Merate: torneo nazionale di tennis in carrozzina. Campioni in campo da tutta Italia
Tre giorni di sport dedicati ad un appuntamento di rilevanza nazionale: venerdì 3, sabato 4 e domenica 5 marzo, presso il circolo di tennis Roseda di Merate, si sono incontrati i più meritevoli atleti della categoria Open Maschile per una sfida a colpi di racchetta con lo scopo di contendersi la vittoria del trofeo di tennis in carrozzina. Si tratta di un torneo molto importante poiché i risultati sono validi per il rispettivo ranking italiano FIT.
Lo sport del tennis in carrozzina è diffuso in tutto il territorio nazione e vanta più di 200 atleti di cui, più di un quarto, frequenta assiduamente il circuito internazionale con ottimi risultati. Gli atleti si dividono in due grosse categorie: quella Open (maschile e femminile) e quella Quad (riservata a coloro che posseggono una disabilità sia agli arti inferiori che superiori); come tutti gli altri sport per diversamente abili viene gestito dal Comitato Italiano Paraolimpico. L'unica differenza che questo sport presenta rispetto a quello svolto dai normodotati è la possibilità di colpire la palla anche al secondo rimbalzo, per il resto le regole non cambiano.Chiaramente la difficoltà maggiore, che rende allo stesso tempo questo sport così sorprendente, è l'alto grado di difficoltà degli atleti che, oltre a dover gestire i movimenti della carrozzina, devono anche tenere in mano la racchetta: sicuramente ciò che serve è grande forza di volontà, tenacia e competenza tecnica.
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Claudia Caporusso, giocatrice ed allenatrice presso il centro Break Point, ha commentato l'evento: "Vorrei ringraziare coloro che hanno reso possibile tale manifestazione: Claudio Zimerle, presidente del circolo Roseda, Stefano Moroni, maestro nazionale e gli sponsor. Siamo molto onorati di aver avuto la possibilità di ospitare questa importante manifestazione; in questi giorni sono arrivati 20 atleti da tutta Italia per disputare un torneo suddiviso in 3 giornate. Credo sia un'occasione unica e bellissima per venire a contatto con uno sport diverso dal solito e molto difficile: stupisce la sorprendente velocità con cui gli atleti si muovono in campo, nonostante la presenza della carrozzina, riuscendo ad individuare la traiettoria della palla ed a posizionarsi in maniera corretta. Quello che si disputa in questi giorni è un torneo di rilevanza nazionale poiché i risultati permetteranno ai giocatori di ottenere dei punteggi che saranno utili per la graduatoria della classifica nazionale della Federazione".
Uno degli atleti erano presenti alla manifestazione è Mauro Curioni, che fa parte della società OSHa-ASP di Como, che ha deciso di condividere con noi la sua esperienza da tennista: "Ormai è da 14 anni che pratico questo sport che è nato circa trent'anni fa; si può giocare su qualsiasi tipo di superficie e le regole sono le stesse del tennis normale con la sola eccezione del doppio rimbalzo. Mi piace tantissimo, ho iniziato praticando il basket poi, dopo il matrimonio, ho iniziato a giocare a tennis-tavolo che però non mi dava la stessa soddisfazione che provo ora giocando a tennis. Chiaramente la difficoltà maggiore è lo spostamento con la racchetta in mano: con la mano destra devi tenere la racchetta e manovrare la carrozzina cosa non assolutamente facile. Il tennis non ha età, mi sono trovato a giocare contro ragazzi di 13/15 anni che hanno allenatore e massaggiatore, mentre la maggior parte di noi deve far conciliare lavoro, famiglia e passione: io per esempio lavoro 6 ore al giorno poi per allenarmi devo fare quasi 70km due o tre volte alla settimana... ma se qualcosa ti piace lo fai nonostante tutto! Come ultima cosa volevo ringraziare questo circolo che ci ha dato la possibilità di mostrare a tutti il nostro sport, in un'atmosfera accogliente".
Per coloro che, in seguito a incidenti o infortuni, si sono trovati a dover riconquistare la propria vita, il mondo del tennis ha offerto la possibilità di trovare uno strumento per superare, con una racchetta ed una pallina, gli ostacoli e le barriere che si sono imposti nella loro vita.
