Brivio: Massironi torna in campo a 28 anni dalla sua elezione. In Comune dall’88 ha ‘saltato’ solo la consigliatura Cameroni

Fernando Andrea Massironi
Mancano ancora un paio di passaggi all’interno di “Progetto Civico” che però non dovrebbero riservare sorprese. Poi la candidatura a sindaco di Brivio di Ferdinando Andrea - “Nando” - Massironi potrà dirsi certa. E con lui quella di Federico Airoldi, leader del gruppo attuale di minoranza “Brivio Rinasce”. Una strana alleanza, indubbiamente, considerato che nei cinque anni quasi trascorsi il giovane ingegnere non ha risparmiato critiche al lavoro di Ugo Panzeri, che comunque a questa tornata elettorale si è chiamato fuori. Il cooptamento di Airoldi ha di fatto impedito la discesa in campo di una terza lista che avrebbe “pescato” un po’ ovunque. Massironi, del resto, è una vecchia volpe della politica e se si ricandida a sindaco dopo 28 anni dalla sua prima discesa in campo vuole avere la ragionevole certezza di vincere. Contro ha lo schieramento guidato dal leghista Scaccabarozzi che, a sua volta, ha mirato ad allargare la partecipazione anche fuori dai confini del Carroccio e più in generale di un centrodestra assai infiacchito. Uscita di scena, semmai ne sia entrata non solo nelle fantasie di Dante Perego, grande escluso, sembrerebbe, di questa tornata elettorale, l’avvocata Tamara Mandelli, in corsa ci saranno per lo scontro del 5 giugno soltanto due liste. L’operazione Massironi porta la firma di Stefano Motta, già sindaco di Brivio trasferitosi poi a Calco dove, abilmente, ha rimesso assieme avversari per battere la lista più agguerrita. L’ex segretario provinciale del PD sembra che questa volta abbia operato con il gladio anziché, come di consueto, col fioretto, accusando di inerzia il collega avvocato Matteo Andreotti e Romeo Sala, rispettivamente assessori esterni all’urbanistica e ai lavori pubblici; dicendosi anche insoddisfatto dell’azione dei giovani in Consiglio Davide Ripamonti e Claudio Monzani. Nei fatti è probabile che, nonostante l’indiscussa fedeltà al partito dimostrata dal sindaco Panzeri – nominato anche assessore provinciale – l’avvocato Motta abbia inteso effettuare un robusto rimpasto, manovrando abilmente anche verso l’opposizione di Brivio Rinasce e in particolare del suo capogruppo Federico Airoldi che, così, ha la possibilità di entrare in Giunta. Bisognerà poi vedere come faranno a stare insieme soggetti con visioni tanto diverse su temi essenziali quali le fusioni dei comuni di cui Motta è un portabandiera mentre Airoldi ha già dichiarato la propria contrarietà e sul grande tema dell’acqua pubblica, con Motta schieratissimo con il politburo di Valmadrera e Airoldi contrario all’affidamento del SII a Lario Reti. Toccherà a Massironi mediare evitando pericolose lacerazioni. Ma dovrà dichiarare prima, e quindi metterlo per iscritto nel programma elettorale, se davvero intende procedere con la fusione con Airuno oppure se intende mantenere il comune di Brivio autonomo per i prossimi cinque anni. Ferdinando Massironi, come dicevamo, è un veterano dell’amministrazione briviese.


Ha ricoperto il ruolo di sindaco dal 1988 al 1993, poi dal 1993 al 1997 è stato vice sindaco con Romolo Ferrari, sceso in campo personalmente, con Francesco Aldeghi, per raccogliere le firme contro “l’incompiuta” di Ugo Panzeri ovvero la nuova soluzione viabilistica seguita alla desemaforizzazione dell’incrocio della chiesa presentata come provvissioria ma diventata “definitiva” da mesi.


E’ rimasto a casa durante la consigliatura di Gianluigi Cameroni, leghista, dal 1997 al 2001 per poi diventare assessore esterno nella prima giunta Motta e interno nella seconda.


Alle elezioni del 2011, infine, è risultato nuovamente eletto e ha rivestito la carica di capogruppo di maggioranza.
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