Mandic: ecco la risonanza magnetica di ultima generazione. Esami migliori, più completi e veloci, meno disagi per il paziente

Manca solo un passaggio formale (l'accreditamento dell'ATS) ma la nuova risonanza magnetica installata al Mandic è perfettamente funzionante e pronta ad entrare in servizio per aumentare l'offerta di esami al presidio meratese, ridurre le liste di attesa e dare un livello al top nella diagnostica.

La nuova Risonanza Magnetica Nucleare

Si tratta di un macchinario tanto atteso che andrà a sostituire il "tir" che, a scadenze programmate, per anni ha varcato la soglia dell'ospedale di Merate, con a bordo la risonanza mobile e ha consentito, non senza pochi disagi, di effettuare gli esami.

La consolle di controllo


L'azienda ospedaliera, infatti, con il commissario straordinario Giuseppina Panizzoli nel dicembre 2014 aveva firmato un contratto di service con la CEIMA della durata di 8 anni per 5.500 indagini cliniche iniziali e 6.000 prestazioni a regime. Un iter avviato dall'allora direttore generale Pietro Caltagirone, portato avanti da Mauro Lovisari e che ora va a chiudersi con la dirigenza di Stefano Manfredi.

Lo spogliatoio e la sala di attesa

Il primario dr. Rodolfo Milani Capialbi


Si tratta di una Philips da un 1,5 Tesla, ultimo stadio dell'evoluzione tecnologica nel settore della diagnostica che consentirà una qualità delle immagini al top (grazie al segnale che non viaggia attraverso i cavi ma tramite dstream), un aumento della velocità delle sequenze e del campo di vista, una diminuzione del rumore e dunque un maggiore confort del paziente grazie a un gantry (diametro di apertura del tunnel) più ampio. I campi più ampi consentiranno esami dal distretto del capo/collo, passando per addome, pelvi, articolari e mammella.


Soddisfatto il primario dr. Rodolfo Milani Capialbi che in questi giorni sta supervisionando l'allestimento degli ultimi dettagli dei locali ricavati all'interno del reparto che, tra l'altro, si presenta ben curato anche nella scelta dei colori e degli arredi.

 

La zona di refertazione


"Il nostro obiettivo" ha spiegato "è che una volta in funzione, questa nuova strumentazione possa aiutarci a ridurre le liste di attesa oltre che aumentare la qualità delle prestazioni. L'offerta andrà migliorando e si potrà rendere omogeneo il servizio tra i presidi, sia per i pazienti che per i medici che eseguono gli esami. Stiamo parlando di una macchina eccezionale, di ultima generazione che ci permetterà di avere maggiore velocità nella trasmissione delle immagini, riducendo enormemente i disagi per il paziente e quel senso di claustrofobia che si prova entrando nel tunnel, ora più ampio".


Se tutto procederà senza intoppi il primo esame è previsto entro la fine dell'estate.
S.V.
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