Merate: un giorno di confronto e dibattito. Così il circolo del PD ''si avvicina ai cittadini''

La giornata realizzata dal circolo PD di Merate dal titolo "Merate del Futuro: una Città condivisa" si è svolta sabato scorso con una grande partecipazione sia durante la mattinata che durante la seconda fase pomeridiana. Il workshop è nato per rivitalizzare il messaggio politico del circolo PD, dedicato alle sei realtà di Merate, in altre parole "ci siamo e desideriamo fare politica su e per Merate", precisa il segretario Enrico Mazzucchelli. Vi è stato, inoltre, la presenza di una ventina di giovani, come auspicato dal segretario dei GD meratesi, Gino del Boca, che è riuscito a coinvolgerli in un discorso relativo all'amministrazione.


Tanti temi e tanti altrettanti ospiti divisi su due macro argomenti: la cittadinanza attiva, al mattino, e la cultura come volano per l'economia, al pomeriggio. Presentatore del workshop è stato Luciano Ballabio.
Il primo intervento della giornata, iniziata alle ore 09.45, è stato quello dell'on. Gian Mario Fragomeli. Ha introdotto tutto il macro-tema della mattinata parlando di come la politica si deve mettere a disposizione della città. Da qui, ha ripreso il concetto di "Polis" greca. Ovvero, quella struttura che prevede l'attiva partecipazione degli abitanti liberi alla vita politica. Infatti, l'onorevole ha rimarcato l'importanza per un'amministrazione di coinvolgere i propri cittadini nelle scelte ma soprattutto di condividere con loro gli obiettivi. Un'amministrazione che non ascolta e non collabora con e per i quali ha mandato di governo è un'amministrazione cieca. Il secondo intervento della mattina è stato quello di Giovanni Moro, figlio di Aldo Moro. Il quale identificato e illustrato il limite della cosiddetta cittadinanza attiva come forma di partecipazione politica . "La cittadinanza attiva è il modo in cui gli individui entrano a far parte dell'attività politica. È una pratica di cittadinanza che consiste in una molteplicità di azioni collettive o per mettere in opera diritti o per prendersi cura di beni comuni e/o sostenere soggetti in condizioni di debolezza, attraverso l'esercizio di poteri e responsabilità nelle politiche pubbliche".

Giovanni Moro e Gianfranco Ginelli


L'obiettivo di queste organizzazioni di cittadini è di operare per fronteggiare un problema di rilevanza pubblica. Parliamo dunque di un tipo di cittadino: "Che vuole vincere non solo partecipare".
Moro ha poi sottolineato che varie ricerche sulla fiducia pubblica hanno evidenziato come i cittadini abbiano molta più fiducia in queste organizzazioni rispetto, ad esempio ai partiti (si stima che 8 cittadini su 100 abbiano fiducia nei partiti, 80 su 100 in queste organizzazioni). Ma in concreto, chi si occupa di cittadinanza attiva? Le organizzazioni volontarie, i servizi di consulenza, i centri di ascolto, i gruppi di auto- aiuto, le imprese sociali, le associazioni di animazione civica, le organizzazioni di cooperazione internazionale, i movimenti di azione collettiva. Quali sono gli elementi distintivi di queste organizzazioni? Tutela dei diritti, cura e accessibilità dei beni comuni, creare e erogare servizi. Il fenomeno delle organizzazioni di cittadinanza attiva è tra i più importanti, ha caratterizzato la società contemporanea negli ultimi 40-50 anni e ha avuto un'impennata dopo gli anni Settanta, con un picco notevole tra gli anni Novanta e il 2000. "Queste organizzazioni hanno una grande capacità di impatto nella realtà per fronteggiare, elaborare situazioni e risolvere problemi ma hanno una scarsissima rilevanza politica".

Alessandro Balducci e Virginio Brivio


Il terzo intervento è toccato all'assessore Gianfranco Ginelli. Ha parlato della propria esperienza, nell'amministrazione del Comune di San Donato (30.000 abitanti) la quale, con i cosiddetti Patti di Collaborazione, ha ottenuto dei risultati incoraggianti, riuscendo a coinvolgere la cittadinanza. Il quarto intervento che ha chiuso la mattina è stato quello del sindaco di Lecco Virginio Brivio. Il quale, in divergenza con l'esperienza sopracitata, ha identificato i limiti dell'amministrazione partecipata. Non sottacendo che forse la causa sta anche nella difficoltà concreta di comunicare il grande lavoro che la Giunta del capoluogo sta sviluppando e che ha realizzato. Quanto emerso è l'amministrazione che governa e gestisce il territorio, con strategia, progetti e azioni (che poi coinvolge la cittadinanza). Chiusa la mattinata è stato il momento di una pausa con un ricco buffet, preparato e offerto dai volontari del circolo PD Merate. Un momento per riflettere e discutere informalmente.

Simona Piazza e Veronica Tentori


La fase pomeridiana si è aperta con l'on. Veronica Tentori che ha parlato della bellezza, intesa come paesaggistica e culturale, in tutte le sue sfumature. Una relazione di aperturache ha introdotto gli interventi del pomeriggio sulla cultura come volano dell'economia. Il secondo intervento è stato dell'architetto Laura Visigalli. Il concetto che è stato evidenziato è quello della "vision" che un'amministrazione deve avere nell'affrontare un PGT. Cioè vale a dire che consideri un arco di tempo medio-lungo e non immediato che determinerebbe errori durante lo sviluppo. Il terzo intervento del pomeriggio l'ha svolto l'assessore Simona Piazza che ha esortato l'onorevole Rampi a definire leggi ad hoc (come, per esempio, regolamentare ulteriormente l'art bonus) e ha parlato di cultura per l'economia. Nel caso specifico è emersa la necessità di una sinergia di lavoro del territorio come provincia, inglobando anche Lecco. Si è parlato di asse Lecco-Merate-Vimercate. L'assessore Piazza ha sottolineato che la cultura porta turismo e porta economia, anche se il nostro territorio ha dei limiti. Cioè vale a dire che non ha possibilità di attrarre turismo 12 mesi l'anno. Tuttavia, ha la possibilità di incrementare il turismo con altre forme: vedi percorsi ciclabili per bikeBB , con bikegrill ecc. Inoltre, riprendendo l'intervento della Tentori, ha parlato di turismo culturale e paesaggistico. L'ultimo intervento sul macro - argomento della cultura ha visto come relatore l'on. Roberto Rampi. Il quale ha ripreso sempre il concetto della cultura come promotrice di turismo e di spinta all'economia. L'onorevole ha, inoltre, sottolineato quanto sia importante la "bellezza" del nostro patrimonio artistico, culturale e ambientale come base fondante del nostro Partito. Il quale deve essere sempre più partito della cultura. Le conclusioni di questa intensa giornata sono state fatte dal segretario regionale del PD lombardo, Alessandro Alfieri che ha sottolineato come il messaggio dell'iniziativa del PD di Merate sia un modo nuovo e fuori da alcuni schemi per avvicinare la base dei cittadini. In altre parole una specie di esperimento, che coinvolge i cittadini su quanto il PD, come partito, vuole esprimere e trasmettere.
Ha fatto un accenno alla classe dirigente, la quale è soggetta a compiere errori. Per cui, ha affermato che il nostro messaggio deve essere portato avanti sul territorio coinvolgendo e trasmettendo informazioni alle Federazioni Provinciali e Regionali, in modo che le informazioni giungano alla dirigenza Nazionale. "E' il territorio che dà informazioni! Questa è la ricchezza dei circoli PD - ha commentato in chiusura Del Boca - e la proposta del nostro circolo va in quella direzione".
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