Merate, l'ex sindaco di Milano Pisapia: la politica è vera quando è libera di dire no

Domenica sera presso l'auditorium comunale di piazza degli Eroi Giuliano Pisapia, ex sindaco di Milano, è stato ospite dei Giovani Democratici di Merate, che si apprestano ad avviare la "Scuola di formazione sugli enti locali". Ci sono diversi elementi che avvicinano le due parti. I maligni potrebbero partire dal fatto che sia i Giovani Democratici sia Pisapia si fossero schierati per il SÌ al referendum costituzionale del 4 dicembre, ma tralasciando le polemiche e lasciando da parte con una battuta l'affinità cromatica tra il "movimento arancione" di cui l'ex inquilino di Palazzo Marino è stato promotore e lo sfondo della bandiera dei GD, il punto di contatto vero sta nel voler creare una nuova rete di impegno politico a partire dal basso.

Questo concetto [non che sia stato lanciato in esclusiva ai democratici meratesi, ndr] è stato ribadito più volte nel corso della serata: «Io credo nei partiti - ha spiegato Pisapia - ma oggi come oggi sono distanti dalle persone. È scorretto secondo me pensare di rigenerare la politica muovendosi da lì. Bisogna invece partire dalle esperienze territoriali e dai giovani». Ha motivato la sua posizione ripercorrendo l'evoluzione del cursus honorum dei politici negli ultimi decenni. Negli anni '70 la classe dirigente nasceva e si formava nelle sezioni dei partiti e da lì poteva partire la carriera romana; poi in base a un nuovo assetto elettorale è stata data la possibilità anche ai meno qualificati di raggiungere le sedie del Parlamento, portando la fiducia dei cittadini al tracollo. Oggi, all'interno di questo disegno, Giuliano Pisapia individua un punto di svolta.

Giuliano Pisapia


Lui [a cui nel corso della presentazione è stato attribuito unicamente il titolo di "avvocato" o al massimo di "ex sindaco di Milano", ndr] ora è a capo di una corrente di pensiero all'interno della sinistra - Campo Progressista - in cui rinuncerebbe a un ruolo di leadership per offrire al contrario una guida morale ed un aiuto sul piano progettuale. Senza mai esprimerlo direttamente, lo ha fatto intendere anche domenica 22 gennaio a Merate: «La politica non può significare arrivare sempre a un gradino più in alto. La politica è vera quando si ha la libertà di poter dire di no. È quello che ho deciso di fare auto rottamandomi, ma è importante poter dare ancora un contribuito. È bello poter essere ancora d'aiuto per le nuove generazioni». E in effetti i giovani del PD a Merate lo hanno fortemente voluto per la serata di presentazione del corso. Federico Dusi, osnaghese classe 1996 e membro della segreteria provinciale dei GD, ne ha chiarito il valore: «Per prima cosa vogliamo dare il segnale che per noi la politica non è morta. Poi la Scuola sarà un'occasione di formazione, e di conoscenza del territorio e delle sue realtà». I relatori saranno infatti volti del territorio. Ogni appuntamento sarà dedicato ad un settore particolare e verrà affrontato in maniera tecnica. Di occasioni come queste l'ex sindaco di Milano non ne ha avute.

Il segretario GD meratese Gino del Boca, Sergio Pini, presidente dell'Assemblea provinciale di Lecco del
PD e Federico Dusi, membro della segreteria provinciale dei GD


La sua formazione e la sua sensibilità nei confronti dei diritti si è tutta fondata sull'esperienza personale. A partire dai banchi prima liceali, allievo di don Giussani, e poi universitari, culminati con due lauree mentre già lavorava. Ha definito poi fondamentale l'attività di educatore presso il carcere minorile di Milano Beccaria: «Dopo che cercavo di far divertire e svagare i ragazzi, ero io stesso a chiudere le loro celle. Questo mi portava a riflettere su cosa fossero i diritti delle persone». Il lavoro da operaio da un lato e il servizio militare dall'altro lo hanno mantenuto a contatto con la gente, a differenza dell'esperienza parlamentare: «In Parlamento c'erano persone di alto livello, non si cadeva mai nell'insulto, per cui si aveva sempre l'occasione di apprendere qualcosa. Ho imparato come si scrivono le leggi, ma - ha ammesso Pisapia - lì manca il contatto con le persone. Si prendono le decisioni per ottenere la perfezione formale di un testo di legge e non si ha un riscontro immediato dei suoi effetti». In questo da ex sindaco ha espresso che il ruolo dell'amministratore locale è fortunatamente opposto, ma sono molto alti anche i rischi a cui va incontro: «Da avvocato avevo notato come molti amministratori locali si erano rovinati la vita in totale buona fede per cavilli burocratici. Per questo mi ero ripromesso di non candidarmi mai a sindaco. Tuttavia - ha rassicurato i giovani - non voglio demoralizzarvi. Ho avuto anche molte soddisfazioni».


