Viaggio alla scoperta delle bande musicali di paese/2. A Cernusco il corpo Pirovano, nato nel 1928, oggi formato da operai, medici, pensionati, studenti

«Vi siete mai chiesti come possa essere un paese senza banda? Chi mai allieterà le feste? Chi accompagnerà le processioni risollevando ogni tanto l'attenzione fra il sussurrio dei rosari? Chi celebrerà le date storiche della Patria riaccendendo qualche barlume di dignità?».
Queste sono alcune tra le domande non firmate presenti nel volume "Corpo Musicale Alessandro Pirovano Cernusco Lombardone. 70 anni di Musica Insieme", documento fondamentale per conoscere la storia della banda di Cernusco.
Dopo quella di Merate, questo sabato racconteremo la realtà cernuschese.


Nacque nel 1928 e assunse la denominazione di "Corpo Bandistico S. Cecilia". Era dunque il periodo del fascismo durante la sua fase di transizione verso la dittatura, quando spesso e volentieri il tempo libero degli adulti era mutuato dall'Opera Nazionale Dopolavoro e per i giovani dall'Opera Nazionale Balilla. Gli scioperi erano banditi e proprio in quell'anno - il 1928 - l'organo supremo del partito, il Gran Consiglio del Fascismo, assunse competenze e àmbiti di intervento maggiori. Un anno più tardi ci sarebbe stato il suggello del pontefice con i Patti Lateranensi ed oltreoceano il crollo della borsa di Wall Street. Nel microcosmo di Cernusco Lombardone invece stava prendendo luce una piccola ma significativa esperienza musicale che dura fino ad oggi. Tutto nacque grazie alla passione di un forestiero proveniente da Albiate Brianza e trasferitosi a Cernusco proprio nel 1928.


IL FONDATORE
Alessandro Claudio Pirovano, classe 1898, fondò e diresse la banda fino al 1977, anno della sua morte. Dalle testimonianze dirette delle sue tre figlie Maria, Paola e Carla si capisce l'inclinazione naturale che aveva verso la musica. «Ci è stato raccontato - ha rammentato una di loro - che fin da ragazzino andava in giro alla ricerca di strumenti e amici con cui suonarli insieme». È stato uno degli ultimi a prendere parte all'esperienza fiumana. Lì si narra abbia conosciuto Gabriele d'Annunzio. Con il vate pare abbia suonato durante la guerra.


Al termine del periodo bellico cominciò a suonare nelle ville e forse ebbe qualche passaggio in conservatorio. Imparò però a suonare tanti strumenti da autodidatta e studiò per conto suo i principî per l'orchestrazione e la composizione. Per questa ragione nel suo paese natale lo chiamavano "testa d'oro". Il suo mestiere era quello di artigiano e tessitore. La musica lo impegnava praticamente in tutto il tempo libero che aveva a disposizione, fuori e dentro casa. Era organista in chiesa e col tempo organizzò una nuova cantoria. «Era religiosissimo - hanno ricordato all'unisono le figlie - e per lo più svolgeva le processioni e le altre celebrazioni religiose. Il suo armonium era sempre aperto, ma suonava un po' tutti gli strumenti. Non poteva vivere senza musica». E all'epoca non esistevano - e in seguito non erano ancora diffusi - la radio, i dischi né tantomeno la televisione. Chi voleva ascoltare la musica, doveva produrla da sé. Erano altri tempi. Le donne - comprese le figlie del Maestro Pirovano - non si avvicinavano agli strumenti musicali. Non veniva reputato opportuno. L'intero mondo della musica era prerogativa maschile. Il figlio maggiore infatti imparò a suonare il clarinetto. Il direttore non raccontava quasi mai dei suoi impegni. «Era un uomo severo. Si addolciva quando ascoltava il nipotino Davide mentre suonava l'armonica» hanno evocato le figlie, abbassando gli occhi e accennando un sorriso macchiato di malinconia. La musica per lui era al primo posto.


