Forza Italia, ''Pensioni uno strumento di equità sociale non di divisione fra i cittadini''

Le Pensioni - dice Antonio Conrater responsabile Seniores della provincia di Lecco - possono essere usate per dividere i cittadini e fare "macelleria sociale" come ci ha spiegato molto bene la Fornero togliendo letteralmente il pane di bocca a migliaia e migliaia di cittadini che si consideravano ormai arrivati in vista del traguardo.

E non sono certo bastate le "lacrime di coccodrillo", sapientemente esibite in diretta TV, a cancellare gli errori di una riforma approssimativa e profondamente ingiusta sotto il profilo dell'equità.

Si, perché sono rimasti i "vitalizi" dei politici , sono rimaste le pensioni d'oro ( non è tollerabile che ci siano persone che cumulando più pensioni arrivano a totalizzare migliaia e migliaia di € al mese !!) e soprattutto sono rimasti i "diritti acquisiti" che rendono intoccabili situazioni a dir poco incredibili come quella di quel deputato che per un giorno in Parlamento gode di un vitalizio intoccabile.

Per ricordare come la situazione attuale sia intollerabile parto dalla mia situazione personale.

Come abbiamo letto sui giornali l'attuale legislatura andrà a scadenza naturale e gli onorevoli di nuova nomina avranno il loro vitalizio.

In Provincia di Lecco sono due gli onorevoli di nuova nomina: l'on. Fragomeli e l'on. Tentori.

Entrambi potrebbero essere miei figli e, per aver fatto 5 anni a Roma, avranno a 65 anni un vitalizio mensile di 1.000€ (cumulabile con le altre pensioni che senz'altro matureranno).

Io invece, ho fatto per 20 anni il Sindaco del mio paese, per 3 il Presidente di Ecosystem, per 7 l'Amministratore Unico di Ecosystem Gas e per 5 l'Assessore in Provincia e non ho diritto nemmeno a 1€ in più rispetto alla pensione che ho maturato come lavoratore.

Ma peggio ancora !! Siccome la mia pensione di ex-dirigente Italtel supera determinati livelli, mi è stata anche bloccata la rivalutazione!

La Corte Costituzionale ha stabilito che il blocco era incostituzionale ma il Governo Renzi se ne è fregato ed è continuato lo stesso.

Questa dell'abolizione del blocco delle rivalutazioni è una battaglia sacrosanta che i Seniores di Forza Italia stanno sostenendo con grande determinazione!

Il problema del nostro Paese non è bloccare la rivalutazione delle pensioni onestamente maturate da chi ha lavorato e lavorato sodo ma piuttosto quello di eliminare i privilegi di chi ha lavorato troppo poco e cumula ingiustamente più privilegi.

Forza Italia propone di eliminare drasticamente gli ingiusti privilegi e con quelle risorse aiutare chi ha veramente più bisogno.

Due esempi per tutti:

1 Portiamo la Pensione minima a 1.000 € per 13 mensilità

2 Diamo una Pensione alle nostre mamme che hanno lavorato una vita per crescere i loro figli.

Certo, aggiunge Roberto Gagliardi Delegato NAZIONALE del Movimento giovanile di Forza Italia e Membro del direttivo Provinciale di Lecco, giusto preoccuparci delle pensioni dei seniores ma teniamo anche conto della gravissima condizione lavorativa in cui vivono oggi i giovani.

Se si eliminano gli sprechi di cui parlava Conrater si possono recuperare maggiori risorse per dare anche ai Giovani una speranza pensionistica seria.

Oggi grande parte dei giovani non trova lavoro e quei pochi fortunati che ne hanno uno sono però con poca speranza di poter arrivare a una pensione dignitosa.

La politica non può accettare la situazione di squilibrio oggi esistente e deve farsi carico di riequilibrare una situazione che vede oggi gravemente penalizzati i Giovani il cui tasso di disoccupazione ha ormai superato il 40 %.

E qui torniamo alla necessità di mettere in atto, come propone Forza Italia, una drastica riduzione delle tasse per consentire all'economia di ripartire rapidamente.

E Gagliardi conclude dicendo: "Dobbiamo assolutamente fermare l'esodo attuale che sta portando migliaia di giovani connazionali fuori dai confini nazionali!"

Anche Bergna, coordinatore provinciale di Forza Italia e libero professionista, è preoccupato per le condizioni del sistema pensionistico poiché ritiene che prolungando sempre di più l'età pensionabile toglie spazio di lavoro ai giovani.

Ricordo le parole di un grande industriale del fare che propose la riduzione progressiva dell'orario di lavoro degli anziani con l'inserimento dei giovani; in alcuni casi inserire l'home working e in altri lavorare quando serve poiché serve qualità/esperienza mantenendo know how e non quantità. In questo modo si costruisce un'uscita dal mondo del lavoro meno traumatica coniugando meglio il concetto vivere/lavorare. Si svilupperebbero altri bisogni che creerebbero altro lavoro allenando/educando il lavoratore a non lavorare ancora per molti anni anche in considerazione dell'allungamento corso della durata della vita. A volte nel mondo del lavoro il ritardo della sostituzione della forza lavoro è sinonimo di freno al cambiamento con aumenti dei costi e difficoltà per le aziende. Deve essere studiato un modello di contrattazione ove ogni associazione di categoria faccia veramente l'interesse dei lavoratori e soprattutto dei giovani.

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