Mandic: dalle 9 fino a mezzanotte in attesa in PS per una malata di alzheimer. Rianimazione piena, si va a Brescia

Ha aspettato su un lettino dalle 9.30 del mattino fino a mezzanotte prima di essere ricoverata in reparto, così come chiedeva la prescrizione urgente del geriatra per consentirle la nutrizione e l'idratazione visto che ormai la flebo applicata nel giorno di Santo Stefano non dava più risultati.

Un'attesa davvero "oltre ogni ragione e ogni comprensione", come ha raccontato il figlio, che a un certo punto ha causato anche qualche momento di tensione nel corridoio del pronto soccorso tanto che il medico di turno vista la reazione spazientita del congiunto ha chiamato i carabinieri. Un intervento che non si è tuttavia reso necessario ma che bene denota la giornata del 27 dicembre quando gli accessi al PS di Merate hanno superato il "livello", con tanti, troppi codici di bassa gravità che hanno intasato il deflusso delle visite e che si sono poi andati a sommare a quelli del giorno precedente e a quelli successivi e alle difficoltà croniche del reparto.
Una situazione non nuova e che è stata raccontata dal figlio appunto di questa donna, affetta dalla patologia di Alzheimer. "A Santo Stefano il geriatra ha visitato mia madre che non era più in grado di deglutire e quindi di assumere cibo o acqua" ha spiegato "a questo punto ha optato per l'inserimento di una flebo idratante per vedere se la situazione sarebbe in qualche modo migliorata. Purtroppo non è stato così e così il 27 mattina, tornato a casa nostra, ne ha disposto il trasporto in ospedale per un ricovero urgente. L'ambulanza è arrivata alle 9 e alle 9.30 abbiamo fatto l'accettazione. Da quel momento la macchina si è fermata. Le è stato assegnato un codice azzurro per via dell'età e poi è rimasta sulla barella in un locale del pronto soccorso fino alle 13 quando poi poi è stata adagiata sul lettino, liberando così la barella che nel frattempo aveva tenuto anche bloccati gli operatori dell'ambulanza. C'era una gran confusione, con codici di certo più gravi su cui non discuto per la priorità, ci mancherebbe. Ma che fino a mezzanotte mia madre non sia stata nemmeno visitata, questo no. È rimasta lì senza flebo, senza farmaco antipiretico e quando alle 19 ho chiesto a un medico di poterle somministrare qualcosa poiché avevamo il certificato di ricovero urgente del geriatra e le sue condizioni sono quelle di una persona che non è in grado di nutrirsi, mi sono sentito rispondere di andare a prendere una bottiglietta d'acqua. A quel punto ho alzato la voce ed è stato in quel momento che il medico ha chiamato i carabinieri. Non si chiedeva nessun trattamento di favore ma semplicemente l'assistenza per una persona che doveva essere ricoverata perchè non in grado di mangiare né bere da sola e nemmeno di esprimersi per lamentare eventuali malori. Siamo rimasti ancora lì e solo quando il geriatra, interpellato dalla mia famiglia, ha chiamato il pronto soccorso per farsi spiegare il perchè di questa mancata assistenza, allora mia mamma è stata trasferita in reparto dove si trova tuttora e dove sta ricevendo tutte le cure in maniera esemplare".
Dalle 10 del mattino del 27 dicembre alla stessa ora del giorno successivo gli accessi sono stati 141, 47 gli abbandoni con tempi medi di attesa per chi era destinato al ricovero di 6 ore nei letti di osservazione del PS. Questo pomeriggio infine una signora che avrebbe dovuto essere portata in rianimazione a Merate è stata trasferita in elicottero a Brescia poiché i 6 letti del reparto erano già tutti occupati.

Lo spazio resta naturalmente a disposizione degli interessati e dell'azienda per eventuali repliche o precisazioni a questa versione fornita dal famigliare della donna.
S.V.
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