Paderno: Vittoria Haziel lungo l'Adda, studiosa di Da Vinci

Visita davvero d'eccezione lungo le sponde del fiume Adda, raccontata in prima persona dal "cicerone" Fiorenzo Mandelli che ha avuto l'onore di accompagnare la nota scrittrice e studiosa di Leonardo da Vinci nonchè autrice di molti libri, dottoressa Vittoria Haziel. Arrivata da Roma per festeggiare le sue 70 primavere, ha voluto recarsi in alcuni dei luoghi che furono di ispirazione al maestro, nel periodo (era il 2 maggio) che accomuna la morte di suo padre e quella di Da Vinci.

Fiorenzo Mandelli e la dottoressa Vittoria Haziel

La visita lungo l'Adda

"Che importa l'anno? Lo ha ricordato la scritta sulla torta millefoglie con zabaglione e crema, "fuori del tempo". Lei - "leonardesca dentro e fuori", come si definisce - la candelina con il punto interrogativo l'ha spenta non alla fine, ma all'inizio del cenacolo conviviale: non sulla torta ma su una forma di formaggio alta 5 piani, proprio come una torta nuziale" ha raccontato Fiorenzo descrivendola visita della gradita ospite.
"Non si è trattato di un formaggio a caso. Insieme al piatto leonardesco (fave e fichi secchi con ricetta segreta) è stato l'ospite d'onore del cenacolo vapriese, anteprima di un format che farà il giro del mondo, "I LEONAR-DESCHI", cenacoli itineranti. Si tratta del Montèbore, eccellenza italiana figlia di una ricetta antica di 1000 anni e resuscitata, legata a Leonardo. La pietanza comparì sulla tavola di uno dei tanti festeggiamenti per le nozze di Gian Galeazzo Sforza con Isabella d'Aragona, legato alla presenza di da Vinci come scenografo della spettacolare "Festa del Paradiso" accompagnata dai versi del Bellincioni".

Alcuni momenti dei festeggiamenti

Ma anche la dottoressa Vittoria ha festeggiato il suo "matrimonio segreto" con l'Adda, il fiume palindromo di cui è innamorata da anni. C’è molta attesa per nuove rivelazioni o studi in vista del 2019, 500° anniversario della morte del genio ad Amboise.
"La dottoressa Haziel ha poi adottato una pecora di Montèbore, sensibile all'annuncio "A.A.A. cerca famiglia adottiva pari requisiti". Durante il cenacolo l'ha battezzata "Caterina Davinci", con il nome della madre di Leonardo. Un "personaggio troppo in ombra nella vita del Maestro", come ha commentato lei stessa tristemente. Padrino e madrina sono stati Roberto e Agata, i "Signori Montèbore", ambasciatori dell'eccellenza nel mondo. Io ero il cerimoniere" ha raccontato Fiorenzo Mandelli. "Sono stato testimone anche del "battesimo", la sera prima, della dottoressa attraverso la "benedizione" di un diluvio universale che ci ha accompagnato nel pellegrinaggio sul fiume Adda al Santuario della Madonna della  Rocchetta, dove i lumini accesi (vicino ai famosi Tre corni sull’Adda ritratti dal genio) hanno accompagnato anche il voto per far sì che non dovesse intervenire la Protezione Civile a portarci in salvo. Mi viene il dubbio che il Maestro abbia voluto far sperimentare alla sua allieva Vittoria e al suo "cavalier servente" quelle situazioni da lui sperimentate. Secondo Pedretti proprio durante le visite a Vaprio, Leonardo avrebbe composto "guardando giù verso le vorticose acque dell'Adda" quella serie di schizzi sulle origini alluvionali della Pianura Padana che si sarebbero trasformati nelle visioni terrificanti del Diluvio. Lei - anticlericale come il Maestro - prega come lui: la Madonna anziché il "Tanto Inventore", "Primo motore", nelle preghiere del Da Vinci. E ha supplicato anche la Madonnina che nel 2019 - a 500 anni dalla morte di Leonardo - si possa diffondere ancor più nel mondo l'indagine di un'importante opera segreta - summa di tutte le sue opere - ma sotto gli occhi di tutti da secoli".

Gli invitati all'anteprima de "I LEONAR-DESCHI" sono stati alcuni rappresentanti dell'Associazione Leonardo di Vaprio, i "4 del Nuovo Rinascimento" giunti appositamente da Milano: il baritono Giuseppe Riva, Mariarosa Concari, la proprietaria della villa dove abitava Anna Magnani, Marco e Giulio della "Finestra sul fiume".
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