Verderio: ecco il piano urbano del traffico, cinque obiettivi e lo studio di una soluzione per l'incrocio lungo la SP 55

Un confronto aperto e sincero coi cittadini. Questo in sintesi è stato il frutto della presentazione del piano urbano del traffico, avvenuta venerdì sera a Verderio alla presenza dell'ingegner Andrea Debernardi, dell'architetto Emanuela Fusarpoli, dell'assessore all'urbanistica Flavia Fiandaca e del sindaco Alessandro Origo.

Proprio al primo cittadino è toccato fare gli onori di casa, ricordando come già da settembre 2015 fosse stato affidato l'incarico di redigere il PUT alla società Meta di Monza ed all'ingegner Andrea Debernardi, volto noto a Verderio per aver sottoscritto il medesimo documento per i due paesi prima della fusione. Ma cos'è e a cosa serve? Il piano urbano del traffico è un documento facoltativo per i comuni sotto i 30.000 abitanti che serve ad organizzare la viabilità sul territorio comunale. Esso si deve occupare di tutte le strade urbane e delle strade extraurbane comunali per quanto riguarda il traffico privato, la mobilità ciclopedonale e marginalmente il trasporto pubblico locale.

"Già ad inizio 2016 sono state effettuate tutte le rilevazioni sui flussi del traffico, da comparare con quelle fatte a suo tempo negli ex superiore ed inferiore - ha spiegato il sindaco - successivamente abbiamo organizzato una prima assemblea in data 18 marzo per illustrare i rapporti preliminari ed accogliere le prime segnalazioni e proposte dai cittadini. In data 4 agosto poi abbiamo depositato i documenti di scooping ed è stato avviato il procedimento di valutazione strategica del piano urbano del traffico. Mercoledì abbiamo poi incontrato il parco Rio Vallone e il comune di Sulbiate per un confronto ed un aggiornamento con questi soggetti "esterni". Pervenuti i pareri dell'Arpa e dell'Asl, possiamo procedere con l'iter burocratico. Dopo la prima conferenza di valutazione si passerà all'analisi e sviluppo di strategie d'intervento con una prima bozza del rapporto ambientale con eventuali conferenze di valutazione. Verranno identificati gli interventi di piano e la versione finale del rapporto ambientale, successivamente ci sarà la conferenza finale di valutazione. Il piano verrà poi discusso ed adottato dal consiglio comunale".


A fianco del primo cittadino verderese, l'architetto Fusarpoli, responsabile dell'urbanistica e dell'edilizia privata, prima di passare la parola all'ingegner Debernardi, ha spiegato che saranno verificati fattori di rischio per il piano ambientale, nonché i collegamenti ciclopedonali e le soluzioni per la viabilità di margine (le due provinciali e la zona industriale).

L'ingegner Debernardi ha poi informato i presenti che, nel caso di Verderio, il PUT ha lo scopo di riunire in un unico documento aggiornato i due piani di cui erano dotati i due ex comuni (superiore nel 2001 ed inferiore nel 2006.). I due paesi infatti erano diversi 15 anni fa, soprattutto ex superiore, oggi molto più urbanizzato.

"La redazione del piano si sviluppa in quattro fasi - ha esordito l'ingegnere responsabile della stesura del documento - la prima e la seconda sono già state coperte, riguardavano l'identificazione dei temi del piano (cioè i problemi che si vogliono risolvere) e l'analisi conoscitiva (rilevazioni delle strade e del traffico, esame della domanda di mobilità, simulazione dei flussi). Attualmente siamo alla fase numero tre, quella che riguarda lo sviluppo della diagnosi dei problemi e la definizione degli obiettivi e delle strategie di intervento. La quarta e ultima fase sarà quella di identificare gli interventi concreti del piano sul territorio.

L'ing. Andrea Debernardi


Il PUT è poi soggetto, come tutti i piani, alla Valutazione Ambientale Strategica, un documento che tratta gli impatti ambientali da traffico presenti a livello comunale, magari supportando l'amministrazione nella scelta delle soluzioni migliori tra tutte le alternative di intervento definite nel corso della fase tre. La VAS potrebbe essere fatta anche a bocce ferme, a fine lavori, ma essendo un documento che orienta il piano ritengo più saggio farla in itinere."

 

Andrea De Bernardi, Emanuela Fusarpoli, Flavia Fiandaca, Alessandro Origo


In sintesi, la redazione del PUT prevede un processo integrato che include anche la Valutazione Ambientale Strategica. Conclusa la VAS i cittadini possono esprimere le loro opinioni in assemblea, successivamente il piano viene adottato dalla giunta prima di passare in consiglio comunale, giudice ultimo del procedimento.

Entrando più nel merito l'ingegner Debernardi ha poi continuato: "La provinciale 55 è problematica, c'è un'eccessiva velocità dei veicoli. Anche su via Piave bisogna intervenire. Ci sono aspetti semplici da risolvere ora che in passato erano stati rimandati per rimpalli di responsabilità tra i due ex comuni. Oggi, con un'unica amministrazione, è più semplice intervenire ad esempio su via Industriale.

Per quanto riguarda l'analisi conoscitiva, il punto due del procedimento, siamo andati ad analizzare l'inquadramento territoriale dell'area (ovvero dov'è situata Verderio geograficamente), la ricostruzione dell'offerta di trasporto, abbiamo effettuato il conteggio dei veicoli transitanti nei principali incroci e abbiamo studiato la domanda di mobilità (chi si sposta, dove va, perché). Inoltre grazie alle nuove tecnologie ci è stato possibile replicare una simulazione del traffico sull'intera rete: ad esempio, se viene chiusa una via principale, attraverso questi sistemi possiamo calcolare dove andrà a ripiegare il traffico. Da ultimo, ma decisamente non meno importante, abbiamo analizzato l'incidentalità stradale, anche alla luce dei recenti fatti."


