Merate: il PD verso le amministrative 2019. L'1 aprile parte il workshop per i cittadini
Le campagne elettorali assumono spesso le sembianze di scontri bellici tra diversi schieramenti. Non solo per i toni al vetriolo. Anche per il sistema organizzativo. Affinché vadano a buon fine, le missioni militari devono essere articolate scientemente in obiettivo (lo scopo), strategia (la pianificazione) e tattica (le azioni operative). Altrettanto accade in politica.
A Merate tra due anni i cittadini andranno alle urne a scegliersi il proprio sindaco. Ecco allora che il Circolo PD di Merate inizia a scendere le proprie carte in tavola. Ha pescato una parola inglese che va tanto di moda - workshop - e un titolo avveniristico (e chilometrico) che odora di usato sicuro: "Merate del futuro per una città condivisa. Prendersi cura dei beni comuni per liberare energie e costruire comunità". Il progetto è stato presentato alla sede del circolo meratese di via Trento lunedì 20 marzo. La prima puntata partirà presso la sala civica in viale Lombardia sabato 1° aprile, a cui ne seguiranno altre cadenzatamente fino alle elezioni amministrative del 2019. La prima parte dell'appuntamento sarà impostata secondo i canoni classici delle conferenze e i partecipanti saranno introdotti ai temi della cittadinanza attiva e dell'amministrazione partecipata attraverso l'esempio di casi virtuosi. Poi verrà aperto un tavolo di discussione per recepire i suggerimenti dei cittadini. Per l'occasione saranno invitati anche i comitati, le associazioni culturali e di volontariato.
Il sondaggio finale del pubblico in forma anonima testimonierà i punti di forza e di debolezza del workshop in vista delle successive giornate. Torniamo ora alle tre parole iniziali per focalizzare meglio il percorso che sta per essere intrapreso. Gli obiettivi naturali dell'intero percorso sono la presa di Palazzo Tettamanti e la realizzazione della propria visione di una Merate migliore. La strategia consiste nel rafforzamento di un'identità comune e nella valorizzazione del ruolo del cittadino. Una delle tattiche sarà la serie di workshop che nelle intenzioni formerà e coinvolgerà le persone. Dalla prima giornata di sabato 1° aprile potrebbe già emergere una proposta da formalizzare e spedire alla Giunta reggente. Sfruttare l'Art Bonus (Legge 106/2014) per tutelare monumenti storici ed edifici pubblici. Due esempi circolano nell'aria. La riqualificazione di Villa Confalonieri e l'ingrandimento della biblioteca comunale, cavallo di battaglia dei Giovani Democratici nostrani. Il segretario del circolo PD Enrico Mazzucchelli ha sintetizzato: «Per i lavori a Villa Confalonieri ci vorrebbero 5 milioni di euro. Dovremmo riuscire a coinvolgere le realtà industriali più forti del territorio. Potremmo riuscire ad abbassare del 40 per cento la spesa. È una possibilità ben regolamentata».
In caso di donazioni liberali a sostegno della cultura, la legge prevede un'agevolazione fiscale al 65 per cento. Al momento risultano essere 4730 i mecenati in Italia ad aver aderito all'Art Bonus. L'esperimento a Merate partirebbe soltanto dopo essere stato condiviso con la cittadinanza. «Vogliamo evitare che accada la stessa cosa dell'Area Cazzaniga. Il referendum che era stato indetto - ha polemizzato Mazzucchelli - aveva espresso un parere negativo dei meratesi, ma poi i lavori sono stati fatti lo stesso». In questo modo si eviterebbe di costruire opere non avvertite necessarie dalla cittadinanza, lasciate abbandonate o quasi a cantieri finiti. Della stessa idea anche il segretario dei Giovani Democratici Gino del Boca: «Noi siamo partiti dalla biblioteca perché ne sentivamo l'esigenza. Dobbiamo però aprire il nostro spettro di osservazione e accogliere le indicazioni che ci arrivano dal territorio». Il perno resterà comunque la cultura in questa visione generale. Visione che secondo Enrico Mazzucchelli manca all'attuale amministrazione, composta da «buoni ragionieri» che starebbero dimostrando di non saper guardare oltre. Il segretario del circolo ha criticato il funzionamento del CAG: «Non sarà - come dovrebbe - un luogo dove accogliere e aiutare i giovani con problemi gravi di inserimento sociale, ma semplicemente un doposcuola, un aiuto compiti. I cittadini devono essere informati di tutto questo». Il ruolo iniziale dei GD nella programmazione di questo progetto è stato quello di fornire alcune idee, lavorando in sinergia al circolo. Nel pomeriggio di sabato 1° aprile saranno parte integrante della discussione. E, non secondario, cercheranno di attrarre i giovani: «Sono fondamentali - ha sottolineato del Boca - per costruire la Merate del futuro».
In occasione dell'avvio dell'iniziativa ci saranno tre parlamentari: Gianmario Fragomeli, Veronica Tentori e Roberto Rampi. Interverrà anche il sindaco di Lecco Virginio Brivio. E poi parteciperanno assessori comunali, attuali o passati: Gianfranco Ginelli (San Donato Milanese), Alessandro Balducci (Milano) e Simona Piazza (Lecco). Offrirà il proprio contributo l'architetto Laura Visigalli e, come ospite pregiato, Giovanni Moro, figlio del noto politico della DC. Enrico Mazzucchelli ha assicurato che il sociologo romano è slegato da ogni corrente politica. È stato scelto per la sua competenza, per la sua visione.
