Mandic: il magazzino dell'ospedale si appresta a chiudere, le scorte arriveranno da Lecco. L'USB si prepara alla ''battaglia''

Il Mandic di Merate
Se si pensava che l'estate avrebbe potuto far passare sotto traccia la decisione e mitigare eventuali rimostranze, ci si sbagliava di grosso e l'intenzione, che peraltro pare essersi già concretizzata in alcune azioni, di chiudere il magazzino dell'ospedale Mandic di Merate non avverrà sotto silenzio.

L'USB annuncia battaglia e si prepara a non cedere all'ennesimo taglio che si ripercuoterà, secondo i rappresentanti, sul servizio e sui lavoratori.

Il magazzino del presidio ospedaliero meratese, infatti, pare sarà smantellato pian piano per venire trasferito a Lecco. La consegna del materiale "economale" (dalla cancelleria a tutto ciò che non è ricompreso nella voce farmacia) non avverrà più in loco ma si dovrà fare l'ordine e attendere la fornitura da Lecco. Con tempi e modalità che si possono bene immaginare.

La decisione sarebbe stata dettata dalla necessità di rimpiazzare i due addetti della farmacia, andati in pensione, con altrettanti del magazzino, lasciando quest'ultimo reparto sguarnito e destinato dunque alla chiusura.

"Le conseguenze di questa decisione" ha sbottato Francesco Scorzelli, delegato USB "saranno l'allungamento dei tempi per la consegna del materiale. Ora se ho un'urgenza di qualcosa che manca, lo chiedo e mi viene consegnato. Con il trasferimento a Lecco del magazzino si dovrà per forza di cosa attendere e quindi saremo costretti ad aumentare le scorte, creare spazi per le giacenze e, al tempo stesso, saremo più soggetti ai furti visto che ci sarà più materiale da rubare. Ci hanno già fatto sapere che le consegne saranno dilazionate: una o due volte al mese a seconda del materiale, impedendoci di fatto di rifornirci quando ne abbiamo bisogno. Con penalizzazioni per chi lavora e anche per la stessa utenza".

La protesta, per ora verbale, è però solo all'inizio.

S.V.
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