Merate: il coro Suono Antico incanta la platea con grandi musicisti e grandi pezzi
La chiesa del convento di Sabbioncello era gremita sabato sera. Alle 20.45 i posti delle panche e delle sedie erano occupati. Tutti per ascoltare l'esibizione del coro "Suono Antico Città di Merate". Settimana scorsa Alberto Longhi aveva condotto la serata di presentazione del concerto presso l'auditorium comunale di Merate [clicca QUI].
Aveva spiegato alcuni dettagli relativi alle opere e ai loro compositori, supportato dai canti del coro e dal suo direttore, il maestro Damiano Rota. Questa volta però sono arrivati con innesti di eccezione. A partire dall'esperienza multiculturale delle quattro voci soliste: il soprano Veronica Kralova, originaria della Repubblica Ceca, la cui carriera è sbocciata già durante gli studi da membro del coro dell'Opera di Stato di Praga; il contralto di Varsavia Anna Janis-Chorosinska; il tenore Massimiliano Di Fino, miglior allievo del conservatorio di Bergamo nel 1990, vanta un debutto al Teatro alla Scala nel 2007 nell'opera Lady Macbeth di Shostakovich; il basso cileno Piermarco Viñas Mazzoleni, formatosi a La Paz in Bolivia e perfezionatosi a Milano.
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Ad accompagnare all'organo c'era il maestro Fabio Locatelli che in passato ha suonato anche per l'Orchestra della Rai. Il concerto è stato aperto da un brano di Haydn dal quintetto d'archi che appartiene all'orchestra da camera "Petite Société", composta esclusivamente da under 30. In particolare i suoi quattro rappresentanti di sabato sera erano giovanissimi: la più grande è del 1993, il più piccolo addirittura del 1998, ma tutti hanno già alle spalle collaborazioni importanti e una carriera che si può dire avviata. Parlano lo stesso linguaggio, quello della musica, ma provengono da varie parti del mondo (dal Venezuela a Palma di Maiorca) e contano partecipazioni tra Spagna, Francia, Svizzera, Olanda, Stati Uniti e Venezuela.
Con i loro strumenti hanno dato profondità alla sonorità del coro. Nella chiesa di Santa Maria Nascente ha trionfato il Magnificat, la lode che Antonio Vivaldi immaginò essere stata cantata dalla Vergine dopo l'Annunciazione come gesto di ringraziamento. Il pubblico ha potuto apprezzare la caratteristica dinamica che alterna il forte al piano. In seguito è stata eseguita la "Messe de minuit pour Noël" di Marc-Antoine Charpentier che valorizza gli acuti dei soprano. Le sue melodie orecchiabili sono senz'altro rimaste impresse negli ascoltatori, che al termine sono riusciti a strappare un bis. Sono stati eseguiti nuovamente il "Sicut locutus" e il "Gloria" del Magnificat. Tutto il pubblico ha apprezzato con un lungo applauso le esecuzioni dei musicisti e del coro. Il primo a congratularsi è stato il guardiano del convento, padre Illuminato, cultore raffinato della musica, che ancora plaudente si è alzato in piedi gettandosi visibilmente appassionato per il concerto verso i coristi.
Nonostante la sua carriera musicale navigata, prima come organista, poi come compositore e direttore d'orchestra, il maestro Damiano Rota non dimenticherà la prova del Suono Antico e il calore dimostrato dal pubblico.
Aveva spiegato alcuni dettagli relativi alle opere e ai loro compositori, supportato dai canti del coro e dal suo direttore, il maestro Damiano Rota. Questa volta però sono arrivati con innesti di eccezione. A partire dall'esperienza multiculturale delle quattro voci soliste: il soprano Veronica Kralova, originaria della Repubblica Ceca, la cui carriera è sbocciata già durante gli studi da membro del coro dell'Opera di Stato di Praga; il contralto di Varsavia Anna Janis-Chorosinska; il tenore Massimiliano Di Fino, miglior allievo del conservatorio di Bergamo nel 1990, vanta un debutto al Teatro alla Scala nel 2007 nell'opera Lady Macbeth di Shostakovich; il basso cileno Piermarco Viñas Mazzoleni, formatosi a La Paz in Bolivia e perfezionatosi a Milano.
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Ad accompagnare all'organo c'era il maestro Fabio Locatelli che in passato ha suonato anche per l'Orchestra della Rai. Il concerto è stato aperto da un brano di Haydn dal quintetto d'archi che appartiene all'orchestra da camera "Petite Société", composta esclusivamente da under 30. In particolare i suoi quattro rappresentanti di sabato sera erano giovanissimi: la più grande è del 1993, il più piccolo addirittura del 1998, ma tutti hanno già alle spalle collaborazioni importanti e una carriera che si può dire avviata. Parlano lo stesso linguaggio, quello della musica, ma provengono da varie parti del mondo (dal Venezuela a Palma di Maiorca) e contano partecipazioni tra Spagna, Francia, Svizzera, Olanda, Stati Uniti e Venezuela.
Con i loro strumenti hanno dato profondità alla sonorità del coro. Nella chiesa di Santa Maria Nascente ha trionfato il Magnificat, la lode che Antonio Vivaldi immaginò essere stata cantata dalla Vergine dopo l'Annunciazione come gesto di ringraziamento. Il pubblico ha potuto apprezzare la caratteristica dinamica che alterna il forte al piano. In seguito è stata eseguita la "Messe de minuit pour Noël" di Marc-Antoine Charpentier che valorizza gli acuti dei soprano. Le sue melodie orecchiabili sono senz'altro rimaste impresse negli ascoltatori, che al termine sono riusciti a strappare un bis. Sono stati eseguiti nuovamente il "Sicut locutus" e il "Gloria" del Magnificat. Tutto il pubblico ha apprezzato con un lungo applauso le esecuzioni dei musicisti e del coro. Il primo a congratularsi è stato il guardiano del convento, padre Illuminato, cultore raffinato della musica, che ancora plaudente si è alzato in piedi gettandosi visibilmente appassionato per il concerto verso i coristi.
Padre Illuminato e Roberto Ciofi presidente di Suono Antico
Nonostante la sua carriera musicale navigata, prima come organista, poi come compositore e direttore d'orchestra, il maestro Damiano Rota non dimenticherà la prova del Suono Antico e il calore dimostrato dal pubblico.
Marco Pessina