Calco: dal 1° gennaio tre medici lasciano gli ambulatori in paese, interrogazione delle minoranze

“A partire dal 1° gennaio 2017 è sospesa l’attività a Calco”. Questo il messaggio che alcuni medici di medicina generale - che hanno visitato regolarmente negli ambulatori comunali situati in paese e ad Arlate - hanno affisso sulla porta di ingresso durante le festività natalizie appena concluse. I loro pazienti calchesi dovranno raggiungere gli spazi presenti nei comuni limitrofi (Airuno, Brivio, Olgiate Molgora), dove i professionisti continueranno ad operare. Una decisione presa nello stesso momento da tre dottori (mentre una quarta collega aveva lasciato l’ambulatorio arlatese dallo scorso 28 novembre) che non è certo passata inosservata, e che creerà disagi soprattutto per le persone più anziane.

La sede degli ambulatori di Calco

I rappresentanti dei gruppi politici di minoranza “Priorità ai cittadini” e “Insieme per Calco” hanno presentato un’interrogazione congiunta – chiedendo una risposta all’amministrazione durante il prossimo consiglio comunale – sulle motivazioni alla base di una tale decisione (se conosciute), chiedendo altresì un intervento per ripristinare un servizio importante per l’intera popolazione.
Ad aver lasciato gli spazi situati a pochi passi dalla biblioteca di Calco sono stati il dottor Enrico Messina (che continuerà a ricevere i suoi pazienti dal lunedì al venerdì, in diversi orari sia la mattina che il pomeriggio, ad Airuno e Brivio), e il dottor Roberto Mantica (che proseguirà l’ambulatorio a Olgiate dalle 16.00 alle 19.00), come comunicato attraverso avvisi affissi sulla porta dello stabile comunale che ospita gli ambulatori. Dovrebbe invece essere rimasta attiva in paese (in base a quanto riporta il sito dell’Ats, ex Asl) la dottoressa Maria Pia Ciappetta, che riceve anche a La Valletta Brianza e Santa Maria Hoè.
Ad Arlate ha “dato forfait” dal 1° gennaio la dottoressa Filomena Rampello, che riceverà i mutuati ad Airuno e Olgiate (in diversi orari dal lunedì al venerdì) e si è data disponibile a seguire a domicilio i pazienti anziani che non possano recarsi negli ambulatori programmati, come riportato su un avviso cartaceo affisso alla porta di ingresso.
Dallo scorso 28 novembre non è più presente la dottoressa Wilma Brancaleone, che prosegue la sua attività a Olgiate Molgora, mentre continuerà a visitare anche ad Arlate il dottor Claudio Felice Vercelloni. Prosegue inoltre in paese, nel proprio studio situato in Via Italia, l’attività del dottor Maurizio Maggioni.

La sede arlatese

Abbiamo interpellato l’amministrazione comunale per cercare di fare chiarezza sulla vicenda. “Siamo dispiaciuti per quanto accaduto, va detto che il Comune non ha il potere di imporre ai medici di medicina generale di mantenere un ambulatorio in paese, né loro sono obbligati a ricevere in ogni comune del territorio di competenza. Ho chiesto comunque un confronto in Ats per verificare la normativa di riferimento” ha spiegato il sindaco Stefano Motta. “Abbiamo incontrato i medici: alcuni di loro sono rimasti, altri hanno preso decisioni diverse. Da parte nostra nulla è cambiato, il costo per l’ambulatorio è fermo dal 1993, ed è pari a 10 euro al mese più 4 euro circa all’ora quale contributo spese per le utenze, relative al tempo di utilizzo effettivo. Ci stiamo informando sui comuni limitrofi, ma credo sia decisamente a buon mercato. Abbiamo proposto loro di sottoscrivere una convenzione per qualche anno in modo da mantenere invariata tale spesa. Ne parleremo con gli specialisti che vorranno usufruire dei nostri spazi”.

Alcuni degli avvisi cartacei

In passato ad Arlate era stato evidenziato un problema relativo all’impianto di riscaldamento, risolto con la sostituzione della caldaia e l’aggiunta di un termosifone. “Per i nostri residenti costituisce senz’altro un disservizio, non imputabile all’amministrazione. Ci siamo adoperati per garantire spazi adeguati e intendiamo mantenere i prezzi convenienti già in vigore. Metteremo a disposizione gli ambulatori ai medici che ne vorranno usufruire”.
Non è stato possibile contattare i dottori interessati per comprendere le motivazioni alla base di tale decisione.

Per visualizzare l’interrogazione dei gruppi di minoranza clicca qui

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