Brivio: Rucco, Alvino, Saldarini, Spreafico e 2 politici. Così nasce 'Ascoltare per fare'
Naufragato “Progetto Civico” senza che al momento nessuno dei referenti del gruppo si sia sentito “in dovere” di giustificare la scelta tanto drastica quanto inaspettata di mollare di punto in bianco il colpo dopo tre vittorie consecutive alle ultime tre tornate elettorali, il prossimo 5 giugno – salvo sorprese “a sinistra” – saranno due le formazioni a fronteggiarsi, entrambe civiche. A Brivio Rinasce capitanata dall’ingegner Federico Airoldi, pronto fino all’ultimo a tendere la mano all’amministrazione uscente – si contrapporrà Marco Scaccabarozzi con “Ascoltare per Fare”, vera novità di questa inusuale chiamata alle urne, dove “sparita” la squadra al governo del paese da 15 anni – 10 con Stefano Motta e gli ultimi 5 con Ugo Panzeri – molti elettori tradizionalmente votati a Progetto Civico si dovranno velocemente riposizionare su uno o l’altro dei due sfidanti. A fare la differenza saranno le “formazioni” messe in campo dai due candidati sindaci e i programmi elettorali che – visto anche il periodo di prolungate “vacche magre” – dovranno essere basati su una certa concretezza per evitare di trasformarsi in specchietti per le allodole poi irrealizzabili.
Da questo punto di vista, Scaccabarozzi, primo a rompere gli indugi, presentandosi già a gennaio come uno dei cavalli in corsa per la poltrona di sindaco, è il primo anche a presentare quelli che potrebbero diventare i capisaldi del suo mandato (si veda il box a parte) e a svelare qualche nominativo della propria formazione. Lo fa attraverso questa “presentazione” basata sul “Come nasce Ascoltare per Fare”.
Possiamo fare riferimento a una bella canzone di Gino Paoli, “eravamo 4 amici al bar…..”, in effetti siamo partiti in due Nico Rucco e Carmine Alvino, che chiacchierando del più o del meno sul momento che stiamo vivendo in Italia, ci siamo poi concentrati sul momento che si vive a Brivio e ci siamo trovati concordi sul fatto che a Brivio va tutto al rallentatore soffocati dalla macchina burocratica, a volte usata come scusa per non assumersi responsabilità, inoltre cosa importante non c’è l’interesse per il benessere dei cittadini.
E ci siamo detti, sarebbe bello che qualcuno con un po’ di grinta governasse questo paese e così scherzando abbiamo fatto degli esempi e immaginando degli scenari in cui a governare Brivio ci fossero delle persone lontane dalla politica e dagli interessi di palazzo. Ai nostri discorsi si è aggiunto Claudio Saldarini che ha confermato il fatto che a Brivio ci sia un’atmosfera stantia e con poca voglia di fare.
Da quel momento ci siamo detti: visto l’imminente rinnovo dell’amministrazione comunale, perché non proviamo a fare qualche cosa? La cosa migliore potrebbe essere creare un gruppo di persone che fossero lontane dalla politica, interpellando cittadini che “vivono” il paese tutti i giorni con tutte le sue problematiche quotidiane. Al nostro trio si è aggiunto subito Davide Spreafico di Beverate e a questo punto sottolineiamo che Beverate non è da considerarsi una frazione di Brivio ma a tutti gli effetti la spina dorsale delle industrie Briviesi e quindi parte integrante e fondamentale del paese.
Successivamente con il nostro passaparola abbiamo interpellato altre persone, chi per conoscenza diretta, chi per amicizia e chi per simpatia, con la condizione fondamentale che nessuno avesse legami con la politica, nè orientamenti di destra o di sinistra; nessuno di doveva chiedere all’altro cosa avesse votato, ma desse solo idee per migliorare il nostro paese.
Purtroppo è sorto un problema proprio per la nostra inesperienza amministrativa, su come presentarci con una lista di persone alle votazione, non sapevamo da che parte cominciare, l’unica soluzione era trovare un amministratore che potesse aiutarci ad inserirci, e qui cominciarono i dubbi sul nostro “credo” ovvero il non volerci identificare con una parte politica. La decisione è stata unanime, trovare 2 persone di correnti diverse che accettassero di collaborare al nostro progetto.
Abbiamo contattato Marco Scaccabarozzi, notoriamente Leghista, spiegando il nostro progetto: a lui è piaciuto e ci ha dato la sua disponibilità; a questo punto c’era bisogno di un uomo di sinistra che accettasse anche lui le nostre condizioni, cioè dimenticare di appartenere a una corrente politica e collaborare con noi “comuni mortali”, la scelta non è stata facile, abbiamo interpellato Tullio Stanta, uomo di centro sinistra, anche lui come Marco, già attivo nelle precedenti amministrazioni Anche lui, dopo avergli spiegato il nostro progetto, ha accettato di buon grado di collaborare alla creazione di una lista che fosse composta da persone comuni e che fossero a contatto per lavoro, per hobby o per azioni di volontariato con le problematiche del paese.
Ed ecco che nasce il nostro logo, durante una riunione per trovare un nome al nostro gruppo, ecco il colpo di genio di Claudio che esordisce con la frase “Ascoltare per Fare”: c’è stato un momento di silenzio fra i partecipanti, ci siamo guardati e all’unisono abbiamo detto “perfetto, un’idea geniale”, con 3 parole semplici diciamo tutto, proprio in sintonia col pensiero e lo spirito del gruppo.
Non abbiamo voluto usare frasi forti come “rinascita” o similari, anche perché, se la rinascita avviene sempre dagli stessi genitori, il DNA rimane sempre quello e nulla cambia.
Rimanendo sulla semplicità e sull’impatto visivo Nico elabora un logo: un cerchio giallo con al centro la frase “ Ascoltare per Fare”, ottimo impatto visivo e di comunicazione.
A questo punto abbiamo elaborato un “programma” a cui, in ogni riunione che abbiamo fatto, tutti hanno partecipato attivamente; non abbiamo un “capo” ma siamo un organismo compatto, omogeneo e con idee comuni, tutti hanno il diritto di esprimere le proprie idee e partendo da quello si perfeziona il concetto di base.
Ricapitolando “Ascoltare per Fare” non è un gruppo politico, è un gruppo composto da persone comuni che hanno deciso di farsi assistere da due amministratori con esperienza, che ascolterà per lavorare di conseguenza.
Siamo consapevoli che non sarà un’impresa facile, non abbiamo la bacchetta magica, ci troveremo di fronte a problemi semplici e nello stesso tempo complicati, ma che in ogni caso ci impegneremo a risolvere.
Da questo punto di vista, Scaccabarozzi, primo a rompere gli indugi, presentandosi già a gennaio come uno dei cavalli in corsa per la poltrona di sindaco, è il primo anche a presentare quelli che potrebbero diventare i capisaldi del suo mandato (si veda il box a parte) e a svelare qualche nominativo della propria formazione. Lo fa attraverso questa “presentazione” basata sul “Come nasce Ascoltare per Fare”.

