La gastroscopia, esame risolutivo per la diagnosi

Il dr. Mario Gatti
Il dr. Mario Gatti, direttore dell'endoscopia digestiva dell'ASST di Vimercate (Carate), ha spiegato dal punto di vista del gastroenterologo la diagnosi della celiachia. "L'esame che mostra segni endoscopici della malattia celiaca è la gastroscopia. Viene effettuata a complemento dei test genetici, che non sono indicativi di patologia. Durante l'esecuzione dell'esame vengono anche effettuate biopsie duodenali multiple, in modo tale da poter avere un quadro clinico il più completo possibile. Viene poi stabilito il grado di lesione intestinale, che può variare dal grado 1 al grado 3C, il più avanzato. L'esame va poi ripetuto dopo sei/dodici mesi dalla diagnosi e, negli anni successivi, almeno una volta l'anno. Bisogna diffidare dai test alternativi, come quello del capello, che non hanno nulla a che vedere con questa malattia: mangiare glutine e sentirsi male non è sinonimo di celiachia". Il medico ha poi sottolineato l'importanza di effettuare questi test continuando a mangiare alimenti contenenti il glutine, in quanto una dieta aglutinata può portare alla scomparsa dei sintomi e quindi a una difficoltà nella diagnosi della malattia, sottolineando che una dieta "fai da te" può portare sia benefici sia, in qualche caso, problemi ancora più gravi.

S.R.
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