Per capire la composizione del traffico è stato importante anche analizzare lo sviluppo demografico del paese. Infatti Verderio ha visto la sua popolazione raddoppiare nel giro di pochi anni e questo ha significato la presenza di una popolazione più giovane sul territorio. Tutto ciò ha causato un aumento esponenziale della mobilità in uscita dovuta al fatto che le famiglie trasferitesi spesso hanno mantenuto il loro centro lavorativo fuori da Verderio, nella zona sud est del milanese. Gli spostamenti interni sono invece principalmente effettuati dagli scolari e per questo le vie principali necessitano di protezioni ulteriori.


Viceversa, la zona industriale è attrattiva, chi lavora lì, secondo i dati rilevati dalla società Meta, non è residente nel territorio ma viene da fuori attraverso la provinciale 55. I residenti invece tendono a spostarsi sulla Sernovella e tramite il "Francolino" ad ovest.

Da un confronto tra queste nuove rilevazioni e i dati dei precedenti piani è emerso che:

- gli spostamenti provenienti da nord e da est sono cresciuti in misura abbastanza limitata (4-12%)

- su via Sernovella il traffico è aumentato del 24%

- sugli assi principali (viale dei municipi, via roma,via zamparelli) si sono avute forti riduzioni (-40%)

- l'utilizzo della sp56 è complessivamente diminuito.

Sulla base delle analisi effettuate è stato possibile ricostruire i flussi di traffico di tutte le strade di Verderio. Nel complesso si stima un volume di traffico di circa 110.000 vkm/g (veicoli chilometri al giorno), con una velocità media di 42km/h. Le situazioni più critiche risultano in fine via S. Ambrogio e via Sernovella, oltre al ponte di Paderno.

Per quanto riguarda le auto in sosta invece la situazione è più che accettabile e non ci sono criticità in nessuna delle zone rilevate.


L'incidentalità stradale è stata studiata sui dati del triennio 2012-2014 e restituisce un quadro confortante e di graduale miglioramento. Purtroppo l'incidente recentemente avvenuto in via S. Ambrogio accende un campanello d'allarme e fa rivalutare la situazione. Le situazioni a maggior rischio di incidente restano la SP55 (da Cornate, v.le Municipi, Sernovella), l'incrocio di via Piave con Caduti della Libertà, la rotatoria del Francolino.

"Dopo le analisi effettuate - ha ripreso Debernardi - viene il momento delle diagnosi, di stabilire obiettivi e le conseguenti strategie per portarli a termine".

Gli obiettivi individuati sono cinque:
  1. Ricucire e valorizzare il centro paese. Connessione ciclopedonale tra via De Gasperi e via dei Prati, protezione del comparto scolastico, valorizzazione viale dei Municipi, possibile collegamento ciclopedonale tra via degli Alpini e via Papa Giovanni
  2. Proteggere le zone residenziali
  3. Mettere in sicurezza la strada provinciale 55, la priorità visti gli incidenti gravi
  4. Integrare la zona industriale. Nuove connessioni interne al comparto, adeguamento rotatorio al "Francolino", messa in sicurezza degli accessi su SP56 e nodo Da Vinci - Sernovella.
  5. Ridefinire il fronte sud . Via Piave, desemaforizzazione nodo Roma-Piave, variante di tracciato alla tratta urbana di via Piave, rotatoria di porta.
L'ingegner Debernardi ha poi provato a spiegare come spesso non sia facile trovare soluzioni ai problemi individuati. Pur essendo tutti d'accordo che il primo intervento da fare sia la riduzione della velocità dei veicoli su via S. Ambrogio, non c'è stato un consenso unanime sul modo di attuarlo. "Prendete ad esempio i semafori che si attivano col radar per l'eccessiva velocità (come quello installato ad Arlate), sono un controsenso dal punto di vista burocratico e non si è ancora capito se si possono mettere oppure no. La norma prevede che ad una infrazione sia corrisposta una sanzione. Ebbene, se si attiva il radar e il semaforo diventa rosso significa che io ho commesso un'infrazione. Ma manca la sanzione, in quanto la luce rossa del semaforo non è catalogata come 'Sanzione amministrativa'. Volendo un automobilista può fare ricorso e vincere perché non gli è stata assegnata una multa. Capite in che contesto ci troviamo a lavorare?" o ancora "Le strade provinciali appartengono ad un ente estinto, dunque senza soldi e senza la possibilità di intervenire. La soluzione potrebbe essere che di queste alcune vadano in capo ai comuni e le più grandi alla Regione.".


Tra le proposte per ridurre la velocità discusse a viso aperto coi cittadini a fine serata, nella riunione che si è protratta oltre la mezzanotte, ci sono stata quella di mettere un semaforo in centro all'incrocio tra viale dei Municipi e via S. Ambrogio e, se la prefettura darà l'ok, installare un autovelox in modo da "educare" gli automobilisti a rallentare. La serata si è poi conclusa, dopo molte domande e molti chiarimenti, con la promessa da parte degli amministratori di analizzare le proposte arrivate e di far avere notizie entro poco tempo.
Claudio Ripamonti
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