Case senza persone e persone senza casa

In relazione al dibattito in corso attorno alla possibilità di locare, nell'ambito di un progetto di accoglienza diffusa, tramite la Prefettura, gli alloggi pignorati, noi siamo d'accordo purchè questo criterio sia esteso a tutti i cittadini.

Già nel luglio 2012 in una conferenza stampa, da noi tenuta sul problema casa, nel segnalare l'enorme quantità di alloggi sfitti in città, che sono oltre un migliaio avevamo proposto al Sindaco di requisirne, in accordo con la Prefettura, una quantità tale da soddisfare il bisogno diffuso di alloggi. La mancanza di un alloggio costituisce una grave lesione dell'integrità fisica, poiché il diritto di abitazione rappresenta un diritto fondamentale della persona secondo l'art 2 della Costituzione. Purtroppo a Lecco sono centinaia e centinaia i nostri concittadini in lista d'attesa per ottenere un alloggio pubblico, che poi vanno aggiunte le centinaia di famiglie sotto sfratto e i migranti richiedenti asilo a cui siamo chiamati ad accogliere. La casa è un diritto che non può essere lasciato in mano ai costruttori, che, dopo aver depredato il territorio, impongono anche affitti vampireschi. Per tutti questi soggetti serve subito un atto di partigianeria dalla parte di chi ha bisogno di un alloggio. Un atto forte, quindi, così come quello che fecero sia nel 1952 il Sindaco di Firenze, La Pira che nella primavera del 1974 il sindaco di Milano, Aldo Aniasi, che requisirono migliaia di alloggi. Due sindaci che hanno sostanziato concretamente i disposti della nostra Costituzione, diversamente dall'ex Sindaco di Firenze, attualmente capo del Governo, che la Costituzione la vuole stuprare. Ecco noi, se i costruttori, immobiliaristi e grandi proprietari non intendono stipulare una convenzione ad hoc con le istituzioni per far fronte al "bisogno casa", siamo perché si requisiscano subito, come prescrive anche la legge, gli immobili lasciati vuoti e non solo quelli pignorati.
La segreteria provinciale PRC
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