Con la Semina una giornata per i soci nella località di Morterone

Un 2 giugno diverso, lontano dalle sfilate e dalle commemorazioni ufficiali, quello che La Semina ha organizzato, aderendo all'invito di Voler bene all'Italia, venerdì 2 giugno a Morterone, in collaborazione con il Comune di Morterone e il Comune di Imbersago, l'Associazione Culturale Amici di Morterone e con il Premio Morlotti di Imbersago.


Morterone, in provincia di Lecco, è fra i più piccoli comuni d'Italia con i suoi 34 abitanti censiti (erano circa 400 negli anni '20 -'30 e poco più di 100 all'inizio degli anni '60) ed ha un piccolo borgo, una chiesa, il municipio, una stalla comunale ma non ha una scuola. La più vicina si trova a Ballabio, collegato a Morterone da una strada panoramica di circa 16 chilometri, che con una serie infinita di tornanti porta a quota 1100 metri s.l.m. Siamo nel cuore della Valsassina, alle spalle del Resegone
Ad accogliere i circa (40) soci/simpatizzanti della Semina, alle 10:30 di fronte alla chiesetta, il sindaco Antonella Invernizzi, accompagnata da alcuni componenti della giunta comunale e dal presidente della Proloco di Morterone.

Fra i visitatori, oltre al presidente della Semina Pierangelo Marucco, il sindaco di Imbersago Giovanni Ghislandi, alcuni componenti della giunta comunale, Aldo Mari per il premio Morlotti e il presidente della Proloco di Imbersago, oltre ad un nutrito gruppo di appassionati di arte e della natura.
Dopo i saluti saluti dei due Sindaci, che hanno ricordato lo speciale impegno e legame dei piccoli Comuni nel valorizzare cultura, arte territorio, è stato il contributo del critico Giorgio Seveso che ha dato il senso dell'incontro tra i linguaggi diversi, tra arte e natura.
Anfitrione della giornata, l'avv. e poeta Carlo Invernizzi, che ha ideato il museo di Morterone.

Un museo a cielo aperto che raccoglie circa 30 opere di artisti Italiani ed Europei, distribuite sul territorio che circonda il borgo di Morterone. La visita parte dalla chiesetta, intitolata alla Beata Vergine Assunta, di origine romane e citata in un documento del 1363, anno in cui venne consacrata. Al suo interno, oltre alla pala di Francesco Quaglio (1742), ristrutturata nell' ‘800, alcuni pezzi di pregevole fattura.

La chiesa è anche il punto d'inizio della visita al museo. Le due opere di Rudi Wach danno inizio al percorso che si sviluppa poi in località Pradello, Fraccia, Centro e Prà de l'Ort dove si possono vedere le opere di Gianni Asdrubali, Lucilla Catania, Carlo Ciussi, Bruno Querci, Nello Sonego, Grazia Varisco, Igino Legnaghi, Gianni colombo, Pino Pinelli, Niele Toroni, Rudi Wach, Francesco Candeloro, Nicola Corrino, François Morellet, Mauro Staccioli, Ulrich Rΰckriem, Michel Verjux.
Dopo aver visitato le circa 30 opere, una breve sosta sul terrazzo panoramico della casa del papà del sindaco Invernizzi, da dove si può gustare la vallata che da dietro la parete del Resegone si estende fino alla Val Taleggio, per poi raggiungere l'unica locanda del paese, la Trattoria dei Cacciatori.

Dopo un'ora di sosta, ritemprati dalla cordiale accoglienza e dalla simpatica compagnia, ultima tappa della giornata: la stalla comunale gestita dall'azienda agricola le Forbesette dove vengono allevati bovini di razza Grigio Alpina dal cui latte vengono prodotti formaggi locali e carni di qualità. Un esempio di imprenditorialità giovanile, capace di valorizzare il territorio.
Un 2 giugno decisamente diverso dalla classica sfilata dei Fori Imperiali che caratterizza la festa della Repubblica Italiana, ma non per questo meno importante per la sopravvivenza di uno dei borghi più caratteristici e suggestivi della Valsassina e dell'intera Lombardia.
(di Alessandro Lega, socio della Semina)
Alessandro Lega, socio della Semina

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