Mauro Lovisari: la Pneumologia al Mandic e un ''POT'' a Casatenovo. Due ottime notizie
Sembrava soprattutto logico, visto che dall'ormai lontano 2011, due figure strategiche come Carlo Lucchina, allora Direttore Generale dell'Assessorato, e Stefano Galli, allora Capogruppo della Lega Nord, ma prima ancora lecchese di residenza, si erano prodotti in uno sforzo davvero unico per dar fiato ad un progetto giusto, opportuno e rispettoso della normativa. Ci sono voluti sei anni per rendere concreto un progetto nobile, supportato da un finanziamento importante. C'è voluto più di un lustro per rendere giustizia ad un Direttore Generale, Lucchina, che si è distinto soprattutto per la sua capacità ed efficienza, dando risposte concrete alle Aziende Sanitarie che esponevano problemi e necessità. Ed un grazie, ora, io posso dirlo anche a Stefano Galli, che allora si batté allo stremo per ottenere un finanziamento che non era stato previsto nel contesto di una gara di ristrutturazione del Mandic.
Sarebbe stato ingiusto, inopportuno e direi scandaloso se non si fosse dato corso al progetto, che aiuta Merate ed il Mandic a restare al livello che merita, Struttura Ospedaliera multi specialistica, tecnologicamente avanzata, capace di dare alla sua popolazione ed alla gente delle Province limitrofe risposte sanitarie di assoluta qualità. Adesso si tratta di riempire di contenuti anche il Presidio di Casatenovo, dove può e deve rimanere la riabilitazione respiratoria (l'altro polo è Bellano, altra realtà preziosa per l'Asst), ma deve aggiungersi altra attività richiesta dai bisogni della popolazione locale.
Un problema che può diventare occasione, per l'applicazione di una riforma giusta, ma complessa e costosa. Il periodo non è dei migliori, ma l'Assessore Gallera ha dimostrato di avere gli attributi, e i due Direttori dell'Ats e dell'Asst non sembrano affatto degli sprovveduti; hanno tutti e tre le idee chiare e spero che trovino assieme la strada per creare a Casatenovo un POT efficace, strutturato, capace di dare risposte di qualità ai bisogni di salute dei Casatesi, e non solo. Quello che è certo è che, ancora una volta, non si tratterà di agire a livello di vertice, ma conterà il gioco di squadra. Si riuscirà a creare qualcosa di concreto ed efficiente solo se si ripartirà dagli uomini e dalle loro professionalità. Solo se si riuscirà a far lavorare assieme il medico ospedaliero, il medico di famiglia ed il medico specialista ambulatoriale si potrà costruire a Casatenovo un nuovo modello di Presidio Sanitario Territoriale, dove potranno agire complementariamente le tre figure che, fino ad ora, hanno operato distintamente.
Impossibile? Non credo. Credo invece che Casatenovo possa essere la palestra di un progetto nuovo, nobile, opportuno.
Vale la pena, quindi, di operare in questa direzione, non dimenticando un altro progetto importante: la Cittadella della Salute che, pensata dal Sindaco di allora Robbiani, sarebbe un ulteriore tassello della crescita del Modello Merate e darebbe risposta, fra l'altro, all'annoso problema del Pronto Soccorso, separando la trattazione dei codici minori che tante grane ha generato e continua a produrre in un reparto che, con i letti di osservazione breve, dovrebbe essere riservato solo ai casi veramente seri della popolazione locale.
Un caro saluto a tutti i dipendenti del Mandic e dell'Inrca di Casatenovo.