Lecco: all'assemblea annuale dell'AIPA la fotografia su presente e futuro dei centri TAO
In linea con le stime basate sulla letteratura scientifica - secondo le quali circa il 2% della popolazione è sottoposta a trattamento anticoagulante - i centri TAO di Lecco e Merate hanno in cura complessivamente 6821 pazienti. È quanto emerge dai dati presentati dalla dottoressa Nicoletta Erba, responsabile del Centro Emostasi e Trombosi, ai numerosi soci dell'AIPA (Associazione Italiana Pazienti Anticoagulati) riuniti per l'assemblea annuale nell'aula bianca dell'Ospedale di Lecco nella mattinata di ieri, sabato 16 aprile.
"Si tratta di un dato significativo perché implica che le nostre strutture sono in grado di dare una risposta efficace ai bisogni dei pazienti, senza lasciare indietro nessuno" ha esordito la dottoressa. "Tuttavia i tempi stanno cambiando e per la prima volta i pazienti in terapia con gli anticoagulanti antagonisti della vitamina K sono in calo, mentre fino al 2013 l'incremento medio annuo si attestava sul 6%".
La diminuzione è dovuta all'introduzione di nuovi anticoagulanti, i quali hanno il vantaggio di poter essere somministrati a dose fissa rendendo di conseguenza non più strettamente necessario il controllo di laboratorio dovuto alla stretta finestra terapeutica che caratterizza i "vecchi" anticoagulanti antagonisti della vitamina K. Per contro però, mentre la terapia con gli anticoagulanti "classici" era applicabile a tutti i pazienti TAO, quella basata sui nuovi medicinali è applicabile solo ai soggetti affetti da fibrillazione atriale o trombosi venosa ma risulta incompatibile nel caso di valvole meccaniche cardiache, insufficienza renale e farmaci interagenti.
I pazienti in terapia con gli antagonisti della vitamina K sono ancora la grande maggioranza (3640 afferenti al lecchese e 2260 al meratese); di questi solo meno della metà va in Ospedale a fare il prelievo, mentre gli altri utilizzano i centri periferici. "I nuovi anticoagulanti impattano per il 14% (circa 1000 persone) sui pazienti del centro TAO: la realtà è che i nuovi ingressi vengono subito analizzati con i criteri clinici e amministrativi per la possibilità di iniziare immediatamente con i nuovi anticoagulanti e di questi pazienti circa il 50% risulta idoneo. Ma il lavoro di verifica delle condizioni di chi sta già facendo il trattamento TAO procede purtroppo molto a rilento" ha proseguito la dottoressa Erba, mettendo in chiaro che anche se gli antagonisti della vitamina K non verranno mai sostituiti completamente, di fatto il panorama sta cambiando e così anche il ruolo del centro TAO: "il lavoro del personale medico e infermieristico cambierà ed è necessario consolidare e migliorare il modello organizzativo, che conterà sempre più sulla decentralizzazione dei pazienti verso i medici di famiglia. La rete che abbiamo messo insieme prevede che il centro TAO funga da coordinamento centrale appoggiandosi sulla medicina di base disposta capillarmente sul territorio, che fornirà gli stessi servizi. Il modello integrato Ospedale-territorio, di cui si parla anche nella riforma regionale della sanità, dovrebbe però interessare tutto il sistema della ASST e non solo i medici volontari, perché siamo pieni di buona volontà ma è ora di smettere di lavorare in modo artigianale" ha concluso la dottoressa, ringraziando l'AIPA per il contributo che saprà dare al percorso tracciato.
E in effetti, come ha spiegato il presidente dell'associazione Antonio Alvaro aprendo i lavori strettamente inerenti all'assemblea annuale, l'AIPA si occupa di migliorare la qualità di vita dei pazienti TAO su diversi fronti: "il nostro obiettivo è mantenere il nostro centro funzionale e professionale anche a fronte delle voci di tagli alle risorse della sanità". Tra le iniziative portate avanti nel 2015 c'è stata la disponibilità anche economica affinché a Merate venissero installati i totem per una migliore organizzazione dei prelievi, come avviene già a Lecco; la richiesta di rinnovare la convenzione con durata almeno triennale con la RSA "Casa Madonna della neve" di Premana, che funge felicemente da centro di prelievo per tutti i pazienti TAO residenti in zona; l'istituzione di uno sportello di assistenza psicologica del tutto gratuito; l'adesione all'iniziativa dell'associazione "Amici dell'Ospedale Manzoni" per l'acquisto di un poligrafo destinato al reparto di Emodinamica che ha portato a raccogliere ben 13.700 sui 43.000 totali.
"A fronte delle nuove disposizioni della Regione Lombardia, quest'anno i nostri sforzi saranno concentrati nel miglioramento del sistema informatico della compilazione delle ricette, nell'ottica di migliorare i tempi d'attesa. A settembre inoltre sarà organizzata la giornata nazionale della fibrillazione atriale in collaborazione con Federaipa" ha concluso il presidente Alvaro, ringraziando tutti i donatori che contribuiscono alla causa dell'AIPA.
All'assemblea - che ha visto l'approvazione di bilancio consuntivo e preventivo e l'elezione del nuovo direttivo - hanno partecipato anche l'ex presidente AIPA Luigi Corsetti, il presidente dell'associazione "Amici dell'Ospedale Manzoni" Luigi Balderacchi, il presidente del Rotary Club Lecco Gianfranco Magni e il primario del reparto di Emodinamica dott. Luigi Piatti, che ha tenuto un approfondimento sulla prevenzione di embolie sistemiche nei pazienti con fibrillazione atriale.
