Merate:sui campi del Roseda 4 atleti in carrozzella si sfidano in un doppio a tennis e testimoniano che la vità è sempre bella

Loro si chiamano Massimo, Luca, Mauro, Diego. Sono quattro uomini di diversa età, "peso", professione, storia alle spalle ma tutti accomunati da tre caratteristiche: sono in carrozzella, amano il tennis e sono di una simpatia disarmante.

Da sinistra i quattro atleti: Luca, Massimo, Diego e Mauro. Alle loro spalle al centor il maestro di tennis Stefano Moroni
(maglia arancio) accanto al consigliere regionale della Federazione Italiana Tennis Walter Schmidinger


Sabato pomeriggio sui campi del circolo tennis Roseda di Via Matteotti, hanno dato dimostrazione di due doppi e un singolo di questa disciplina sportiva che fa parte della federazione italiana tennis e che nulla ha di diverso nelle regole rispetto a chi la pratica da eretto sulle gambe, se non la possibilità del doppio rimbalzo. Le partite di sabato hanno incollato al campo in sabbia rossa numerosi appassionati di questo sport e anche chi, per la prima volta, si è trovato incidentalmente ad assistervi, facendo poi fatica a staccarsi dall'area di gioco.

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Seduti sulle loro carrozzelle con le ruote scampanate e antiribaltamento, costruite su misura sia per adattarsi alla corporatura dell'atleta che per consentirgli movimenti, come la battuta, in totale sicurezza senza il rischio di finire a terra, i quattro giocatori si sono mossi da una parte all'altra del campo, sotto rete e al limite del rettangolo, da un corridoio all'altro con una agilità e una scioltezza impressionanti.

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Massimo Brioschi, residente a Casale Monferrato, colpito da un tumore al midollo, per vent'anni (la parentesi della malattia) aveva appeso la racchetta, del tennis non ne voleva più sentir parlare, poi pian piano la passione per questo sport è tornata a farsi strada fino a riconquistarlo.

Massimo Brioschi


Luca Spano


Luca Spano, di Gallarate, in sedia a rotelle ci è finito dopo un incidente: le sue gambe che prima palleggiavano e gonfiavano con forza la rete avversaria, si sono trovate immobili e senza più tensione. Luca non si è arreso e da sportivo qual'era, passato il periodo di "assestamento", ha imbracciato la racchetta e non l'ha più mollata tanto che come gli altri amici ora è un atleta a livello nazionale.

Mauro Curioni

Diego Amadori

Mauro Curioni viene da Como e fin da piccolo, per via della poliomelite, la sua vita è stata sulla carrozzina. "Ho iniziato con il basket" ha raccontato "poi sono passato al tennis da tavolo ma io volevo giocare a tennis, quello sul campo. E quando ne ho avuto l'opportunità, l'ho colta e non l'ho più lasciata". Diego Amadori è il più giovane della compagnia, viene da Como e a 17 anni, a causa di un incidente si è trovato disabile. Prima è partito con il nuoto ma poi nel tennis ha trovato la sua realizzazione.

Si allenano dalle 2 alle 5 volte la settimana, a seconda dei tornei che devono disputare e del grado di difficoltà che sanno di trovare negli sfidanti. Anni di prove e "studio" della disciplina per trovare i tempi e gli spazi giusti in campo, per bilanciare lo sprint del movimento e le energie residue, per misurare la spinta e arrivare precisi sulla palla. Insomma un impegno fisico e mentale che li ha portati ad essere degli sportivi completi, senza impedimenti grazie a quelle due ruote, giganti e piegate che sembrano spezzarsi, che spingono con la forza delle loro braccia. Perchè in realtà il carburante loro ce l'hanno dentro e quella vita che pareva essersi fermata, è ripartita grintosa, con un'altra spinta, diversa ma pur sempre bella e meritevole di essere vissuta.
Saba Viscardi
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