Paderno: il San Michele protagonista del film ''La poliziotta'' con Melato e Orlando. Il ricordo di Nello Bruni del ''Toscano''

La macchina da presa inquadra un ponte di ferro sul quale transitano dei bilici con rimorchio. Lo zoom si allontana sempre di più fino a che, da un ambiente esterno, l’azione si trasferisce all’interno del salone di un ristorante, in un unico piano sequenza. Una coppia entra in campo da destra vorticando al ritmo del liscio che un bizzarro complesso sta suonando nell’angolo in fondo alla sala.


Altre coppie ballano riempiendo la scena, ma l’attenzione è tutta su quei due, una giovane ragazza dai capelli rossi e un elegante uomo in carriera sui quarant’anni. Lei ha l’aria turbata, come se qualcosa la costringesse a non pensare ad altro, lui ha occhi solo per lei e la stringe tra le braccia quasi obbligandola a seguirlo nel ballo.


Lei è Giovanna Abbastanzi, una segretaria interpretata da Mariangela Melato, lui Orazio Orlando nei panni del pretore Ruggero Patanè. Il ristorante è il “Toscano” di Robbiate mentre il ponte che apre la scena non poteva che essere quello di “San Michele”. Quella appena descritta è invece una sequenza del film “La Poliziotta” girata, nel 1974, proprio sulla sponda lecchese dell’Adda.

Negli ultimi giorni, il video che racchiude i 3 minuti e 46 secondi del lungometraggio girati in quel di Paderno d’Adda e Robbiate, sta letteralmente ribalzando sul web da un sito all'altro e per chi non c'era si tratta di un tuffo nel passato. Il regista che scelse di girare quelle scene nella cornice suggestiva del Parco Adda si chiama invece Stefano Vanzina, in arte “Steno”, uno tra i maggiori esponenti della commedia leggera all’italiana, autore di decine di “cult movies” molto importanti come “Un americano a Roma” o “Febbre da cavallo”; padre biologico dei fratelli Vanzina, che invece hanno mutato quel tipo di racconto cinematografico in un sottogenere chiamato “cinepanettone”.

Chi invece ricorda molto bene il giorno in cui vennero girate quelle scene si chiama Nello Bruni, titolare del “Ristorante Toscano” di via Cappelleria.

Nello Bruni


All’epoca era ancora un giovanotto che gestiva insieme alla moglie il loro ristorante arroccato in cima a quella strada che porta all’alzaia dell’Adda, e quel giorno il suo locale venne invaso da una settantina di persone, tra gli attori e gli uomini della troupe di Steno. “Era un martedì di maggio e quello era il nostro giorno di chiusura – ha raccontato Bruni – Ricordo che fu una giornata molto divertente, decisamente originale. Nessuno di noi e del personale di sala aveva mai visto che cosa accadeva dietro alla realizzazione di un film. C’erano molte persone, oltre ai figuranti, anche dietro le macchine da presa che in tutto, se non ricordo male, erano tre o quattro. Arrivarono tutti la mattina presto, la terrazza venne allestita da loro mentre noi ci occupammo di preparare da mangiare per tutti quanti. C’erano la Melato, una donna molto affascinante, Orazio Orlando e ad un certo punto arrivò anche Renato Pozzetto (l’attore protagonista del film che però non appare nelle inquadrature girate al “Toscano”, ndr). La banda che suonava veniva dalla Svizzera, uno dei componenti era un signore molto simpatico che imitava i versi degli uccelli a ritmo di musica. Qualcuna di quelle persone tornò, dopo qualche tempo, a mangiare da noi”.

Nell’inquadratura precedente a quella del ponte di Paderno che sfuma poi nella sala da ballo, il regista mostra una locandina che recita “Oggi ballo liscio, Balera del Punt de Ferr” e sullo sfondo vi è raffigurato il ponte: “Per un periodo abbiamo proposto qualche giornata di balli con quella locandina, proprio per non dimenticare quella splendida giornata – ha spiegato Bruni – Dopo qualche tempo, però, abbiamo smesso di organizzarla, ma il ricordo non si sbiadisce comunque”.

Ad un certo punto, dopo il ballo, Giovanna e il pretore Ruggero si appartano per chiacchierare, lontani dalla balera. I due siedono ad un tavolino e lui le offre un bicchiere di vino. E’ fortemente attratto da quella ragazza vestita in un abito verde che mette in risalto la sua scollatura, lei deve assolutamente chiedergli se ha ricevuto alcune lettere che gli aveva spedito alcuni giorni prima. Quella scena è girata nella terrazza esterna del ristorante, al di là della strada, spazio che oggi non viene più utilizzato se non per le cerimonie. In queste inquadrature lo sfondo è ancora una volta riempito dal ponte di San Michele.

La sequenza girata tra Paderno e Robbiate è una delle prime che appaiono nel film, che per il resto è ambientato tra Bergamo e Milano. Mariangela Melato per quella interpretazione si era aggiudicata persino il David di Donatello. E chissà che i giudici non rimasero colpiti anche dall’incantevole paesaggio in cui vennero girate quelle riprese.
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