Osnago: in tanti per il documentario sulla Brianza con Casiraghy, Soldini e Weiss

Un coprotagonista osnaghese nel nuovo lavoro cinematografico del regista Silvio Soldini, "Il fiume ha sempre ragione". Un documentario estremamente spontaneo in cui la Brianza ha giocato un ruolo fondamentale, aggiudicandosi alcune parti. Quella di Alberto Casiraghy, originario di Osnago, prima di tutte.


La sua vita da aforista, illustratore, editore e tipografo della stampa tradizionale è raccontata attraverso lo sguardo semplice, ma fortemente coinvolto, del regista di "Pani e tulipani", vincitore nel 2000 di ben tre David di Donatello.

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Per realizzare il film, uscito nelle sale lo scorso 8 settembre, Soldini è entrato con la macchina da presa nella bottega di via Pinamonte 12, a Osnago, immortalando il fondatore della casa editrice "Pulcinoelefante" alle prese con la sua stampante a caratteri mobili e le varie fasi del suo lavoro, quello che gli è valso in carriera molte amicizie e collaborazioni nell'ambiente letterario italiano e internazionale.

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Ad Osnago il film è stato proiettato per la prima volta mercoledì sera, 14 dicembre, nella sala Sironi dove c'erano anche Casiraghy, il regista Soldini e Josef Weiss, l'altro protagonista della pellicola che nella sua Mendrisio, in Svizzera, dal '59 lavora come tipografo utilizzando le regole di un tempo, stampando e rilegando ogni libro che produce da sé.

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"Conosco Alberto da molti anni, da quando abbiamo lavorato assieme per il cortometraggio "Made in Lombardia"
- ha spiegato nel suo intervento Silvio Soldini - Josef l'ho conosciuto attraverso un amico in comune, Giovanni Bonoldi, l'ideatore di questo film. Dopo due anni abbiamo deciso di girare davvero un documentario che riguardasse il loro lavoro e quello che pensano. Sono entrato nelle loro botteghe mettendomi ad osservare quello che facevano, chiedendomi che cosa facessero queste due persone che vanno nella direzione opposta rispetto a quella in cui sta andando il mondo, ma senza chiedergli nulla. Durante le riprese aspettavamo che accadesse qualcosa, alla fine sono accadute cose eccezionali".

Alberto Casiraghy, Silvio Soldini, Josef Weiss


Alcune scene del film sono state girate lungo l'alzaia dell'Adda. Casiraghy viene ripreso all'ombra del ponte di Paderno passeggiare, poi su alcune rocce in riva al fiume. Ed è qui, attraverso il fascino paesaggistico della Brianza, che il regista riesce a trovare il titolo, quando Casiraghy si stupisce nel vedere della schiuma di inquinamento scorrere insieme all'acqua e, fortemente sconcertato, afferma: "Il fiume ha sempre ragione".

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"Ho ricevuto diverse richieste per proseguire la mia carriera come attore, l'altro giorno mi ha chiamato Woody Allen - ha scherzato Casiraghy intervenendo verso la fine della serata, poi tornando più serio - Spero che qualcuno avrà voglia, quando non ci sarò più, di proseguire nella mia bottega portando avanti la nostra professione. Un artista questo deve fare, condividere".
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