Cornate: uomini del diritto e della fede a confronto su giustizia terrena e divina

Giustizia terrena e Giustizia divina alla luce della Misericordia nell'anno del Giubileo: questo il titolo della conferenza tenutasi presso il Cine Teatro Ars di Cornate d'Adda organizzata da amministrazione e Centro culturale Benedetto XVI. "Questo convegno è nato da un'esigenza che aveva l'Amministrazione comunale" ha spiegato il sindaco Fabio Quadri "si voleva organizzare un corso interno che affrontasse i problemi legati ai fenomeni della corruzione e della legalità. Poi ci è venuta l'idea di estendere il concetto e di allargarlo ai vari aspetti della giustizia dato che ci troviamo nell'anno della misericordia e che il Centro culturale Benedetto XVI aveva organizzato ogni martedì di febbraio un incontro dedicato a questo argomento. Così siamo riusciti ad realizzare questo tavolo con relatori di assoluto prestigio, affrontando l'argomento a 360 gradi".

Da sinistra Mons. Eros Monti, il dr. Ambrogio Ceron, il sindaco Fabio Quadri e il dr. Alberto Di Mario

In effetti i relatori invitati ricoprono ruoli di notevole rilevanza: il dott. Alberto Di Mario, illustre cittadino di Cornate e presidente facente funzione ed esecuzione della terza sezione del TAR di Milano; il dott. Ambrogio Ceron, attualmente presidente del tribunale di Lodi, per molti anni in servizio anche ai tribunali di Monza e di Lecco rivestendo il ruolo di pubblico ministero e giudice per le indagini preliminari; Mons. Eros Monti, docente di teologia morale e direttore dell'Istituto Superiore di Studi Religiosi presso "Villa Cagnola" di Gazzada, in provincia di Varese.

Il primo ad intervenire è stato Alberto Di Mario che ha affrontato il tema della funzione sociale della giustizia. Ha esordito esponendo la storia e l'evoluzione della giustizia nelle diverse epoche storiche, prendendo spunto anche dall'opera manzoniana "I promessi sposi" e spiegando che la giustizia in questo momento storico goda di successo perchè sono stati riconosciuti i diritti dell'uomo in quasi tutto il panorama statuale mondiale estrapolandoli anche dalla legge scritta. Al giorno d'oggi qualsiasi essere umano è uguale a tutti gli altri davanti alla legge e questo è da considerarsi uno dei successi della giustizia terrena. Al contrario, nel passato, - ha proseguito il relatore - vigeva una giustizia "di classe": con l'esempio di Renzo Tramaglino e dell'avvocato Azzeccagarbugli de "I promessi sposi", Di Mario ha fatto ben comprendere cosa si intendesse per questa tipologia di giustizia.

VIDEO - L'intervento del dr. Di Mario


Allo stesso tempo, sempre nell'opera manzoniana, si può capire come l'unica giustizia su cui si potesse far affidamento fosse quella provvidenziale, basata sui valori della fede cristiana. Proseguendo nel suo intervento, il relatore ha affermato che "diversamente dall'epoca storica de I promessi sposi al giorno d'oggi la giustizia terrena si trova in vantaggio rispetto alla giustizia divina in quanto per quest'ultima non ci sono degli obblighi da rispettare e il riconoscimento del diritto altrui passa attraverso un'attività interiore; non bisogna attendere che chi commette un fatto ingiusto cambi vita e si converta: la giustizia umana ha creato meccanismi tali per cui un terzo può agire chiedendo l'intervento delle autorità".


Ci sono poi diversi tipi di giustizia terrena: esiste la giustizia commutativa riguardante il diritto civile, la giustizia distributiva inerente il diritto amministrativo e la giustizia retributiva relativa al diritto penale. La giustizia distributiva in particolare è quella che riguarda in modo diretto la società in quanto si occupa di redistribuire il bene e la ricchezza della società stessa, interessandosi di raccogliere le tasse e di utilizzarle per la costruzione di beni fruibili da tutti. "Bisogna tenere conto che la giustizia ha più facce" ha concluso Di Mario "Non sempre quello che noi riteniamo sia il giusto per noi corrisponde al giusto per la società. Il giusto per la società deve essere fatto tutti insieme: questo è il tipo di giustizia che voi applicate nel vostro lavoro, che fate nelle vostre amministrazioni, che fate partecipando all'attività degli enti pubblici e interessandovi del bene comune. Tuttavia la giustizia umana distributiva ha dei limiti, a mio avviso: è una giustizia esteriore, non interiore, che crea una pace momentanea fondata sul fatto che siamo controllati".