Una grande opportunità è quella offerta dalla Federazione che dà la possibilità a chiunque di provare ad approcciarsi per la prima volta a questo sport senza dover per forza sostenere le onerose spese di acquisto di una carrozzina specifica adatta al gioco (le carrozzine per giocare sono infatti più aerodinamiche con ruote leggermente inclinate ed un terzo ruotino) mettendole a disposizione in comodato d'uso.
Lo sport del tennis in carrozzina è diffuso in tutto il territorio nazione e vanta più di 200 atleti di cui, più di un quarto, frequenta assiduamente il circuito internazionale con ottimi risultati. Gli atleti si dividono in due grosse categorie: quella Open (maschile e femminile) e quella Quad (riservata a coloro che posseggono una disabilità sia agli arti inferiori che superiori); come tutti gli altri sport per diversamente abili viene gestito dal Comitato Italiano Paraolimpico. L'unica differenza che questo sport presenta rispetto a quello svolto dai normodotati è la possibilità di colpire la palla anche al secondo rimbalzo, per il resto le regole non cambiano.Chiaramente la difficoltà maggiore, che rende allo stesso tempo questo sport così sorprendente, è l'alto grado di difficoltà degli atleti che, oltre a dover gestire i movimenti della carrozzina, devono anche tenere in mano la racchetta: sicuramente ciò che serve è grande forza di volontà, tenacia e competenza tecnica.
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Claudia Caporusso, giocatrice ed allenatrice presso il centro Break Point, ha commentato l'evento: "Vorrei ringraziare coloro che hanno reso possibile tale manifestazione: Claudio Zimerle, presidente del circolo Roseda, Stefano Moroni, maestro nazionale e gli sponsor. Siamo molto onorati di aver avuto la possibilità di ospitare questa importante manifestazione; in questi giorni sono arrivati 20 atleti da tutta Italia per disputare un torneo suddiviso in 3 giornate. Credo sia un'occasione unica e bellissima per venire a contatto con uno sport diverso dal solito e molto difficile: stupisce la sorprendente velocità con cui gli atleti si muovono in campo, nonostante la presenza della carrozzina, riuscendo ad individuare la traiettoria della palla ed a posizionarsi in maniera corretta. Quello che si disputa in questi giorni è un torneo di rilevanza nazionale poiché i risultati permetteranno ai giocatori di ottenere dei punteggi che saranno utili per la graduatoria della classifica nazionale della Federazione".
Uno degli atleti erano presenti alla manifestazione è Mauro Curioni, che fa parte della società OSHa-ASP di Como, che ha deciso di condividere con noi la sua esperienza da tennista: "Ormai è da 14 anni che pratico questo sport che è nato circa trent'anni fa; si può giocare su qualsiasi tipo di superficie e le regole sono le stesse del tennis normale con la sola eccezione del doppio rimbalzo. Mi piace tantissimo, ho iniziato praticando il basket poi, dopo il matrimonio, ho iniziato a giocare a tennis-tavolo che però non mi dava la stessa soddisfazione che provo ora giocando a tennis. Chiaramente la difficoltà maggiore è lo spostamento con la racchetta in mano: con la mano destra devi tenere la racchetta e manovrare la carrozzina cosa non assolutamente facile. Il tennis non ha età, mi sono trovato a giocare contro ragazzi di 13/15 anni che hanno allenatore e massaggiatore, mentre la maggior parte di noi deve far conciliare lavoro, famiglia e passione: io per esempio lavoro 6 ore al giorno poi per allenarmi devo fare quasi 70km due o tre volte alla settimana... ma se qualcosa ti piace lo fai nonostante tutto! Come ultima cosa volevo ringraziare questo circolo che ci ha dato la possibilità di mostrare a tutti il nostro sport, in un'atmosfera accogliente".
Per coloro che, in seguito a incidenti o infortuni, si sono trovati a dover riconquistare la propria vita, il mondo del tennis ha offerto la possibilità di trovare uno strumento per superare, con una racchetta ed una pallina, gli ostacoli e le barriere che si sono imposti nella loro vita.
Una grande opportunità è quella offerta dalla Federazione che dà la possibilità a chiunque di provare ad approcciarsi per la prima volta a questo sport senza dover per forza sostenere le onerose spese di acquisto di una carrozzina specifica adatta al gioco (le carrozzine per giocare sono infatti più aerodinamiche con ruote leggermente inclinate ed un terzo ruotino) mettendole a disposizione in comodato d'uso.
Chiara Brivio