Merate: viaggio introspettivo su Primo Levi. ''Autore che ha in sé la genialità dell'uomo''

E' stata una serata non facile quella proposta dalla Semina sull'autore Primo Levi. Non la solita conferenza sullo scrittore, tra i simboli della Shoah, incentrata sul dolore e la sofferenza vissuti con lo sterminio, ma un'introspezione su un autore definito "poliedrico", di cui si può continuamente parlare perchè i suoi libri, tutti, sono una continua scoperta e un viaggio all'interno di un io assetato di curiosità, di passione, di fermento intellettuale in una società e in un periodo storico che non l'hanno capito e accolto. A proporre delle pennellate su di lui sono stati Marco Belpoliti, saggista e scrittore, con la sua ultima fatica "Primo Levi, di fronte e di profilo" e Mario Barenghi critico letterario.

Mario Barenghi e Marco Belpoliti

Un pubblico "selezionato" e variegato ha raccolto la proposta della Semina, ben sapendo di andare incontro a una conferenza da assimilare e meditare, per nulla leggera e scontata. I due relatori, infatti, alternandosi al microfono, hanno proposto punti di vista sullo scrittore, cercando di togliergli il marchio a senso unico quale vittima del nazismo, e aprendo così prospettive ampie su quanto in realtà Primo Levi è stato e ha fatto: chimico, antropologo, linguista, profondo conoscitore del mondo animale, autore di un breviario sul sistema periodico utilizzato dagli studenti delle facoltà scientifiche in America.

L'autore Marco Belpoliti

"Esplorare l'opera di Primo Levi" ha riassunto Belpoliti "è un'avventura intellettuale che riserva sorprese. È un autore poliedrico, difficile da interpretare alla prima lettura, di cui non si riesce ma a vedere e sapere tutto in una volta, è un autore che deve essere scoperto perchè, al tempo stesso, ha in sé la genialità dell'uomo comune".
S.V.

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