Mandic: i vaccini per le malattie infettive. La loro importanza ei falsi miti da sfatare
Le malattie infettive dell'infanzia e le vaccinazioni sono state l'argomento del secondo appuntamento per il ciclo di incontri di Cultura della Salute organizzate dall'Azienda Socio-Sanitaria Territoriale di Lecco.
Per introdurre il tema tornato attualmente alla ribalta il dottor Felice Cogliati, direttore della Pediatria all'ospedale Mandic di Merate, ha dapprima affrontato le malattie infettive: «sono quelle contratte perché i soggetti hanno ricevuto l'agente infettivo da altri soggetti ammalati e sono contagiose. Con i vaccini si introducono dei derivati di virus o batteri per sviluppare gli anticorpi che, in caso di contagio, consentiranno di evitare la malattia. Questi stimoli alla difesa sono candidati per avere successo anche in altri ambiti di patologie come le tumorali, le degenerative e le dipendenze».
Il dottor Cogliati ha rimarcato che le malattie infettive esistono tutt'oggi e sono ancora gravi e da debellare. Tra queste sono state annoverate la poliomelite, la difterite, il tetano che è infettivo ma non contagioso in quanto le spore sono contenute nell'ambiente, la pertosse, l'epatite B e il morbillo che ora sta tornando a manifestarsi per via del minor numero di bambini vaccinati. Per queste patologie i vaccini esistono e, nel caso del morbillo copre anche da parotite, più grave se contratta in età adulta, e dalla rosolia, pericolosa per le donne incinte che non si sono sottoposte alla vaccinazione raccomandata. I vaccini esistono anche per altre malattie contagiose come la varicella, l'influenza, il meningococco, lo pneumococco e l'haemophilus infuenzae di tipo B.
«Gli effetti collaterali dei vaccini sono rari e contenibili, minimali a confronto degli effetti delle malattie che contrastano» ha precisato il pediatra che ha enucleato le condizioni che consentono lo sviluppo dei vaccini, quali la stabilità genetica dei microorganismi scatenanti, una breve incubazione, un quadro clinico bene identificato, l'assenza di casi asintomatici, la scomparsa dell'agente con la guarigione e l'immunità permanente. Dopo aver individuato le otto classi di vaccini, il dottor Cogliati ha spiegato al pubblico il lungo iter per l'approvazione e la diffusione del vaccino. «Molti sono i controlli da superare visto che si devono garantire efficacia, sicurezza e qualità. L'Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) applica regole stringenti perché il suo scopo è garantire a tutte le popolazioni il più alto livello di salute, con un benessere a tutti i livelli. I vaccini vengono sottoposti poi all'esame dell'EMA (Agenzia Europea della Medicina), quindi all'AIFA (Agenzia Italiana del Farmaco), poi al Ministero della Salute proseguendo fino alle Regioni, ASST e uffici vaccinali. C'è una robusta organizzazione, con organi di controllo: i vaccini sono sicuri» ha rimarcato il dottor Cogliati.
Ad oggi sono obbligatori i vaccini contro difterite, tetano, poliomelite, epatite B e raccomandati per morbillo, parotite e rosolia, pertosse, haemophilus influenzae, meningococco, pneumococco, influenza e papillomavirus, tuttavia lo Stato non interviene nei casi in cui i genitori dei bambini si oppongano alle vaccinazioni obbligatorie e il sistema sanitario cambia a seconda delle regioni. «Qui a Merate - ha proseguito - non abbiamo avuto casi importanti per gli effetti collaterali delle vaccinazioni perché sono rarissimi e davvero minimali rispetto alle conseguenze delle patologie. L'OMS fornisce delle risposte alle 10 considerazioni di quanti si oppongono alle vaccinazioni. Si dice che per evitare le malattie sono sufficienti le misure igieniche ma queste limitano le malattie senza debellarle. I vaccini non hanno effetti dannosi a lungo termine e non comportano la SIDS (sindrome della morte in culla): è solo una coincidenza temporale. È vero che alcune malattie infettive sono eradicate ma siamo in un contesto globalizzato ed è meglio evitare una malattia che un vaccino. Non è vero che più vaccini alla volta possono sovraccaricare il sistema immunitario ed è efficace anche il vaccino contro l'influenza che ogni anno causa la morte in 300.000/500.000 persone al mondo. L'immunità del vaccino non è rischiosa come quella della malattia e dai vaccini è stato tolto il mercurio che alcuni credevano portasse effetti collaterali. Infine: i vaccini non sono legati all'autismo» ha spiegato il dottor Cogliati.
Il medico ha sottolineato l'importante ruolo che i genitori devono svolgere: nell'1% dei casi i bambini non possono essere sottoposti a vaccinazioni, ma è opportuno che gli altri bambini siano vaccinati. I vaccini infatti coprono chi li riceve e l'intera comunità quindi se la copertura percentuale si abbassa, come sta accadendo, e scende sotto una soglia stabilita, l'immunità di gruppo diventa vulnerabile ed è molto difficile contenere un'eventuale malattia infettiva.
