Merate: Stefania Turato ''guida'' la squadra italiana di sommelier ai campionati mondiali

La vittoria ce la si gioca davvero all'ultima...papilla gustativa. Perchè gli assaggiatori in gara, tra i migliori “sul mercato”, devono scoprire vitigno, zona di produzione e denominazione del nettare, annata e anche produttore. Tutti dettagli finissimi, che solo i veri intenditori sanno riconoscere ma che a certi livelli fanno la differenza e la qualità.

Stefania Turato

Stefania Turato è meratese d'adozione ma veneta di nascita ed è tra le poche donne sommelier che hanno raggiunto un grado tale di preparazione e competenza da essere stata scelta per rappresentare l'Italia, per il secondo anno, al campionato del mondo organizzato dalla rivista di settore “Revue du vin” la cui data sulla copertina dice già tutto: 1927.
Alla guida della squadra che ha partecipato alle gare in Côte en Provence c'era proprio la meratese, affiancata da altri tre compagni uomini provenienti dalle province di Como e Milano. Un grande onore e anche una grande sfida che Stefania ha saputo portare a termine, ottenendo ottimi piazzamenti.

“I risultati sono arrivati grazie ad allenamenti una volta alla settimana con 12 degustazioni di vini” ha raccontato “si tratta di fare dei training per gli allenamenti, con un coach francese e poi di mettersi alla prova. Ci sono 6 bianchi, 5 rossi e un dolce da assaggiare alla cieca, con la bevanda che viene versata da una caraffa nel bicchiere. Bisogna scoprire tutto di quello che si va a provare: provenienza, ubicazione, tipo di uva con cui è fatto il vino e anche annata”.
Quello del sommelier, per passione o per lavoro, è anzitutto “una lezione di umiltà. Bisogna sapere osservare, ascoltare, apprendere e poi ci si mette in gioco. Bisogna confrontarsi con gli altri compagni di squadra e non solo con se stessi. È un grande percorso di crescita e di sfida, che arricchisce e insegna”.
Il percorso di Stefania non si forma per caso, ma avviene quasi naturalmente.
Dopo gli studi economici e linguistici, trova lavoro nell'area di Montebelluna vicino alla Valdobbiadene, in una azienda vinicola e lì si occupa dei rapporti con l'estero. La sua curiosità e la voglia di approfondire non la fanno rimanere ferma alla scrivania e così, pian piano, inizia a voler sapere cosa vende, da dove nasce e come si forma quella bevanda che tutti cercano e apprezzano.

E così frequenta svariati corsi, mettendo assieme tante nozioni sul vino, partecipa e propone degustazioni e soprattutto si allena. "Io ho un olfatto molto sviluppato, da piccola odoravo tutto. Ma qui è questione di allenamento e pratica. Ogni vino poi porta con sè una storia che è legata all'uomo e alla terra, dunque alle sue origini".
Amante dello champagne, Stefania si sta impegnando anche per divulgare il "bere consapevole" che nasce dalla concezione che si ha del benessere fisico e dello stare in armonia con se stessi. Per fare questo collabora con aziende vinicole, offre corsi di educazione a tavola e organizza corsi conoscitivi e di degustazione per neofiti. Le prossime tre "lezioni" prenderanno il via proprio a Merate il prossimo 17 novembre.
Non resta dunque che provare...
info@stefaniaturato.com
S.V.
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