Dopo la Seconda Guerra Mondiale Alessandro Pirovano avviò un'orchestrina di dieci elementi a Cernusco Lombardone. Fondò la banda di Airuno. Portò la musica anche a Montevecchia e a lui ricorrono le bande di Olgiate, Calco, Missaglia e Ronco Briantino. Diresse le cantorie di Lomagna e Osnago. Oltre alle trascrizioni per coro o per banda, compose di suo pugno alcuni spartiti. Erano per lo più marce, pastorali e brani di ispirazione religiosa. Ancora oggi, nel ricordare tale sovraccarico di impegni, resta una traccia di non detto nello sguardo discreto delle tre figlie. Il rimpianto di non poter recuperare il tempo perduto.

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ALTRI CENNI STORICI

Probabilmente la prima esibizione pubblica avvenne già nel giugno del 1928, in occasione della festa patronale di San Giovanni Battista. Erano una trentina di uomini e come unico segno distintivo indossavano un cappello nero con profilo dorato (dal 1930 ebbero una vera divisa). Il Maestro Pirovano riuscì a guadagnarsi la fiducia e i finanziamenti di alcuni benemeriti per procurarsi degli strumenti musicali. Si trattava in primo luogo del prof. Giuseppe Ancarani. All'epoca rivestiva la carica di podestà, ultima terminazione dello Stato nei Comuni durante il periodo fascista, sotto il rigido controllo del prefetto. Altri benefattori furono Luigi Villa e il dott. Severino Ferrario. Il gruppo in breve tempo si allargò a 50 elementi, che provavano dapprima nella scuola elementare, poi presso la sede dell'ONMI e in seguito nelle aule dell'oratorio femminile. La banda negli anni si strutturò meglio. Venne nominato come vice Maestro Stefano Motta, presto sostituito da Gaetano Dell'Orto. Il "Corpo Bandistico S. Cecilia" cominciò a svolgere numerosi servizi a Cernusco e nei paesi vicini. Non mancavano nemmeno le gite sociali. Poi però al grido di Mussolini "Popolo italiano, corri alle armi!" lanciato dal balcone di Palazzo Venezia a Roma nel 1940, la banda si disgregò rovinosamente e gli strumenti furono nascosti nel solaio. L'attività musicale riprese con la fine della guerra, ma riflesse quella frattura presente in tutto il Paese tra "bianchi" e "rossi". Il primo gruppo fu diretto da Alessandro Pirovano, l'altro dal Maestro Comma. Già nel 1946 però suonarono insieme in due occasioni pubbliche e in breve tornarono uniti. Un altro momento di interruzione - seppur di un solo anno - lo si ebbe con le morti del Maestro Pirovano nel 1977 e del presidente Carlo Bonfanti pochi mesi dopo.


Nel 1978 la banda cambiò denominazione in "Corpo Musicale Alessandro Pirovano" e vennero nominati un nuovo presidente - Alberto Redaelli per 10 anni - e un direttore pro tempore, Padre Vincenzo Conti della Schola Cantorum di Sabbioncello. Dal 1981 il Maestro fu Paolo Corneo. Nel 1985 cominciarono i primi corsi della Scuola di musica per allievi e l'anno successivo si svolse il primo concerto del Gruppo Strumentale della Scuola Allievi. Venne così istituzionalizzato il percorso di apprendimento musicale che precedentemente veniva eseguito con i mezzi a disposizione e con passione dal Maestro Pirovano. «C'erano ragazzi - ha ricordato una delle figlie - che venivano fin sotto casa nostra per imparare a suonare, anche dai paesi vicini. Noi andavamo a dormire con le prove che continuavano». Nel 1990 Paolo Corneo cessò la sua attività come direttore, cedendo la carica a Giuseppe Zaffuto. Dopo un anno e mezzo gli succedette il maestro Alberto Longhi, cresciuto nella banda cernuschese come clarinettista prima da allievo e poi da musicante. La sua direzione durata fino al 2009 è la seconda più lunga dopo quella cinquantennale del fondatore. Il 30 novembre 1997 la banda suonò per la prima volta nella chiesa parrocchiale i brani composti da Alessandro Pirovano, in occasione del ventesimo anniversario della sua morte.

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IL "CORPO MUSICALE ALESSANDRO PIROVANO" OGGI

Dal 2009/2010 il Maestro è Fabio Giannese. Originario di Seveso, anche lui è nato artisticamente in banda. Insegna clarinetto alla scuola musicale di Monza. Dirige anche la banda di Cisliano ed è freelance per altre realtà lavorative. Negli ultimi anni il Corpo Musicale A. Pirovano che possiede come simbolo distintivo una lira ha conosciuto un notevole ridimensionamento. Da un gruppo di circa 30 persone, ora ce ne sono una quindicina.