"Si tratta di un dato significativo perché implica che le nostre strutture sono in grado di dare una risposta efficace ai bisogni dei pazienti, senza lasciare indietro nessuno" ha esordito la dottoressa. "Tuttavia i tempi stanno cambiando e per la prima volta i pazienti in terapia con gli anticoagulanti antagonisti della vitamina K sono in calo, mentre fino al 2013 l'incremento medio annuo si attestava sul 6%".
La dottoressa Nicoletta Erba, responsabile del centro Emostasi e Trombosi
La diminuzione è dovuta all'introduzione di nuovi anticoagulanti, i quali hanno il vantaggio di poter essere somministrati a dose fissa rendendo di conseguenza non più strettamente necessario il controllo di laboratorio dovuto alla stretta finestra terapeutica che caratterizza i "vecchi" anticoagulanti antagonisti della vitamina K. Per contro però, mentre la terapia con gli anticoagulanti "classici" era applicabile a tutti i pazienti TAO, quella basata sui nuovi medicinali è applicabile solo ai soggetti affetti da fibrillazione atriale o trombosi venosa ma risulta incompatibile nel caso di valvole meccaniche cardiache, insufficienza renale e farmaci interagenti.
Al centro il presidente di AIPA Antonio Alvaro
I pazienti in terapia con gli antagonisti della vitamina K sono ancora la grande maggioranza (3640 afferenti al lecchese e 2260 al meratese); di questi solo meno della metà va in Ospedale a fare il prelievo, mentre gli altri utilizzano i centri periferici. "I nuovi anticoagulanti impattano per il 14% (circa 1000 persone) sui pazienti del centro TAO: la realtà è che i nuovi ingressi vengono subito analizzati con i criteri clinici e amministrativi per la possibilità di iniziare immediatamente con i nuovi anticoagulanti e di questi pazienti circa il 50% risulta idoneo. Ma il lavoro di verifica delle condizioni di chi sta già facendo il trattamento TAO procede purtroppo molto a rilento" ha proseguito la dottoressa Erba, mettendo in chiaro che anche se gli antagonisti della vitamina K non verranno mai sostituiti completamente, di fatto il panorama sta cambiando e così anche il ruolo del centro TAO: "il lavoro del personale medico e infermieristico cambierà ed è necessario consolidare e migliorare il modello organizzativo, che conterà sempre più sulla decentralizzazione dei pazienti verso i medici di famiglia. La rete che abbiamo messo insieme prevede che il centro TAO funga da coordinamento centrale appoggiandosi sulla medicina di base disposta capillarmente sul territorio, che fornirà gli stessi servizi. Il modello integrato Ospedale-territorio, di cui si parla anche nella riforma regionale della sanità, dovrebbe però interessare tutto il sistema della ASST e non solo i medici volontari, perché siamo pieni di buona volontà ma è ora di smettere di lavorare in modo artigianale" ha concluso la dottoressa, ringraziando l'AIPA per il contributo che saprà dare al percorso tracciato.
Il dottor Luigi Piatti, primario del reparto di Emodinamica
E in effetti, come ha spiegato il presidente dell'associazione Antonio Alvaro aprendo i lavori strettamente inerenti all'assemblea annuale, l'AIPA si occupa di migliorare la qualità di vita dei pazienti TAO su diversi fronti: "il nostro obiettivo è mantenere il nostro centro funzionale e professionale anche a fronte delle voci di tagli alle risorse della sanità". Tra le iniziative portate avanti nel 2015 c'è stata la disponibilità anche economica affinché a Merate venissero installati i totem per una migliore organizzazione dei prelievi, come avviene già a Lecco; la richiesta di rinnovare la convenzione con durata almeno triennale con la RSA "Casa Madonna della neve" di Premana, che funge felicemente da centro di prelievo per tutti i pazienti TAO residenti in zona; l'istituzione di uno sportello di assistenza psicologica del tutto gratuito; l'adesione all'iniziativa dell'associazione "Amici dell'Ospedale Manzoni" per l'acquisto di un poligrafo destinato al reparto di Emodinamica che ha portato a raccogliere ben 13.700 sui 43.000 totali.
A destra Luigi Balderacchi, presidente dell'associazione Amici dell'Ospedale Manzoni
"A fronte delle nuove disposizioni della Regione Lombardia, quest'anno i nostri sforzi saranno concentrati nel miglioramento del sistema informatico della compilazione delle ricette, nell'ottica di migliorare i tempi d'attesa. A settembre inoltre sarà organizzata la giornata nazionale della fibrillazione atriale in collaborazione con Federaipa" ha concluso il presidente Alvaro, ringraziando tutti i donatori che contribuiscono alla causa dell'AIPA.
I componenti del vecchio direttivo insieme ai candidati del nuovo
All'assemblea - che ha visto l'approvazione di bilancio consuntivo e preventivo e l'elezione del nuovo direttivo - hanno partecipato anche l'ex presidente AIPA Luigi Corsetti, il presidente dell'associazione "Amici dell'Ospedale Manzoni" Luigi Balderacchi, il presidente del Rotary Club Lecco Gianfranco Magni e il primario del reparto di Emodinamica dott. Luigi Piatti, che ha tenuto un approfondimento sulla prevenzione di embolie sistemiche nei pazienti con fibrillazione atriale.
Elena Toni