Paderno: la ''pietà dei santi'' torna in chiesa parrocchiale

Arte, storia e musica a Paderno d'Adda, dove, prima in chiesa e poi a Cascina Maria, è stato presentata "La pietà tra i Santi Ambrogio e Gerolamo", ovvero il dipinto su tavola in legno che Giovanni Ambrogio della Torre (probabile scuola di Gaudenzio Ferrari) aveva dipinto nel XVI secolo. Un lungo pomeriggio quello di sabato. Appuntamento alle 16, aperta dal maestro Andrea Galbusera all'organo, la manifestazione ha visto la storia del dipinto illustrata prima dal parroco, don Antonio Caldirola, poi dal sindaco Renzo Rotta. Bernadette Ventura, della Fondazione Venaria Reale di Torino, ne ha raccontato l'iconografia, mentre Francesca Bianco, che l'ha restaurato, ne ha spiegato la condizione dei materiali, i problemi e il difficile percorso di restauro. Un lavoro lunghissimo, che, come ha poi precisato anche a Cascina Maria, l'ha impegnata per un anno. Interventi anche di Cristina Quattrini della Pinacoteca di Brera, e Marianna Ferrero della Fondazione Venaria Reale.


Dipinto nel 1500 da Jo Ambrosi De Turre (probabile scuola del grande Gaudenzio Ferrari) probabilmente su commissione della famiglia Annoni (Famiglia nobile milanese con feudi anche in Brianza) quella conservata a Paderno d'Adda è, forse, l'unica opera ancora esistente del pittore lombardo. Nel 1779, era stato accolta nell'oratorio dell'Addolorata, piccola chiesa che sorge all'incile del Naviglio. Recuperato nel 1993 da Habitat, associazione culturale di Paderno d'Adda che ha pubblicato "Storie di acque e uomini", la pala d'altare era stata accolta nella parrocchiale. Nel 1998 il primo restauro. Tra il 2015-16, grazie all'impegno dell'amministrazione comunale (prima con Annarosa Panzeri, poi col sindaco Renzo Rotta) il secondo a Venaria Reale. Già proprietà del Demanio, poi acquisito dalla Pinacoteca di Brera, il dipinto rimarrà a Paderno per tre anni. "Ho sottoscritto la convenzione fino alla scadenza del mio mandato - ha detto il sindaco - chi verrà dopo di me deciderà che cosa fare". Illustrandone le figure, il parroco ha spiegato la presenza di San Girolamo, e Sant'Ambrogio. Al centro la Vergine che accoglie Gesù morto e deposto dalla croce. "Studioso e vescovo - ha detto il parroco - avevano il compito di spiegare la Parola. Il primo a censirla era stato nel 1897 il cardinal Ferrari in visita pastorale a Paderno d'Adda. A sollecitarne il restauro era stato, nel 1934, anche il cardinal Schster, arcivescovo di Milano e della nostra Diocesi".

Don Antonio e il sindaco Renzo Rotta

"E' una pala di grandi dimensioni, 200 centimetri per 145 - hanno precisato il sindaco, nonchè la dottoressa Ventura e Bianco - sono due tavole in pioppo, verticali e unite. Il legno è materiale vivo. Per evitare i problemi di degrado, l'opera è "protetta" da un clima-box". Prima di tornare a Paderno d'Adda, è già stata esposta a Torino nella mostra "Bellezza senza fine". Francesca Bianco, restauratrice, è entrata nei particolari di un recupero che l'ha visto impegnata al punto da creare un propria tecnica, utilizzata per il recupero del colore.

L'approfondimento è continuato a Cascina Maria con Cristina Quattrini di Brera, Marianna Ferrero di Venaria Reale, e ancora con Francesca Bravo. Amministratori e restauratrici che insieme, e al solo scopo di salvare un'opera dalla distruzione e restituirla alla visione quotidiana dei padernesi, hanno speso impegno e fatica. "Ringraziarli per questo - hanno detto dal pubblico - è quello che vogliamo fare".
Invia un messaggio alla redazione

Il tuo indirizzo email ed eventuali dati personali non verranno pubblicati.