Perego: farfalle e un uccellino per spiegare la Shoah ai bimbi
“Le farfalle non vivono nel ghetto”. Così si conclude una poesia scritta dal giovanissimo Paval Friedmann, ragazzino ebreo vittima della follia nazista. Con la semplicità propria dei bambini, gli alunni della scuola primaria di Perego hanno voluto, in suo ricordo, donare la libertà ad un nuvolo di variopinte farfalle realizzate con cartoncino colorato e una provetta nera all’interno del quale ognuno ha inserito un bigliettino con un elenco di “cose brutte” da scacciare il più lontano possibile.Con delicatezza, la giornata della Memoria si è così trasformata per i piccoli studenti della scuola di via Montegrappa in un momento in cui far tesoro della fortuna di essere nati liberi e titolari di quei diritti sanciti dalla Costituzione e dalla Carta dei diritti dell’uomo. Le insegnanti hanno infatti deciso di spiegare agli alunni di tutte le classi, in maniera diversa in base all’età, le libertà di cui essi godono e, solo in un momento successivo, radunare tutti i bambini nell’atrio per descrivere cosa è stata la Shoah attraverso la lettura di due poesie scritte, in tempo di guerra, in un ghetto. L’uccello e le farfalle citate nei testi sono così diventati fonte di ispirazione per i bimbi, i quali hanno rielaborato quanto appreso realizzando alcuni disegni che sono poi stati appesi su una rete metallica nel giardino della scuola. Su ogni foglio, una goccia rossa, a ricordo delle vittime e, tra le maglie della rete un buco per far volare, sospinto dal desiderio di libertà, l’uccellino protagonista di una poesia, il quale vuole ricordare che “anche se le lacrime ti cadono lungo la strada, vedrai che è bello vivere”.
Le poesie che hanno ispirato il lavoro dei bambini:
La canzone dell’uccello
Chi s’aggrappa al nido
Non sa che cos’è il mondo,
non sa quello che tutti gli uccelli sanno
e non sa perché voglio cantare
il creato e la sua bellezza.
Quando all’alba il raggio del sole
Illumina la terra
e l’erba scintilla di perle dorate,
quando l’aurora scompare
e i merli fischiano tra le siepi,
allora capisco come è bello vivere.
Prova, amico, ad aprire il tuo cuore alla bellezza
Quando cammini tra la natura
Per intrecciare ghirlande coi tuoi ricordi:
anche se le lacrime ti cadono lungo la strada,
vedrai che è bello vivere.
Anonimo, 1941
La farfalla
L’ultima, proprio l’ultima,
di un giallo così intenso, così
assolutamente giallo,
come una lacrima di sole quando cade
sopra una roccia bianca
- così gialla, così gialla! –
L’ultima,
volava in alto leggera,
aleggiava sicura
per baciare il suo ultimo mondo.
Tra qualche giorno
Sarà già la mia settima settimana
Di ghetto:
i miei mi hanno ritrovato qui
e qui mi chiamano i fiori di ruta
e il bianco candeliere del castagno
nel cortile.
Ma qui non ho visto nessuna farfalla.
Quella dell’altra volta fu l’ultima:
le farfalle non vivono nel ghetto.
Paval Friedmann nato il 7-01-1921 – morto il 29-09-1944
Un'immagine usata dalle maestre per spiegare il "diritto alla libertà"
Le poesie che hanno ispirato il lavoro dei bambini:
La canzone dell’uccello
Chi s’aggrappa al nido
Non sa che cos’è il mondo,
non sa quello che tutti gli uccelli sanno
e non sa perché voglio cantare
il creato e la sua bellezza.
Quando all’alba il raggio del sole
Illumina la terra
e l’erba scintilla di perle dorate,
quando l’aurora scompare
e i merli fischiano tra le siepi,
allora capisco come è bello vivere.
Prova, amico, ad aprire il tuo cuore alla bellezza
Quando cammini tra la natura
Per intrecciare ghirlande coi tuoi ricordi:
anche se le lacrime ti cadono lungo la strada,
vedrai che è bello vivere.
Anonimo, 1941
La farfalla
L’ultima, proprio l’ultima,
di un giallo così intenso, così
assolutamente giallo,
come una lacrima di sole quando cade
sopra una roccia bianca
- così gialla, così gialla! –
L’ultima,
volava in alto leggera,
aleggiava sicura
per baciare il suo ultimo mondo.
Tra qualche giorno
Sarà già la mia settima settimana
Di ghetto:
i miei mi hanno ritrovato qui
e qui mi chiamano i fiori di ruta
e il bianco candeliere del castagno
nel cortile.
Ma qui non ho visto nessuna farfalla.
Quella dell’altra volta fu l’ultima:
le farfalle non vivono nel ghetto.
Paval Friedmann nato il 7-01-1921 – morto il 29-09-1944
A. M.