Mandic, scabbia: un caso di contagio conclamato e 12 'sospetti'. Sottoposto a visita dermatologica anche il personale del Ps

Non solo il personale della Rianimazione: nel pomeriggio odierno all'ospedale San Leopoldo Mandic di Merate le visite dermatologiche di controllo, scattate nella giornata di ieri dopo "l'allarme scabbia" sono state estese anche a medici, infermieri e ausiliari in servizio presso il Pronto Soccorso. Il "caso indice", così come è stato chiamato il 55enne italiano di Castello Brianza, paziente affetto da più problematiche, risultato "fonte" del focolaio riscontrato all'interno della Terapia intensiva del nosocomio cittadino, prima di venire ricoverato nel reparto diretto dal dr. Marco Rataggi è infatti transitato dalla "struttura filtro" capitanata dal dr. Giovanni Bonocore. Era il 28 agosto scorso. Mentre dunque presso la Rianimazione, chiusa da ieri, proseguono gli interventi di bonifica e sanificazione degli ambienti, il piano messo a punto dalla direzione strategica aziendale a tutela dalla salute di operatori, degenti e visitatori del presidio ospedaliero meratese, ha visto la chiamata a raccolta - per una visita dermatologica - anche di un'ulteriore fetta di dipendenti, dopo i 36 accertamenti compiuti nella giornata di ieri. Al momento il bilancio - in aggiornamento chiaramente in base all'esito di quanto ora in corso - parrebbe essere questo: un contagio conclamato e 12 situazioni sospette (quattro nuove in aggiunta alle 8 di cui si è già data notizia ieri in relazione ad altrettanti infermieri sottoposti a profilassi dopo aver lamentato "fastidi" riconducibili proprio alla scabbia).
Sembrerebbe infine rispettabile il cronoprogramma preannunciato per la riapertura della Rianimazione entro 72 ore dalla chiusura della stessa, decretata nella giornata di giovedì.




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