Nico Rucco e Carmine Alvino
E ci siamo detti, sarebbe bello che qualcuno con un po’ di grinta governasse questo paese e così scherzando abbiamo fatto degli esempi e immaginando degli scenari in cui a governare Brivio ci fossero delle persone lontane dalla politica e dagli interessi di palazzo. Ai nostri discorsi si è aggiunto Claudio Saldarini che ha confermato il fatto che a Brivio ci sia un’atmosfera stantia e con poca voglia di fare.

Claudio Saldarini e Davide Spreafico
Successivamente con il nostro passaparola abbiamo interpellato altre persone, chi per conoscenza diretta, chi per amicizia e chi per simpatia, con la condizione fondamentale che nessuno avesse legami con la politica, nè orientamenti di destra o di sinistra; nessuno di doveva chiedere all’altro cosa avesse votato, ma desse solo idee per migliorare il nostro paese.
Purtroppo è sorto un problema proprio per la nostra inesperienza amministrativa, su come presentarci con una lista di persone alle votazione, non sapevamo da che parte cominciare, l’unica soluzione era trovare un amministratore che potesse aiutarci ad inserirci, e qui cominciarono i dubbi sul nostro “credo” ovvero il non volerci identificare con una parte politica. La decisione è stata unanime, trovare 2 persone di correnti diverse che accettassero di collaborare al nostro progetto.

Marco Scaccabarozzi e Tullio Stanta
Ed ecco che nasce il nostro logo, durante una riunione per trovare un nome al nostro gruppo, ecco il colpo di genio di Claudio che esordisce con la frase “Ascoltare per Fare”: c’è stato un momento di silenzio fra i partecipanti, ci siamo guardati e all’unisono abbiamo detto “perfetto, un’idea geniale”, con 3 parole semplici diciamo tutto, proprio in sintonia col pensiero e lo spirito del gruppo.

Il logo della lista
Rimanendo sulla semplicità e sull’impatto visivo Nico elabora un logo: un cerchio giallo con al centro la frase “ Ascoltare per Fare”, ottimo impatto visivo e di comunicazione.
A questo punto abbiamo elaborato un “programma” a cui, in ogni riunione che abbiamo fatto, tutti hanno partecipato attivamente; non abbiamo un “capo” ma siamo un organismo compatto, omogeneo e con idee comuni, tutti hanno il diritto di esprimere le proprie idee e partendo da quello si perfeziona il concetto di base.
Ricapitolando “Ascoltare per Fare” non è un gruppo politico, è un gruppo composto da persone comuni che hanno deciso di farsi assistere da due amministratori con esperienza, che ascolterà per lavorare di conseguenza.
Siamo consapevoli che non sarà un’impresa facile, non abbiamo la bacchetta magica, ci troveremo di fronte a problemi semplici e nello stesso tempo complicati, ma che in ogni caso ci impegneremo a risolvere.
