S.Maria: 'Una speranza' si presenta il 21. Il profilo di Brambilla
Singolare il luogo scelto per l’evento: l’appuntamento è infatti per le ore 15.30 sulla pista di atletica. In caso di maltempo la squadra verrà presentata domenica 29, alle 10.30, stesso posto.
Nell’attesa, ecco il profilo del candidato sindaco:
Mi presento!
Mi chiamo Efrem Brambilla, sono nato il 3 agosto del 1988. Sono cresciuto in una famiglia numerosa.
1 sorella e 4 fratelli, per i quali nutro grande stima ed affetto! Mia sorella fa la mamma e la pittrice. I due fratelli più anziani di me, i quali sono entrambi diventati papà di recente, sono rispettivamente un docente universitario di architettura e un ingegnere ambientale. Poi gli ultimi due, i più giovani, un imprenditore agricolo e il più piccolo sta studiando discipline meccaniche nel campo degli autoveicoli. Io invece mi occupo della gestione dell'attività commerciale di famiglia, attiva nel settore della ristorazione con prodotti biologici a km 0 di autoproduzione, di turismo nel Monte di Brianza, Arte e Cultura. Mio padre è pittore di professione, Giuseppe Brambilla detto "il Sancina", mia madre, Leonella Beloli, è la titolare dell'attività ed ebbe un passato da stilista, soprattutto nel campo degli abiti da sposa.
Premetto che non mi identifico con nessuno dei partiti esistenti oggi in Italia. Non sono iscritto ad alcun partito politico, né partecipo a riunioni, né incontri di alcuna organizzazione politica esistente.
Il mio passato è ricco di molte esperienze politiche ed amministrative.
Sin da piccolo ho ritrovato in me una forte passione per la politica. A 13 anni cominciai ad informarmi, leggere quotidiani e a seguire partiti politici di diversa collocazione. All'età di 15 anni iniziai a partecipare alle attività di partiti diversi, a seguire riunioni, a osservare la costituzione delle liste elettorali per le elezioni amministrative e politiche. La mia attività non era tanto finalizzata ad esprimere delle ideologie, ma piuttosto a capire quali fossero i meccanismi interni dei partiti politici o comunque di quei gruppi che si occupano di politica. Furono molti i partiti nei quali bazzicai, il mio continuo girovagare in questi ambienti mi diede la possibilità di conoscere nuovi amici e nuove persone e fu con queste che nel 2006 iniziai a partecipare attivamente al Movimento Zero, componente che si ispirava alle idee dello scrittore Massimo Fini. Rimasi affascinato dalla primigenia finalità di superamento delle vecchie logiche di destra e sinistra, infatti nel suddetto gruppo si trovavano a convivere diversi elementi che arrivavano tanto da sinistra, quanto da destra. Il gruppo ai tempi contava poco più di una decina di aderenti, era effettivamente nuovo e io ero il più giovane di tutti, mi trovavo a stretto contatto con i fondatori. Del nascente partito non c’era ancora niente, con questo intendo proprio niente, non c’erano cariche, non c’erano idee definite, mancava tutta la struttura dell’organizzazione. Era tutto da costruire. Mi occupai con altre due persone della provincia di Lecco della stesura dello statuto, intriso di democrazia diretta e di un sistema di turnazione che non consentiva alla stesse persone di governare a lungo e altresì avrebbe dato la possibilità a tutti i componenti di avere accesso alle cariche dirigenziali. Il gruppo era composto principalmente da intellettuali milanesi con una notevole esperienza politica alle spalle. La compagine era comunque piuttosto arenata sul tema della forma delle idee e mancava di pragmatismo. In quasi due anni di attività vennero messe in pista due iniziative rilevanti la partecipazione alla manifestazione pacifista contro l’ampliamento della base americana Dal Molin di Vicenza del 17 febbraio 2007, nella foto della manifestazione, sul sito del movimento, io sono in prima fila che reggo lo striscione con la scritta “CITTADINI NON SUDDITI”, e la contestazione contro la visita di George W. Bush a Roma del 9 giugno 2007. Sempre nel 2007 mi iscrissi alla Facoltà di Scienze Politiche e iniziai a studiare le materie politologiche, sociologiche, giuridiche, storiche ed economiche, tutte con un taglio rigorosamente politico. Iniziai a sondare il terreno per cercare movimenti politici più concreti. A ottobre vinsi una borsa di Studio per dei Seminari di Formazione Politica all’Università Cattolica di Milano, arrivai tra i primi dieci in un bando della Fondazione Costruiamo il Futuro nella quale era presidente l’On Maurizio Lupi. Vinsi anche nella mia università borse di studio per i risultati accademici. Nel mese di Novembre 2007 entrai nel movimento Giovani Padani della lega nord. Nella prima parte dell’anno successivo venni nominato responsabile organizzativo del meratese del Movimento Giovani Padani e a Milano nella Facoltà di Scienze Politiche, in accordo col coordinatore nazionale, fondai il Movimento Universitario Padano e ne divenni coordinatore. Nella statale prima del mio arrivo non esisteva nessun gruppo che facesse riferimento ai Giovani Padani o alla lega nord. A settembre del 2008 avevo già fondato altri 7 gruppi in altrettante Facoltà (Lettere e