Caro direttore hai preso un buco, quindi lascia che sia io a commentare l’intervista al ''capo'' Carbone sull’imminente Holi trip
Caro Direttore
Non te la prendere ma la tua ritrosia a scrivere di Holi trip e dintorni, perché temi, credo, le solite reazioni sguaiate ti ha fatto prendere un bel buco. Il giornale di Merate di oggi porta una bella intervista al capo dei vigili urbani. L'avesse fatta uno dei tuoi l'avresti commentata con asprezza. Lo faccio io per te. Perché quello che dice, o almeno che gli viene attribuito, a me sembra davvero stupefacente. Intanto Roberto Carbone parla delle multe dello scorso anno, quattro o cinque, dice perché le auto si fermavano scaricavano i pargoli e subito via. Carbone evidentemente non ha guardato neppure le fotografie e i video apparse sui giornali cartacei e online se davvero non si è accorto delle file di auto in sosta lungo la provinciale e giù giù fino a via Laghetto. Non si scompone quando il giornale giustamente chiede come sia possibile che gli organizzatori vendano già i biglietti senza aver neppure chiesto i permessi. Anzi, sostiene che ci vogliono motivi forti per dire no. Come se 6 o 7mila persone stipate in un prato antistante una fila di abitazioni in un luogo dove faticano a incrociarsi due auto sulla strada sia normale, non rientri cioè nelle situazioni ad altissimo rischio. Ma il bello arriva dopo, quando gli viene chiesto se ci sarà l'Arpa. E lui, sì e se la musica sforerà - figuriamoci - dirà di abbassarla. Ma non potrà certo sospendere la festa e far scatenare migliaia e migliaia di ragazzini e ragazzine. Io, che ho passato i 60 anni, come sai, mi domando dove siamo finiti. Ai nostri tempi bastava alzare la voce in strada per essere subito ripresi da qualche adulto che ci costringeva a smetterla o a filarsela. Oggi anche il cosiddetto capo della polizia locale alza le mani e lascia intendere che se anche ci saranno sforamenti pazienza. Tutti dovranno farsene una ragione. E i ragazzi, che sono abili a interpretare, si convinceranno ancor più che le regole esistono per essere infrante. Io non trovo le parole per commentare queste affermazioni restando al di qua della linea che separa l'opinione dalla diffamazione. Ma letta l'intervista ho avuto uno scoramento.
E anche tu, caro direttore, diciamolo, su questo tema ti sei rammollito. Per esempio non ti domandi perché la Lega Nord non ha ancora aperto bocca? Non ti chiedi perché Massimo Panzeri tace nonostante, come certo sai, è stato più volte contattato dai residenti di via Laghetto? Se ha problemi... diciamo così.. di famiglia deve decidere che cosa vuol fare da grande. Di sicuro non il politico. Mi sembra che arrivi sempre tardi sui temi che contano.
Va bene, caro amico, aspettiamo e vediamo. Forse più in alto qualcuno, il Prefetto, persona che mi sembra molto di buon senso, o il Questore sapranno dire qualcosa di più di Roberto Carbone. Per esempio che feste di massa hanno bisogno di luoghi idonei, tipo uno stadio; di molta sorveglianza perché possono girare dentro cose non belle per i ragazzi; perché quando escono a gruppi anche numerosi dopo ore e ore di musica a palla possono aver perso un po' di lucidità, e quindi bisogna che ci sia un servizio di polizia che assicuri a tutti i nostri giovanissimi di tornare alle loro case sani e salvi.
Dovrei continuare con i diritti delle decine e decine di persone che dovranno scappare dalle loro abitazioni dal mezzogiorno sino a notte fonda. Ma non ho letto nell'intervista neppure un lontano pensiero per loro. Come spiega bene Carbone " la Commissione comunale di vigilanza aveva effettuato per la prima edizione una verifica puntigliosa di tutte le prescrizioni e aveva vagliato in maniera approfondita tutti gli aspetti della manifestazione". Già si erano solo scordati, i commissari, dei decibel: 11 ore di musica oltre 100 decibel in una zona che ha un limite di 60. Non male come approfondimento. Davvero non male.
Puoi informarmi se Coscia, Gritti e Cameroni sono ancora ancora in vita? Ah come li rimpiango. Erano solo in tre ma tenevano a bada tutta la città. Senza bisogno di commissioni comunali con relativi approfondimenti.