Per introdurre il tema tornato attualmente alla ribalta il dottor Felice Cogliati, direttore della Pediatria all'ospedale Mandic di Merate, ha dapprima affrontato le malattie infettive: «sono quelle contratte perché i soggetti hanno ricevuto l'agente infettivo da altri soggetti ammalati e sono contagiose. Con i vaccini si introducono dei derivati di virus o batteri per sviluppare gli anticorpi che, in caso di contagio, consentiranno di evitare la malattia. Questi stimoli alla difesa sono candidati per avere successo anche in altri ambiti di patologie come le tumorali, le degenerative e le dipendenze».
Il dr. Felice Cogliati
Il dottor Cogliati ha rimarcato che le malattie infettive esistono tutt'oggi e sono ancora gravi e da debellare. Tra queste sono state annoverate la poliomelite, la difterite, il tetano che è infettivo ma non contagioso in quanto le spore sono contenute nell'ambiente, la pertosse, l'epatite B e il morbillo che ora sta tornando a manifestarsi per via del minor numero di bambini vaccinati. Per queste patologie i vaccini esistono e, nel caso del morbillo copre anche da parotite, più grave se contratta in età adulta, e dalla rosolia, pericolosa per le donne incinte che non si sono sottoposte alla vaccinazione raccomandata. I vaccini esistono anche per altre malattie contagiose come la varicella, l'influenza, il meningococco, lo pneumococco e l'haemophilus infuenzae di tipo B.
«Gli effetti collaterali dei vaccini sono rari e contenibili, minimali a confronto degli effetti delle malattie che contrastano» ha precisato il pediatra che ha enucleato le condizioni che consentono lo sviluppo dei vaccini, quali la stabilità genetica dei microorganismi scatenanti, una breve incubazione, un quadro clinico bene identificato, l'assenza di casi asintomatici, la scomparsa dell'agente con la guarigione e l'immunità permanente. Dopo aver individuato le otto classi di vaccini, il dottor Cogliati ha spiegato al pubblico il lungo iter per l'approvazione e la diffusione del vaccino. «Molti sono i controlli da superare visto che si devono garantire efficacia, sicurezza e qualità. L'Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) applica regole stringenti perché il suo scopo è garantire a tutte le popolazioni il più alto livello di salute, con un benessere a tutti i livelli. I vaccini vengono sottoposti poi all'esame dell'EMA (Agenzia Europea della Medicina), quindi all'AIFA (Agenzia Italiana del Farmaco), poi al Ministero della Salute proseguendo fino alle Regioni, ASST e uffici vaccinali. C'è una robusta organizzazione, con organi di controllo: i vaccini sono sicuri» ha rimarcato il dottor Cogliati.
Ad oggi sono obbligatori i vaccini contro difterite, tetano, poliomelite, epatite B e raccomandati per morbillo, parotite e rosolia, pertosse, haemophilus influenzae, meningococco, pneumococco, influenza e papillomavirus, tuttavia lo Stato non interviene nei casi in cui i genitori dei bambini si oppongano alle vaccinazioni obbligatorie e il sistema sanitario cambia a seconda delle regioni. «Qui a Merate - ha proseguito - non abbiamo avuto casi importanti per gli effetti collaterali delle vaccinazioni perché sono rarissimi e davvero minimali rispetto alle conseguenze delle patologie. L'OMS fornisce delle risposte alle 10 considerazioni di quanti si oppongono alle vaccinazioni. Si dice che per evitare le malattie sono sufficienti le misure igieniche ma queste limitano le malattie senza debellarle. I vaccini non hanno effetti dannosi a lungo termine e non comportano la SIDS (sindrome della morte in culla): è solo una coincidenza temporale. È vero che alcune malattie infettive sono eradicate ma siamo in un contesto globalizzato ed è meglio evitare una malattia che un vaccino. Non è vero che più vaccini alla volta possono sovraccaricare il sistema immunitario ed è efficace anche il vaccino contro l'influenza che ogni anno causa la morte in 300.000/500.000 persone al mondo. L'immunità del vaccino non è rischiosa come quella della malattia e dai vaccini è stato tolto il mercurio che alcuni credevano portasse effetti collaterali. Infine: i vaccini non sono legati all'autismo» ha spiegato il dottor Cogliati.
Il medico ha sottolineato l'importante ruolo che i genitori devono svolgere: nell'1% dei casi i bambini non possono essere sottoposti a vaccinazioni, ma è opportuno che gli altri bambini siano vaccinati. I vaccini infatti coprono chi li riceve e l'intera comunità quindi se la copertura percentuale si abbassa, come sta accadendo, e scende sotto una soglia stabilita, l'immunità di gruppo diventa vulnerabile ed è molto difficile contenere un'eventuale malattia infettiva.
Federica Conti