Merate: illustrate le linee guida per i servizi educativi scolastici. Utili prassi da seguire

Nel corso dell'ultima assemblea distrettuale di Retesalute uno degli argomenti trattati ha riguardato l'aggiornamento delle linee guida per i servizi educativi in capo all'azienda. Ad illustrare questa traccia di tipo organizzativo è stata la responsabile dell'area sociale Cinzia Accardo che ha spiegato come si sia partiti da incontri con gli assistenti sociali, allargati poi a più figure e alle scuole per arrivare a stendere un documento che portasse ad avere un modello di azione uguale per tutti.

Cinzia Accardo


Per l'Assistenza Educativa Scolastica si è stabilito che si deve anzitutto individuare, secondo determinati "parametri", il destinatario del servizio (colui che possiede una disabilità accertata ed è già in carico alla Neuropsichiatria Infantile oppure a un centro di riabilitazione), ci devono essere almeno tre ore minime di intervento alla settimana con una programmazione riservata all'educatore e si può prevedere un'assistenza al domicilio così da limitare le assenze del minore dal programma in classe. Nella bozza si é entrati poi sullo specifico di alcuni aspetti procedurali, come le assenze degli educatori e la reperibilità nonché il rimborso del buono pasto dell'educatore, questione quest'ultima che ha "incraniato" l'assemblea.
L'Assistenza Domiciliare ai Minori ha una regia completamente in capo al servizio sociale e prevede una definizione dei tempi del servizio, delle procedure di attivazione, delle ore minime di attività. Tra le novità introdotte c'è quella della possibilità di redigere un "contratto" tra l'assistente sociale, l'educatore e la famiglia per portare a una maggiore responsabilizzazione e condivisione. Interessante proposta anche quella dell'assistenza domiciliare minori di gruppo, con un campione ristretto di partecipanti, da sperimentare in alcuni comuni.
Si è poi passati a definire i Centri Ricreati Estivi e i progetti pomeridiani nelle scuole e nelle biblioteche come spazi di assistenza educativa.
Il lavoro esposto, lungo e condiviso, rappresenta un punto di riferimento con prassi operative che ora saranno uniche per tutti, con dettami e regole su come orientare l'azione.
S.V.
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