E' stata poi la volta del dott. Ambrogio Ceron che ha incentrato la sua relazione sulla corruzione come fenomeno giuridico, individuale e sociale. Dopo aver spiegato cosa sia la corruzione e la concussione e la differenza tra i due istituti, riprendendo gli articoli 317 e 319 del codice penale, ha esposto il problema sociale della corruzione. Rifacendosi ad un recente studio di Transparency International pubblicato pochi mesi fa, ha spiegato che l'Italia a livello europeo è una delle nazioni con il peggior indice di corruzione pubblica percepita (peggio di noi solo la Bulgaria).

VIDEO - L'intervento del dr. Ceron


I principali effetti negativi di questo fenomeno riguardano sia l'ordine economico di un paese sia l'ordine morale e sociale, che provocano sfiducia nelle istituzioni. Produce effetti economici negativi in quanto è una tassa aggiuntiva sulle imprese, è una barriera alla concorrenza e non permette di produrre reddito nella società. Le inefficienze burocratiche sembrerebbero essere le cause maggiori: più aumentano le procedure per svolgere un processo, più il tasso di corruzione aumenta. "La restrizione sembrerebbe essere la soluzione del problema tuttavia si tratta solamente di una condizione necessaria ma non sufficiente: occorrerebbe una repressione totale del fenomeno rafforzando il sistema sanzionatorio, attuando una prevenzione e soprattutto cambiando l'educazione culturale. Il problema della corruzione non può essere affidato solamente ai pubblici ministeri, alla polizia giudiziaria e ai tribunali. È necessario attuare misure volte alla trasparenza più possibile ed è necessario estirpare il malcostume esistente. Dobbiamo partire da noi stessi, dalla quotidiana promozione della cultura dell'etica, dell'integrità, della trasparenza. È questo il cuore del problema".


Da ultimo è intervenuto Mons. Eros Monti, che si è soffermato sulla sua relazione tra le due giustizie, in particolare sulla nozione contenuta nella Bibbia. In realtà nel testo sacro non è contenuta una vera e propria definizione di giustizia ma è estrapolabile esclusivamente da alcuni brani. Il religioso ha fatto riferimento ad uno dei brani più noti dei Vangeli, quello di Dio e Cesare "rendete all'imperatore quel che è dell'imperatore ma quello che è di Dio rendetelo a Dio". Dopo aver letto questo brano dal Vangelo di Marco, il relatore ha spiegato che le due tipologie di giustizie possono essere paragonate alla sovrapposizione di due cerchi olimpici: sono diversi pur trovandosi vicini e il punto d'incontro è il paradiso.

VIDEO - L'intervento di Mons. Eros Monti


Nel corso della storia c'è stata sempre tensione e diversità tra le due giustizie pur essendo la fede sempre propositiva a riguardo della giustizia terrena. "Sempre nel testo sacro troviamo un esempio in cui si vede la differenza tra le due tipologie di giustizia." ha concluso Mons. Monti, "in un altro brano troviamo scritto "se trovi l'asino del tuo nemico devi restituriglielo". Nel diritto terreno non sarebbe possibile perchè la proprietà dell'asino spetterebbe a me. In questo caso però la giustizia divina ci suggerisce di restituire l'asino per far crollare il muro dell'inimicizia: non è un semplice ed ingenuo buonismo, ma anzi si trasforma una relazione. Questa è la logica del perdono, la riconciliazione e il ristabilimento della corretta relazione."

Giovanni Scotti per il Centro culturale Benedetto XVI

Il lavoro svolto dall'Amministrazione comunale e dal Centro culturale Benedetto XVI per l'organizzazione della serata è stato sicuramente ripagato dall'elevato tenore dell'incontro e dall'attenzione e dall'interesse mostrati dal pubblico presente.
Beatrice Frigerio
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