Massimo Giupponi e il presidio Mandic di Merate
Brindare al risultato forse è prematuro; ma se c'è stata una volta in cui è valsa davvero la pena di credere nella buona riuscita dell'operazione, è proprio questa. E per Massimo Giupponi potrebbe essere il primo importantissimo risultato nel suo nuovo percorso professionale di direttore generale dell'Agenzia di Tutela della Salute (ATS) della Brianza. Sul tavolo c'è l'annosa questione dell'Inrca di Casatenovo e più precisamente del passaggio della componente "acuta" da via Monteregio al nuovo reparto recentemente realizzato presso il San Leopoldo Mandic di Merate. La trattativa viaggia su binari molto riservati e la sta conducendo personalmente il dottor Giupponi con i vertici dell'Istituto anconetano. Non si conoscono i particolari né che cosa abbia chiesto in cambio la direzione dell'Ente marchigiano cui è rimasta la sede staccata della Lombardia oltre a quella di Cosenza. Probabilmente ci sarà la richiesta di un maggior numero di posti per la riabilitazione pneumologica ma è anche possibile, anzi auspicabile, che il presidio possa diventare a tutti gli effetti un ospedale territoriale, un "POT" com'è definito nella riforma regionale, dotato di un punto di primo intervento, una diagnostica di base attrezzata con ambulatori specialistici e una presenza stabile degli operatori della medicina di base. Si chiuderebbe così una vicenda iniziata nel lontano 2004 quando, per primo, Piero Caltagirone, allora direttore generale dell'A.O. di Lecco affrontò la questione con i dirigenti dell'epoca dell'Inrca. Non c'era la volontà di avviare un serio tavolo di confronto anche per la forte resistenza interna del personale medico che molto malvolentieri avrebbe aderito alla proposta di lasciare Casatenovo per Merate. E poi la sede lombarda ha sempre fornito un robusto contributo alle casse dell'istituto anconetano. Ci provarono sia Ambrogio Bertoglio che Mauro Lovisari a trovare un accordo anche perché in base alla programmazione dell'edilizia ospedaliera varata dal dottor Caltagirone al Mandic si stava realizzando un reparto di Pneumologia al servizio anche del Manzoni di Lecco. Qualche tentativo lo fece anche il commissario Giuseppina Panizzoli ma nessuno andò in porto. Con la riforma sanitaria regionale sono sparite le Asl e le aziende ospedaliere sostituite da ASST, Aziende socio-sanitarie territoriali e ATS. Quella della Brianza coordina le ASST di Lecco, Vimercate e Monza. Al vertice c'è Massimo Giupponi già alto dirigente dell'Asl lecchese. Ed è probabile che nell'ambito della riorganizzazione territoriale il numero uno dell'ATS abbia posto tra le priorità la soluzione della questione Inrca con la Pneumologia acuta al Mandic anche nella logica di dare al presidio una specialità assente nell'ambito almeno della provincia. L'ottimismo, dunque, è pertinente. Tanto che si ipotizza una comunicazione ufficiale entro fine mese. Restano però aperte due questioni: che cosa si intende esattamente per "fase acuta" e quante risorse occorrono per attrezzare il nuovo reparto di Pneumologia del Mandic. Anche perché l'Inrca gode di un contratto con l'ex Asl una parte del quale, in caso di trasferimento parziale delle attività a Merate, dovrà essere stornato