Filosofia, Giurisprudenza, Medicina-Veterinaria, Medicina e Chirurgia, Agraria, Scienze Matematiche, Farmacia). Il movimento arrivò a gonfiarsi moltissimo arrivando presto a superare il centinaio di aderenti. Nel mese di ottobre 2008 venni eletto coordinatore del movimento Universitario Padano dell’Università degli Studi di Milano. Giornali quali Repubblica, Corriere della Sera, Metro, Avvenire, Il Giornale, Libero e altri quotidiani di stampa nazionale e programmi televisivi quali Rai 3, TG3, SKY TG 24, TGCOM24 arrivarono a parlare sovente di me e dell’attività del mio gruppo universitario. La crescita esponenziale della mia organizzazione infastidì non poco tutti i gruppi studenteschi della Statale, tanto che in diversi casi si arrivò all’utilizzo di violenza fisica contro i miei ragazzi da parte di alcune componenti estremiste, tanto che fu consuetudine cha alla attività del nostro movimento si trovassero schierate forze di polizia poste in nostra difesa, talvolta in assetto anti-sommossa. Nel mese di Febbraio 2009 decidemmo di partecipare alle elezioni studentesche per il rinnovo del Senato Accademico e dei Consigli di Facoltà. Preparammo tutte le liste e raccogliemmo le numerosissime firme necessarie. Dopo tanti anni di assenza il MUP si ripresentava alle elezioni studentesche. Io ero capolista al Senato Accademico, al Consiglio della Facoltà di Scienze Politiche e al Consiglio di Coordinamento Didattico, noi partecipammo anche nella Facoltà di Lettere e Filosofia e in quella di Giurisprudenza. Le elezioni andarono molto bene. La mia lista andò a definirsi come la 4° forza politica dell’Università Statale, arrivammo 2° nella Facoltà di Veterinaria e 3° in altre Facoltà. Ottenemmo 3 seggi di cui 2 a Scienze Politiche e 1 a Lettere e Filosofia. Io rimasi eletto Consigliere della Facoltà di Scienze Politiche e rimasi in carica per 3 anni fino alla fine del mandato, mi premiarono numerosissime preferenze sia al Senato Accademico che nella Facoltà di Scienze Politiche. Nel consiglio di Facoltà ero Capogruppo e membro della Commissione Paritetica.
Nell’estate del 2009 vi furono le elezioni interne per il rinnovo del coordinatore della Provincia di Lecco e del direttivo del giovanile. Contro ogni pronostico, non ero nemmeno tra i papabili, vinsi le elezioni che indicavano la volontà dei ragazzi del gruppo di avere me come coordinatore dei giovani padani della Provincia. Il regolamento però prevedeva che per entrare in carica come coordinatore provinciale si dovesse avere l’approvazione del coordinamento nazionale che, stupito della mia vittoria, volle valutare bene la situazione e commissariò il giovanile lecchese e nominò come Commissario Jari Colla (oggi Consigliere Regionale) e io venni nominato nel direttivo di coordinamento con altre 3 persone. Un anno dopo il coordinamento nazionale del Movimento Giovani Padani mi nominò Commissario dei Giovani Padani della Provincia di Lecco. Nei giovani Padani, come nel partito, ero su posizioni molto alternative, molto diverse rispetto alla classica ortodossia leghista dell’epoca.
Nel 2010 e nei primi mesi del 2011 i gruppi politici coordinanti da me, quello universitario di Milano e quello provinciale di Lecco, arrivano ad aver un‘importante forza attivistica e diventarono veri e propri laboratori di analisi e riflessione politica, di strategia, di riunioni, di organizzazioni di compiti ed attività. Ma la mia funzione di coordinamento cessò immediatamente con le mie dimissioni, nel momento in cui venni chiamato nell’esperienza amministrativa del mio Comune e da quel momento non venne intrapresa mai più. Uscii in modo permanente dal partito. Nel 2011 entrai a far parte della lista “Una speranza per Santa Maria Hoè”, preparammo la lista, il simbolo e raccogliemmo le firme per partecipare alla competizione elettorale del paese.
Vincemmo le elezioni con Carmelo La Mancusa Sindaco, e venni eletto nel Consiglio Comunale con 133 preferenze e nominato Vicesindaco (il numero delle mie preferenze sarebbe stato ancora più alto, ma molte vennero invalidate per via del fatto che il mio nome non è così facile). Venni poi eletto dal Consiglio comunale di Santa Maria Hoè consigliere dell’Assemblea dell’Unione dei Comuni Lombarda della Valletta.
L’attività che attualmente svolgo nel Comune e nell’Unione è varia e molto intensa.
All’Unione dei Comuni sono stato incaricato inizialmente alla Protezione Civile, poi le Politiche Giovanili. Recentemente sono stato eletto dall’Assemblea dell’Unione dei Comuni della Valletta come Assessore, con deleghe assegnatemi ai Lavori Pubblici, Gestione del Patrimonio e Ciclo Integrato dei rifiuti.
Nel mio comune mi venne assegnata la carica di Assessore ai Lavori Pubblici, Viabilità, Gestione del Patrimonio ed Ambiente e Ecologia.
In questo ultimo periodo ho deciso di candidarmi come sindaco del mio paese, preparando un'ottima squadra a disposizione per la cittadinanza.
Sono pronto a effettuare il ruolo di sindaco nell'interesse collettivo.
Credo in una società solidale, in cui ognuno senta e faccia propri i problemi dell'altro, contro ogni egoismo. Molto democratica, in cui vi si possa esprimere liberamente.
Efrem Brambilla