Su richiesta del moderatore dell'evento Gino del Boca ha quindi "svelato" le ragioni del suo successo a Milano. Bisogna avere la capacità di superare le ideologie, ma allo stesso tempo non cedere su alcune scelte di indirizzo a carattere sociale e civile, dove le differenze politiche contano ancora. Soprattutto però ha riconosciuto il valore della sua giunta, composta volutamente da sensibilità diverse (parità di genere e bilanciamento tra politici e tecnici): «Questo ha fatto sì che in alcuni casi finivo per essere in "minoranza" all'interno della giunta e mi dovevo ricredere sulle mie posizioni iniziali. Così abbiamo evitato di fare passi sbagliati e intraprendere delle strade coraggiose. L'uomo solo al comando prima o poi crolla». Infine tutt'altro che secondario è stato l'affidamento delle cariche più alte nelle partecipate, mai ad amici o conoscenti, ma solo in virtù del merito dopo un'attenta analisi: «Nei partiti - ha concluso Giuliano Pisapia - deve valere il principio della rotazione degli incarichi, altrimenti finiscono per esserci sempre i soliti amici». Negli interventi del vice sindaco di Merate Massimiliano Vivenzio, del presidente dell'Assemblea provinciale del PD Sergio Pini e del segretario provinciale dei Giovani Democratici Davide D'Occhio è stato sottolineato sempre il valore nobile della Politica intesa come servizio, che deve essere la stella polare di ogni amministratore. Pisapia è più volte tornato sul principio di "bene comune", alla base di quel progetto politico ["Italia Bene Comune", ndr] che aveva unito le varie forze democratiche e progressiste nell'ormai lontano 2012 e che tra colpi fratricidi, salvataggi di banche e accanite campagne referendarie si è perso col tempo.


È forse proprio da quei valori fondamentali che Pisapia ha suggerito ai Giovani Democratici di dover ripartire. Unità di intenti senza la quale tutte le nozioni tecniche apprese risulterebbero vane. Intanto il ciclo di lezioni prenderà avvio giovedì 6 febbraio in sala civica a Imbersago sul tema "Cultura e Politiche Giovanili" con Chiara Bonfanti, che ha mosso i primi passi come consigliera comunale a Merate e come GD, e con Andrea Catania, assessore alle Politiche Culturali a Cinisello Balsamo. Martedì 21 febbraio presso la biblioteca di Cernusco Lombardone Massimiliano Vivenzio, vice sindaco di Merate con delega ai Lavori Pubblici, e l'architetto Patrizia Brivio, già membro a Cernusco della Commissione Edilizia e assessore esterno all'urbanistica, parleranno proprio di questo argomento. Il 17 marzo l'ex sindaco di Cassago Brianza e membro della Commissione parlamentare Finanze Gian Mario Fragomeli e l'ex assessore di Olgiate Molgora Marco Canzi, attualmente membro del CdA di Lario Reti Holding, parleranno di tributi e analizzeranno un bilancio comunale. Il 30 marzo il titolo dell'incontro presso la sala civica di Osnago sarà "Accoglienza Migranti" e se ne discuterà con la Comunità montana della Valsassina ed i sindaci Paolo Brivio di Osnago e Adele Gatti di Airuno. L'ultimo appuntamento sull'ambiente sarà il 7 aprile presso la sala civica di Montevecchia. Ci saranno la deputata Veronica Tentori, il vice sindaco di Montevecchia Edoardo Sala e alcuni rappresentanti del Parco del Curone.
Marco Pessina
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