capaci di realizzare gli obiettivi della riforma sociosanitaria lombarda e passare quindi dalla cura del paziente alla "presa in carico della persona".

Simona Milani, direttore di Retesalute

La decisione è stata assunta venerdì pomeriggio nel corso di un vertice tenutosi presso il Mandic che ha visto riuniti il Direttore generale della ASST Stefano Manfredi assistito dal Direttore sociale Enrico Frisone, il Presidente di RetesalutE Alessandro Salvioni con la Direttrice Simona Milani e Giacomo Molteni in qualità di consulente per i problemi relativi alla integrazione con il settore sociosanitario e il Vice Presidente di Faresalute Marco Panzeri.
I responsabili presenti hanno valutato positivamente le opportunità offerte dalle realtà territoriali dell'ambito distrettuale meratese e le accelerazioni impresse da Regione Lombardia al processo di attuazione della riforma.
Il cronoprogramma messo a punto dall'assessore regionale al Welfare Giulio Gallera per la presa in carico di oltre tre milioni e mezzo di pazienti cronici lombardi, prevede che ai primi di dicembre questi dovranno ricevere una lettera con specificato i nomi dei soggetti "gestori" , "co-gestori" ed "erogratori" tra cui potranno scegliere per sottoscrivere il patto di cura e il piano assistenziale individualizzato (Pai).
La manifestazione di disponibilità ad attivare forme di collaborazione nella fase di avvio del sistema sociosanitario presentata da Retesalute alla ASST ha trovato una pronta risposta da parte dei vertici della Azienda sanitaria, che dimostrano di volere giocare da protagonisti in questo processo e conseguentemente coltivare un rapporto privilegiato con l'Azienda Speciale dei comuni.

Stefano Manfredi, direttore generale ASST Lecco

Retesalute già da anni collabora con le strutture sanitarie e sociosanitarie in tema di fragilità clinica e/o funzionale con bisogni di tipo residenziale e assistenziale a domicilio, di fragilità sociosanitarie di grado moderato e di cronicità in fase iniziale.
A breve la Regione definirà inoltre le modalità di presa in carico di categorie di cronicità dell'ambito sociosanitario quali la demenza, le tossicodipendenze e l'autismo, settori per i quali i Gestori e gli Erogatori dovranno ricorrere in modo ancora più accentuato a forme di collaborazione con i servizi gestiti da Retesalute.
La collaborazione tra Retesalute e la ASST, azienda quest'ultima che svolgerà sicuramente il ruolo principale tra i soggetti erogatori e gestori, potrebbe favorire la possibilità di procedere alla sperimentazione, nel nostro territorio, della complicatissima fase di avvio della riforma, che difficilmente potrà vedere realizzati i propri obiettivi in modo omogeneo su tutto il territorio regionale o anche all'interno dei confini delle singole ATS.
A questa possibilità fanno riferimento anche le "Linee di indirizzo per lo sviluppo del sistema integrato di carattere sanitario, sociosanitario e sociale nell'Ambito distrettuale di Merate", approvate dalla Assemblea dei Sindaci nel mese di giugno. In quella riunione da parte dei rappresenti dei Comuni partì un invito perentorio a Retesalute di avviare un percorso per raggiungere l'obiettivo statutario dell'efficace integrazione e unitarietà delle attività socio-assistenziali e sociosanitarie attraverso la sottoscrizione di intese operative con altri soggetti attori quali ATS, ASST e Medici di base.

Giacomo Molteni, consulente di Retesalute

Anche su fronte dei Medici di medicina generale Retesalute ha avviato un percorso di collaborazione che ha visto come primo adempimento la sottoscrizione di un accordo di collaborazione con la COSMA, cooperativa di medici con presenza più che decennale su tutto il territorio lecchese con un forte impegno negli ultimi cinque anni alla realizzazione dei progetti CReG per una gestione ottimale dei pazienti cronici. Attività che ha dato ai medici associati l'opportunità di mettere a punto una serie di servizi e di percorsi per migliorare la gestione del paziente con diversi livelli di cronicità, tra i quali la preparazione di un piano assistenziale sanitario, l'implementazione sul territorio di un contact center per favorire la prenotazione degli esami e l'aderenza dei pazienti a quanto prescritto e un network di Case Manager (infermieri di famiglia) in grado di supportare i pazienti ed il loro rapporto con i Medici di base. Una parziale anticipazione di quanto prevede ora la riforma.
Retesalute e COSMA hanno ritenuto opportuno realizzare un coordinamento tra gli organismi istituzionali e tecnici delle due strutture per identificare un piano d'azione e di sviluppo con l'avvio della riforma e che avrà come obiettivo l'individuazione di strumenti di conoscenza e di rilevazione dei bisogni sociosanitari da affiancare alla rilevazione della situazione clinica dei pazienti, oltre all'individuazione di percorsi condivisi di presa in carico di pazienti fragili in una logica di continuità assistenziale.
Da rilevare come anche sul fronte dei Medici di base il nostro territorio ha rappresentato una particolarità positiva: la percentuale di adesione da parte loro a forme associative che rappresentano la condizione per candidarsi alla funzione di "gestore" della presa in carico è significativamente alta. Si parla di una cifra che va oltre l'80%, contro una media regionale di meno della metà. Un segnale forte e incoraggiante sulla strada della riforma che non può prescindere dalla collaborazione dei medici di famiglia.
Sempre con riferimento all'incontro di venerdi scorso va sottolineata la presenza al tavolo di Marco Panzeri nella veste di Vice Presidente della Associazione FareSalute presieduta dalla Dott.ssa Carla Magni. La collaborazione fra Faresalute e la ex Azienda ospedaliera ora ASST, d'intesa e in collaborazione con Retesalute, per i servizi del Mandic è ormai quasi decennale. Ultimamente l'Associazione garantisce al Presidio ospedaliero cittadino servizi indispensabili come l'accoglienza, che, tra l'altro, ha permesso di ridurre di molto i problemi legati al cambio di strategia messo in atto in tema di prenotazione delle prestazioni al Centro Unico ospedaliero.

Marco Panzeri, vicepresidente di Faresalute

A Faresalute va soprattutto riconosciuto il merito del livello raggiunto dal servizio di supporto psicologico per i pazienti oncologici e ultimamente anche a quelli cardiologici.
La collaborazione sperimentata tra ospedale e territorio ha finora permesso il servizio erogato come prestazione gratuita a tutti i pazienti del territorio meratese-casatese, grazie ai finanziamenti erogati da ASST, Retesalute e dalla Associazione stessa.
Il Servizio è garantito da professionisti Psicologi-Psicoterapeuti per 60 ore settimanali e attualmente ha in carico in totale 350 utenti, tra pazienti oncologici, cardiologici e loro familiari. Nel 2016 sono state erogate un totale di 1872 prestazioni eterogene.
Il 30 settembre scadono gli accordi tra ASST, Retesalute e Faresalute che hanno garantito finora un servizio che può essere considerato una anticipazione, pre-riforma, della presa in carico dei pazienti.
Nell'attuale contesto è facile prevedere che dagli incontri programmati per i primi giorni di settembre e dagli accordi che ne scaturiranno il servizio non potrà che potrà essere qualificato e strutturato. Un depotenziamento dello stesso sarebbe in netta contraddizione con i principi alla base del nuovo sistema sociosanitario lombardo.
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