Mandic: chiuso il reparto di Rianimazione. I pazienti dirottati altrove a causa della scabbia. Terapia per malati e dipendenti

Si comunica che dal pomeriggio del 28 settembre è stata data comunicazione all'AREU 118 che non vengano più inviati pazienti presso il reparto di Rianimazione dell'Ospedale Mandic di Merate. "La chiusura dell'accettazione in Rianimazione è stata necessaria a causa di un focolaio epidemico di scabbia che si è manifestato nei giorni scorsi con segni e sintomi su alcuni operatori del reparto" spiega il Direttore Medico di Presidio, Gedeone Baraldo. La scabbia, dermatosi contagiosa, "è una malattia della pelle determinata da un minuscolo parassita, invisibile ad occhio nudo che viene trattata, e debellata, con una terapia locale. La trasmissione avviene tramite contatto da persone che risultano già infette. Il sintomo caratteristico è prurito intenso" precisa Flavia Pirola, Direttore Sanitario dell'ASST di Lecco. Al momento della chiusura dell'accettazione erano presenti presso il reparto di Rianimazione due pazienti che sono stati immediatamente sottoposti a trattamento.


Sulla base di Linee Guida Nazionali "stiamo sottoponendo a profilassi tutti i dipendenti della Rianimazione: otto di essi, sintomatici, e una ventina che non presentano al momento alcun sintomo" continua il Direttore Sanitario. "Nella giornata odierna sono stati inoltre richiamati, per approfondimenti, anche gli operatori asintomatici che sono stati in contatto con il caso indice che, dopo essere stato sottoposto a specifico trattamento per la scabbia, è stato trasferito nella giornata di ieri in altro reparto idoneo al proseguimento delle cure" continua Flavia Pirola. È inoltre sotto osservazione un paziente transitato dalla Rianimazione nelle scorse settimane. Il Direttore Sanitario dell'ASST precisa, inoltre, che sono già stati avviati i lavori di sanificazione di fondo del reparto ed è stata attivata una verifica interna per esaminare e confermare la correttezza delle procedure adottate. Infine è stata inviata una comunicazione ufficiale all'ATS della Brianza per la definizione di un piano di azione condiviso sul territorio, a tutela dei familiari delle persone coinvolte.
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