Viaggio tra le bande musicali di paese/3: il corpo G. Verdi di Airuno festeggia 60 anni. Divisa blu, sullo stendardo un airone

Quest'anno il Corpo Musicale "Giuseppe Verdi" di Airuno ne festeggia 60. Proprio come il Trattato di Roma, che istituì la Comunità Economica Europea, celebrato quest'oggi in una capitale con misure di sicurezza altissime. Per la banda di Airuno il proprio anniversario è un motivo di orgoglio particolare. Ricorda infatti a tutti gli airunesi di essere l'associazione più longeva del paese. Ed è proprio presso la sua sede in piazza della chiesa che abbiamo fatto tappa questa settimana.



LA STORIA
Il 1957 è dunque l'anno in cui venne fondato il corpo musicale, denominato agli esordi "S. Cecilia", per interessamento del signor Carlo Panzeri. A spronare alla nascita di un gruppo di musicanti ci fu anche il parroco don Angelo Manzoni, con il contributo di alcuni sostenitori. La presidenza fu affidata al signor Mario Trojero e, come abbiamo raccontato nella scorsa puntata, il primo direttore fu Alessandro Pirovano [clicca QUI]. Non aggiungiamo nulla quindi sul carisma, sulla passione e sulla competenza del Maestro, se non che le sue composizioni e trascrizioni sono state citate anche nel "Dizionario della musica italiana per banda" di Marino Anesa [pp. 766-767, Tomo 2].


La curiosità iniziale fu del tutto spontanea. Alla prima assemblea furono circa 150 le persone ad assistere. Come se Airuno non aspettasse altro che colorarsi di musica. Dopo un mese la partecipazione cominciò a scemare, ma il gruppo si riuscì comunque ad assestare alla settantina di amatori. Tutti partivano da zero. Impararono a muovere i primi passi. Distinguere le note sul pentagramma per durata e altezza. Quindi le tonalità, le scale e il senso del ritmo. Fu un percorso graduale senza velleità di raggiungere obiettivi troppo superiori alla propria portata, ma positivo abbastanza da ricordare oggi con soddisfazione: «Facevamo tutto da soli».

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Parallelamente la sede di via Petrarca si dotò di un numero crescente di strumenti e la banda cominciò ad indossare una divisa. I colori della tenuta - rimasti inalterati nel tempo - furono il blu e l'azzurro, con una tonalità più chiara durante il periodo estivo. Nel 1964 il Maestro Alessandro Pirovano lasciò il posto a Carlo Maver. Dieci anni più tardi il plesso si sciolse. Fu tuttavia un'interruzione temporanea. A meno di 12 mesi trovò nuova vita con la dirigenza composta dal presidente Emilio Tentori e dal direttore Luigi Perego. Mutò la denominazione nell'attuale Corpo Musicale "Giuseppe Verdi".


Se fino a quel momento l'attività musicale era in parte dipendente dalla parrocchia, dal 1975 fu completamente autogestita. Negli anni successivi la presidenza passò al signor Vittorio Sella e il direttore divenne Mario Tavola. La banda si aprì man mano ai giovani. Negli anni Ottanta venne fondato dalla signora Angiola Sala Boni anche un gruppo composto da una quarantina di majorette - le "Pink Panthers" - che al ritmo del tamburo allietavano le occasioni di festa. Nel 1983 il signor Sella venne sostituito dal signor Giacomo Pirovano e il nuovo Maestro divenne Mario Tavola, cariche da cui non sono decaduti fino ad oggi.

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IL CORPO MUSICALE "GIUSEPPE VERDI" OGGI
Come detto in apertura, quest'anno il Corpo Musicale "Giuseppe Verdi" festeggia i 60 anni. Probabilmente svolgeranno un concerto per l'occasione durante la festa del paese, altrimenti a Natale. Anche quel giorno non mancherà lo stendardo raffigurante un airone. C'è chi ancora questa banda l'ha vista praticamente nascere. I veterani del gruppo sono i signori Paolo Prandi, Graziano Longhi e lo stesso Mario Tavola. A bilanciare l'asticella dell'età media c'è un gruppo di giovani nati tra il 1993 e il 1997. Non è invece equivalente il numero di donne e uomini.


Attualmente la quota rosa si ferma a circa il 25 per cento. Il clima è rimasto quello di un tempo, molto familiare. Non ci sono limiti di età. «Qui ci si dà del tu con tutti» ha detto Walter Bellini per chiarire. Lui fa il rappresentante di commercio. Ci sono anche il ferroviere, l'operaio e il magazziniere. «Quello che conta - ha proseguito Bruno Tagliaferri - è la passione comune per la musica. È questo che ci lega. Per questo non esistono limiti di classe o di età».
Anche la struttura organizzativa non è cambiata nel tempo. Resta un corpo musicale amatoriale che si riunisce per il piacere di suonare e stare insieme. Quello del venerdì è un appuntamento fisso per le prove della banda. La sede dal 1977 è in piazza della Chiesa, nello spazio che un tempo era adibito a cinema-teatro.

Il presidente Giacomo Pirovano e il Maestro Mario Tavola

Al lunedì invece si trovano gli allievi. Al momento sono solo quattro (due flauti e due quartini), nonostante le lezioni del Maestro Mario Tavola siano completamente gratuite. L'attività bandistica prosegue grazie al sostenimento di esegui donatori. Le uscite vengono svolte a carattere di volontariato sociale. Si recano per esempio presso gli istituti per anziani, per disabili e, in generale, nelle strutture impegnate nell'aiuto sociale. Coprono poi le classiche celebrazioni civili e religiose. Un tempo l'attività era più impegnativa. Arrivavano a svolgere tre servizi in una domenica.


Con gli anni hanno ridotto l'intensità delle loro partecipazioni. I brani che eseguono sono per lo più operette e marce caratteristiche. Gli strumenti suonati sono sette sassofoni, cinque clarinetti, quattro flauti, 4 trombe, 3 quartini, due tube, quattro flicorni. Si aggiungono tre musicanti alla batteria, casse, piatti e tamburo. In tutto la banda di Airuno al completo è perciò composta da 30-35 persone.

Continua/3
Marco Pessina
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