Luciana Ambrogi, che ha succeduto Marco Riva nella presidenza una decina di anni fa, ha ammesso con rammarico: «Sono scappati i più giovani, sono delle mosche bianche. Sono cambiati gli stili di vita». Anche il vice presidente Marino Spada ha concordato: «Un tempo c'erano meno interessi e la gente si affezionava alla banda». Tuttavia la preparazione è nettamente migliorata. Il concetto di banda ha avuto una rivalutazione generale.


La Scuola Allievi conta 14 ragazzi di età media tra i 10 e i 12 anni, ai quali viene dato in dotazione lo strumento prescelto. I quattro insegnanti che la sostengono sono professionisti specializzati. Gli allievi provengono principalmente da Cernusco. Chi arriva da fuori è perché ha parenti o in banda o in paese. Serena Biotto, coordinatrice della Scuola Allievi da quattro anni, ha spiegato: «I ragazzi prendono le lezioni un'ora alla settimana. Poi al giovedì sera ci sono le prove della bandina». Lei è in banda da quando aveva otto anni, sulle orme del padre. La passione per la musica l'ha spinta a diplomarsi al conservatorio e ora insegna e dirige. Anche suo fratello è un musicante. Non è l'unica famiglia che compone la banda. Ci sono altre quattro parentele. Da qualche anno banda e bandina svolgono un concerto insieme ai bambini, che suonano il flauto dolce, delle classi quarte dell'Istituto "Gianni Rodari". La presenza alle scuole elementari non è casuale. Lì infatti i musicanti coinvolgono gli studenti degli ultimi tre anni con delle dimostrazioni musicali. Spiegano e suonano per un'ora in ogni classe. È questo un tentativo di avvicinare i più piccoli alla musica e alla loro realtà, per garantire un auspicato ricambio generazionale prossimamente. In quest'ottica lo scorso febbraio è stato avviato un esperimento per i bambini di 6-7 anni. Il corso di "Propedeutica musicale" consiste nell'introduzione al mondo della musica sotto forma di gioco. L'insegnate è il Maestro della Banda Sociale Meratese Marcello Corti, già conosciuto a Cernusco in quanto direttore della bandina. I musicanti del Corpo Musicale Alessandro Pirovano - con sede in uno dei palazzi comunali di piazza della Vittoria - sono per lo più uomini. Ci sono solo quattro donne. I più giovani hanno 18 anni. Ci sono anche ragazzi di 25 anni. Gli altri sono adulti. Alcuni lavoratori, altri pensionati. Le professioni sono varie. L'operaio ha ai suoi lati il programmatore di sistemi di controllo da una parte e il medico dall'altra. Il 20-30 per cento degli strumenti suonati sono clarinetti.


La banda è composta poi da flauto traverso, sassofono, tromba, trombone, bassotuba, corno e corno baritono. Non mancano ovviamente le percussioni. Se un tempo il repertorio era piuttosto "monotono", ora le marcette sono alternate a brani swing, a composizioni originali per banda, e alle trascrizioni dalla musica leggera e dalle colonne sonore dei film. Il complesso si esibisce nelle ricorrenze classiche: il 25 aprile, la festa patronale di San Giovanni Battista a giugno, il 4 novembre, la "piva" e il concerto di Natale. Ha partecipato anche a dei concorsi per banda a Bertiolo in provincia di Udine nel 2004, in provincia di Firenze a Scandicci nel 2005 e a Monterosi in provincia di Viterbo nel 2008. La banda di Cernusco Lombardone ha instaurato con quella di Brivio una sorta di gemellaggio, che consiste all'occorrenza nello scambio di strumenti e nella richiesta reciproca di musicanti. L'attività del Corpo Musicale Alessandro Pirovano prosegue principalmente grazie alla generosità delle persone ed auspica di riuscire a rinfoltire il proprio gruppo nei prossimi anni. Concludiamo perciò questa puntata con le parole incoraggianti presenti nel sopracitato volume stampato in occasione dei 70 anni dalla sua fondazione: «Non può esserci un paese senza banda. Non temere dunque per il tuo futuro! Suona, banda, suona. Il nostro cuore è con te!».

Continua/2
Marco Pessina
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