Non te la prendere ma la tua ritrosia a scrivere di Holi trip e dintorni, perché temi, credo, le solite reazioni sguaiate ti ha fatto prendere un bel buco. Il giornale di Merate di oggi porta una bella intervista al capo dei vigili urbani. L'avesse fatta uno dei tuoi l'avresti commentata con asprezza. Lo faccio io per te. Perché quello che dice, o almeno che gli viene attribuito, a me sembra davvero stupefacente. Intanto Roberto Carbone parla delle multe dello scorso anno, quattro o cinque, dice perché le auto si fermavano scaricavano i pargoli e subito via. Carbone evidentemente non ha guardato neppure le fotografie e i video apparse sui giornali cartacei e online se davvero non si è accorto delle file di auto in sosta lungo la provinciale e giù giù fino a via Laghetto. Non si scompone quando il giornale giustamente chiede come sia possibile che gli organizzatori vendano già i biglietti senza aver neppure chiesto i permessi. Anzi, sostiene che ci vogliono motivi forti per dire no. Come se 6 o 7mila persone stipate in un prato antistante una fila di abitazioni in un luogo dove faticano a incrociarsi due auto sulla strada sia normale, non rientri cioè nelle situazioni ad altissimo rischio. Ma il bello arriva dopo, quando gli viene chiesto se ci sarà l'Arpa. E lui, sì e se la musica sforerà - figuriamoci - dirà di abbassarla. Ma non potrà certo sospendere la festa e far scatenare migliaia e migliaia di ragazzini e ragazzine. Io, che ho passato i 60 anni, come sai, mi domando dove siamo finiti. Ai nostri tempi bastava alzare la voce in strada per essere subito ripresi da qualche adulto che ci costringeva a smetterla o a filarsela. Oggi anche il cosiddetto capo della polizia locale alza le mani e lascia intendere che se anche ci saranno sforamenti pazienza. Tutti dovranno farsene una ragione. E i ragazzi, che sono abili a interpretare, si convinceranno ancor più che le regole esistono per essere infrante. Io non trovo le parole per commentare queste affermazioni restando al di qua della linea che separa l'opinione dalla diffamazione. Ma letta l'intervista ho avuto uno scoramento.
E anche tu, caro direttore, diciamolo, su questo tema ti sei rammollito. Per esempio non ti domandi perché la Lega Nord non ha ancora aperto bocca? Non ti chiedi perché Massimo Panzeri tace nonostante, come certo sai, è stato più volte contattato dai residenti di via Laghetto? Se ha problemi... diciamo così.. di famiglia deve decidere che cosa vuol fare da grande. Di sicuro non il politico. Mi sembra che arrivi sempre tardi sui temi che contano.
Va bene, caro amico, aspettiamo e vediamo. Forse più in alto qualcuno, il Prefetto, persona che mi sembra molto di buon senso, o il Questore sapranno dire qualcosa di più di Roberto Carbone. Per esempio che feste di massa hanno bisogno di luoghi idonei, tipo uno stadio; di molta sorveglianza perché possono girare dentro cose non belle per i ragazzi; perché quando escono a gruppi anche numerosi dopo ore e ore di musica a palla possono aver perso un po' di lucidità, e quindi bisogna che ci sia un servizio di polizia che assicuri a tutti i nostri giovanissimi di tornare alle loro case sani e salvi.
Dovrei continuare con i diritti delle decine e decine di persone che dovranno scappare dalle loro abitazioni dal mezzogiorno sino a notte fonda. Ma non ho letto nell'intervista neppure un lontano pensiero per loro. Come spiega bene Carbone " la Commissione comunale di vigilanza aveva effettuato per la prima edizione una verifica puntigliosa di tutte le prescrizioni e aveva vagliato in maniera approfondita tutti gli aspetti della manifestazione". Già si erano solo scordati, i commissari, dei decibel: 11 ore di musica oltre 100 decibel in una zona che ha un limite di 60. Non male come approfondimento. Davvero non male.
Puoi informarmi se Coscia, Gritti e Cameroni sono ancora ancora in vita? Ah come li rimpiango. Erano solo in tre ma tenevano a bada tutta la città. Senza bisogno di commissioni comunali con relativi approfondimenti.
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