Il segretario dei Giovani Democratico di Merate Gino del Boca e il segretario del circolo PD di Merate Enrico Mazzucchelli
A Merate tra due anni i cittadini andranno alle urne a scegliersi il proprio sindaco. Ecco allora che il Circolo PD di Merate inizia a scendere le proprie carte in tavola. Ha pescato una parola inglese che va tanto di moda - workshop - e un titolo avveniristico (e chilometrico) che odora di usato sicuro: "Merate del futuro per una città condivisa. Prendersi cura dei beni comuni per liberare energie e costruire comunità". Il progetto è stato presentato alla sede del circolo meratese di via Trento lunedì 20 marzo. La prima puntata partirà presso la sala civica in viale Lombardia sabato 1° aprile, a cui ne seguiranno altre cadenzatamente fino alle elezioni amministrative del 2019. La prima parte dell'appuntamento sarà impostata secondo i canoni classici delle conferenze e i partecipanti saranno introdotti ai temi della cittadinanza attiva e dell'amministrazione partecipata attraverso l'esempio di casi virtuosi. Poi verrà aperto un tavolo di discussione per recepire i suggerimenti dei cittadini. Per l'occasione saranno invitati anche i comitati, le associazioni culturali e di volontariato.
Il sondaggio finale del pubblico in forma anonima testimonierà i punti di forza e di debolezza del workshop in vista delle successive giornate. Torniamo ora alle tre parole iniziali per focalizzare meglio il percorso che sta per essere intrapreso. Gli obiettivi naturali dell'intero percorso sono la presa di Palazzo Tettamanti e la realizzazione della propria visione di una Merate migliore. La strategia consiste nel rafforzamento di un'identità comune e nella valorizzazione del ruolo del cittadino. Una delle tattiche sarà la serie di workshop che nelle intenzioni formerà e coinvolgerà le persone. Dalla prima giornata di sabato 1° aprile potrebbe già emergere una proposta da formalizzare e spedire alla Giunta reggente. Sfruttare l'Art Bonus (Legge 106/2014) per tutelare monumenti storici ed edifici pubblici. Due esempi circolano nell'aria. La riqualificazione di Villa Confalonieri e l'ingrandimento della biblioteca comunale, cavallo di battaglia dei Giovani Democratici nostrani. Il segretario del circolo PD Enrico Mazzucchelli ha sintetizzato: «Per i lavori a Villa Confalonieri ci vorrebbero 5 milioni di euro. Dovremmo riuscire a coinvolgere le realtà industriali più forti del territorio. Potremmo riuscire ad abbassare del 40 per cento la spesa. È una possibilità ben regolamentata».
Il segretario del circolo PD di Merate Enrico Mazzucchelli
In caso di donazioni liberali a sostegno della cultura, la legge prevede un'agevolazione fiscale al 65 per cento. Al momento risultano essere 4730 i mecenati in Italia ad aver aderito all'Art Bonus. L'esperimento a Merate partirebbe soltanto dopo essere stato condiviso con la cittadinanza. «Vogliamo evitare che accada la stessa cosa dell'Area Cazzaniga. Il referendum che era stato indetto - ha polemizzato Mazzucchelli - aveva espresso un parere negativo dei meratesi, ma poi i lavori sono stati fatti lo stesso». In questo modo si eviterebbe di costruire opere non avvertite necessarie dalla cittadinanza, lasciate abbandonate o quasi a cantieri finiti. Della stessa idea anche il segretario dei Giovani Democratici Gino del Boca: «Noi siamo partiti dalla biblioteca perché ne sentivamo l'esigenza. Dobbiamo però aprire il nostro spettro di osservazione e accogliere le indicazioni che ci arrivano dal territorio». Il perno resterà comunque la cultura in questa visione generale. Visione che secondo Enrico Mazzucchelli manca all'attuale amministrazione, composta da «buoni ragionieri» che starebbero dimostrando di non saper guardare oltre. Il segretario del circolo ha criticato il funzionamento del CAG: «Non sarà - come dovrebbe - un luogo dove accogliere e aiutare i giovani con problemi gravi di inserimento sociale, ma semplicemente un doposcuola, un aiuto compiti. I cittadini devono essere informati di tutto questo». Il ruolo iniziale dei GD nella programmazione di questo progetto è stato quello di fornire alcune idee, lavorando in sinergia al circolo. Nel pomeriggio di sabato 1° aprile saranno parte integrante della discussione. E, non secondario, cercheranno di attrarre i giovani: «Sono fondamentali - ha sottolineato del Boca - per costruire la Merate del futuro».
Il segretario dei Giovani Democratico di Merate Gino del Boca
In occasione dell'avvio dell'iniziativa ci saranno tre parlamentari: Gianmario Fragomeli, Veronica Tentori e Roberto Rampi. Interverrà anche il sindaco di Lecco Virginio Brivio. E poi parteciperanno assessori comunali, attuali o passati: Gianfranco Ginelli (San Donato Milanese), Alessandro Balducci (Milano) e Simona Piazza (Lecco). Offrirà il proprio contributo l'architetto Laura Visigalli e, come ospite pregiato, Giovanni Moro, figlio del noto politico della DC. Enrico Mazzucchelli ha assicurato che il sociologo romano è slegato da ogni corrente politica. È stato scelto per la sua competenza, per la sua visione.
Marco Pessina