Fare! con Tosi: la nostra posizione sul referendum
Innanzitutto riteniamo che lo strumento del referendum abrogativo sia, se non inutile, certamente poco efficace: anche dovessero vincere i Sì, non cambierebbe nulla. La Storia degli ultimi vent'anni è lì a dimostrarlo.
Ma non è certo solo una questione di metodo, ma anche e soprattutto di merito. La vittoria del Sì provocherebbe un danno all'intero Paese: pensare di ridurre ulteriormente la produzione interna di energia e acuire la nostra dipendenza dall'estero è una follia che porterebbe a un aggravamento di costi a carico di imprese e famiglie, le quali già oggi si confrontano con i prezzi più alti d'Europa. E raccontare di poter raggiungere l'autonomia energetica solo ed esclusivamente con le rinnovabili è un'utopia di partiti e movimenti che non hanno la minima percezione della realtà.
L'attività estrattiva, inoltre, ha ricadute positive sul territorio: un'analisi Agriregionieuropa del 2012 parla di un valore aggiunto apportato dall'attività petrolifera di 500 milioni all'anno alla sola regione Basilicata, oltre a 5mila posti di lavoro. Se i cittadini non hanno la percezione di questi numeri, è perché, purtroppo, come certifica la Corte dei Conti, gli introiti delle royalty vengono puntualmente sprecati dai comuni.
Come partito a cui sta fortemente a cuore lo sviluppo e il futuro energetico dell'Italia, non possiamo permettere che ancora una volta il Paese venga bloccato da chi sa solo e soltanto dire no a tutto.