Mandic, Pronto soccorso: solo il Primario in turno per 12 ore. E ai pazienti in attesa il consiglio di rivolgersi ad altri ospedali
Quest'oggi il pronto soccorso di Merate è stato coperto dall'unica presenza del primario dr. Giovanni Buonocore.
Dalle 8 di questa mattina e, con tutta probabilità, fino alle 20 l'unico medico in servizio sarà lui. Con la conseguenza che le persone in attesa alle ore 13, alcune arrivate all'alba, sono state costrette ad aspettare per ore oppure a raccogliere "l'invito" di un addetto del reparto a spostarsi in altri ospedali, nella speranza di ricevere le cure in un lasso di tempo più ristretto.
Alle 13.30, infatti, la sala di attesa del Mandic si presentava inusualmente vuota e questo per via dell'abbandono dell'utenza, con qualcuno che è andato a casa "stringendo i denti" e con l'intenzione di tornare più tardi e qualcun altro che invece ha preferito bussare altrove, nella speranza di non trovare ulteriore ressa.
Stando a quanto si è appreso ci sarebbe stato uno "svarione" nella gestione della turnazione per la giornata di oggi, lasciata "vacante", cui si è sommata la malattia del medico di turno nel pomeriggio. Due fattori, di cui uno grave se accertato, che avrebbero così costretto il primario a scendere in corsia, supportato da tutto il personale infermieristico, per garantire il servizio pur invitando comunque i pazienti in attesa ad andare altrove.
Al di là comunque delle motivazioni dell'accaduto di oggi, resta la precarietà con cui il personale, con estenuanti turnazioni, riposi ridotti all'osso, permessi centellinati, deve garantire il servizio. Una situazione assolutamente non nuova e che, oggi, ha raggiunto un livello di gravità preoccupante.
Lo spazio resta naturalmente a disposizione della direzione ospedaliera per eventuali repliche o precisazioni.
Dalle 8 di questa mattina e, con tutta probabilità, fino alle 20 l'unico medico in servizio sarà lui. Con la conseguenza che le persone in attesa alle ore 13, alcune arrivate all'alba, sono state costrette ad aspettare per ore oppure a raccogliere "l'invito" di un addetto del reparto a spostarsi in altri ospedali, nella speranza di ricevere le cure in un lasso di tempo più ristretto.
Alle 13.30, infatti, la sala di attesa del Mandic si presentava inusualmente vuota e questo per via dell'abbandono dell'utenza, con qualcuno che è andato a casa "stringendo i denti" e con l'intenzione di tornare più tardi e qualcun altro che invece ha preferito bussare altrove, nella speranza di non trovare ulteriore ressa.
Stando a quanto si è appreso ci sarebbe stato uno "svarione" nella gestione della turnazione per la giornata di oggi, lasciata "vacante", cui si è sommata la malattia del medico di turno nel pomeriggio. Due fattori, di cui uno grave se accertato, che avrebbero così costretto il primario a scendere in corsia, supportato da tutto il personale infermieristico, per garantire il servizio pur invitando comunque i pazienti in attesa ad andare altrove.
Al di là comunque delle motivazioni dell'accaduto di oggi, resta la precarietà con cui il personale, con estenuanti turnazioni, riposi ridotti all'osso, permessi centellinati, deve garantire il servizio. Una situazione assolutamente non nuova e che, oggi, ha raggiunto un livello di gravità preoccupante.
Lo spazio resta naturalmente a disposizione della direzione ospedaliera per eventuali repliche o precisazioni.
S.V.