Quinta tappa del Circuito Nord Ovest con gli atleti della Roseda

Si è svolta domenica 3 luglio a Uboldo una caldissima quinta tappa del Circuito Nord Ovest. Gare in programma per la giornata a seconda come sempre della categoria: la corta sprint sui 100-200-300-500 metri, le lunghe in linea sui 600-800-1000-1200 e 5000 punti.



Seppur a ranghi ridotti causa alcune assenze per meritate vacanze post-scuola, tutte le rosedine e i rosedini si sono ben comportati su una pista molto tecnica dove, come in formula 1, superare l'avversario e piazzarsi all'interno curva è già un risultato difficile. 



Nonostante le difficoltà, addirittura due giovani atleti della Roseda hanno ricevuto il riconoscimento dell'ambita maglia del Canguro, riservata a chi effettua il miglior balzo in avanti nella classifica generale CNO rispetto a quella precedente: Gabriele Giuseppe, solamente alla sua seconda gara stagionale dopo il fermo per un serio infortunio "sul lavoro a rotelle "nella categoria Esordienti 1 maschile e Dal Peraro Emma nella categoria Ragazzi femminile. Fra poco arriva la maglia da Leader ?
Più che buone le prestazioni degli altri atleti, a partire dal 4° posto conquistato nella 100 sprint da Pizio Valentino, Giovanissimi 1 maschile, fermato purtroppo da una caduta nella gara in linea che non gli ha consentito di bissare l'ottimo piazzamento della prima gara. Vittima di caduta anche Stivanello Simone, Giovanissimi 1 maschile, per fortuna senza gravi conseguenze, il gemello Matteo ha comunque tenuto alto l'onore di famiglia. Giornata altrettanto positiva anche per Vignazza Christian, Giovanissimi 2 maschile, che ottiene il 5° posto nella 100 sprint e il 9° nella gara in linea.



Nella categoria Ragazzi femminile in particolare 8° posto per Zanier Martina e 10° per Valagussa Rebecca nella 300 sprint , finaliste anche nella gara a punti dove si piazzano rispettivamente al 19° e 20° posto. Tutti gli altri bravi e brave comunque, manca forse l'attimo fuggente per salire sul podio.



In generale un risultato a centro classifica per la società, ma soprattutto un comune senso di grande allegria e soddisfazioni in tutte le società partecipanti, soprattutto nel vedere le categorie più giovani mettere immediatamente a frutto gli insegnamenti degli istruttori e l'esempio dei compagni e compagne di squadra più grandi. "La rotellistica ha tanto da insegnare non solo sui percorsi di gara ma nella vita, e tanti altri sport dovrebbero insegnare ai loro atleti anche solo una parte della modestia sportiva dei nostri giovani eroi" hanno riferito.
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