Paderno: il San Michele protagonista del film ''La poliziotta'' con Melato e Orlando. Il ricordo di Nello Bruni del ''Toscano''
La macchina da presa inquadra un ponte di ferro sul quale transitano dei bilici con rimorchio. Lo zoom si allontana sempre di più fino a che, da un ambiente esterno, l’azione si trasferisce all’interno del salone di un ristorante, in un unico piano sequenza. Una coppia entra in campo da destra vorticando al ritmo del liscio che un bizzarro complesso sta suonando nell’angolo in fondo alla sala.
Altre coppie ballano riempiendo la scena, ma l’attenzione è tutta su quei due, una giovane ragazza dai capelli rossi e un elegante uomo in carriera sui quarant’anni. Lei ha l’aria turbata, come se qualcosa la costringesse a non pensare ad altro, lui ha occhi solo per lei e la stringe tra le braccia quasi obbligandola a seguirlo nel ballo.
Lei è Giovanna Abbastanzi, una segretaria interpretata da Mariangela Melato, lui Orazio Orlando nei panni del pretore Ruggero Patanè. Il ristorante è il “Toscano” di Robbiate mentre il ponte che apre la scena non poteva che essere quello di “San Michele”. Quella appena descritta è invece una sequenza del film “La Poliziotta” girata, nel 1974, proprio sulla sponda lecchese dell’Adda.
All’epoca era ancora un giovanotto che gestiva insieme alla moglie il loro ristorante arroccato in cima a quella strada che porta all’alzaia dell’Adda, e quel giorno il suo locale venne invaso da una settantina di persone, tra gli attori e gli uomini della troupe di Steno. “Era un martedì di maggio e quello era il nostro giorno di chiusura – ha raccontato Bruni – Ricordo che fu una giornata molto divertente, decisamente originale. Nessuno di noi e del personale di sala aveva mai visto che cosa accadeva dietro alla realizzazione di un film. C’erano molte persone, oltre ai figuranti, anche dietro le macchine da presa che in tutto, se non ricordo male, erano tre o quattro. Arrivarono tutti la mattina presto, la terrazza venne allestita da loro mentre noi ci occupammo di preparare da mangiare per tutti quanti. C’erano la Melato, una donna molto affascinante, Orazio Orlando e ad un certo punto arrivò anche Renato Pozzetto (l’attore protagonista del film che però non appare nelle inquadrature girate al “Toscano”, ndr). La banda che suonava veniva dalla Svizzera, uno dei componenti era un signore molto simpatico che imitava i versi degli uccelli a ritmo di musica. Qualcuna di quelle persone tornò, dopo qualche tempo, a mangiare da noi”.
Altre coppie ballano riempiendo la scena, ma l’attenzione è tutta su quei due, una giovane ragazza dai capelli rossi e un elegante uomo in carriera sui quarant’anni. Lei ha l’aria turbata, come se qualcosa la costringesse a non pensare ad altro, lui ha occhi solo per lei e la stringe tra le braccia quasi obbligandola a seguirlo nel ballo.
Lei è Giovanna Abbastanzi, una segretaria interpretata da Mariangela Melato, lui Orazio Orlando nei panni del pretore Ruggero Patanè. Il ristorante è il “Toscano” di Robbiate mentre il ponte che apre la scena non poteva che essere quello di “San Michele”. Quella appena descritta è invece una sequenza del film “La Poliziotta” girata, nel 1974, proprio sulla sponda lecchese dell’Adda.
Nello Bruni
All’epoca era ancora un giovanotto che gestiva insieme alla moglie il loro ristorante arroccato in cima a quella strada che porta all’alzaia dell’Adda, e quel giorno il suo locale venne invaso da una settantina di persone, tra gli attori e gli uomini della troupe di Steno. “Era un martedì di maggio e quello era il nostro giorno di chiusura – ha raccontato Bruni – Ricordo che fu una giornata molto divertente, decisamente originale. Nessuno di noi e del personale di sala aveva mai visto che cosa accadeva dietro alla realizzazione di un film. C’erano molte persone, oltre ai figuranti, anche dietro le macchine da presa che in tutto, se non ricordo male, erano tre o quattro. Arrivarono tutti la mattina presto, la terrazza venne allestita da loro mentre noi ci occupammo di preparare da mangiare per tutti quanti. C’erano la Melato, una donna molto affascinante, Orazio Orlando e ad un certo punto arrivò anche Renato Pozzetto (l’attore protagonista del film che però non appare nelle inquadrature girate al “Toscano”, ndr). La banda che suonava veniva dalla Svizzera, uno dei componenti era un signore molto simpatico che imitava i versi degli uccelli a ritmo di musica. Qualcuna di quelle persone tornò, dopo qualche tempo, a mangiare da noi”.
