Il lecchese vuole i servizi alla persona erogati da ''Retesalute''. Ma l’Asp è la sola legittimata, forti dubbi sul ruolo della Coop.
Adele Gatti
Ecco il testo dell'articolo 20 punto c:
Art. 20
(Conferenza dei sindaci)
1. La conferenza dei sindaci è composta dai sindaci, o loro delegati, dei comuni compresi nel territorio delle ATS e si articola, come previsto dall'articolo 7 bis, in:
a) l'assemblea dei sindaci del distretto;
b) l'assemblea dei sindaci dell'ambito distrettuale.
2. Le conferenze dei sindaci, in particolare ai fini della presente legge:
a) formulano, nell'ambito della programmazione territoriale dell'ATS di competenza, proposte per l'organizzazione territoriale dell'attività sociosanitaria e socioassistenziale, con l'espressione di un parere sulle linee guida per l'integrazione sociosanitaria e sociale. Partecipano inoltre alla definizione dei piani sociosanitari territoriali all'interno delle cabine di regia di cui all'articolo 6, comma 6, lettera f);
b) partecipano alla verifica dello stato di attuazione dei programmi e dei progetti di competenza delle ATS con particolare riferimento a quelli relativi alle ASST;
c) promuovono l'integrazione delle prestazioni e/o delle funzioni sociali, con le funzioni e/o le prestazioni dell'offerta sanitaria e sociosanitaria anche favorendo, a tal fine, la costituzione tra i comuni di enti o soggetti aventi personalità giuridica;
d) esprimono il proprio parere sulla finalizzazione e sulla distribuzione territoriale delle risorse finanziarie.
Pare proprio, quindi, che siano i lecchesi ad avere problemi e non certo la Brianza che, al solito, si è attrezzata per tempo. Ecco perché, ancor più, risulta incomprensibile la posizione fortemente critica verso l'Asp di Adele Gatti, presidente dell'Assemblea dei sindaci del distretto meratese il cui Esecutivo lunedì scorso ha incontrato il Consiglio di Amministrazione di Retesalute. Secondo fonti attendibili la Sindaca di Airuno avrebbe attaccato pesantemente la gestione tecnica dell'Azienda speciale, sparando a zero sull'Ufficio di Piano. Secondo queste indiscrezioni la Gatti sarebbe favorevole all'inglobamento del distretto nell'area lecchese con l'affidamento della gestione dei servizi alla persona a "Consolida". Una tesi, se confermata, davvero stravagante proprio alla luce del dispositivo di legge. Non si capiscono, dunque, le ragioni della "lectio magistralis" sviluppata dalla Presidente dell'Assemblea Distrettuale contro Retesalute. A meno che si debba pensare ad una ipotesi, che riteniamo assurda, di uno scambio con i lecchesi: una mano per favorire il passaggio dell'attività da Retesalute alla Cooperativa Consolida in cambio dell'appoggio alle votazioni per la presidenza del Consiglio di Rappresentanza dei Sindaci, presieduto oggi dal briviese Felice Baio.
Comunque sia ora si tratta di cogliere l'evoluzione dell'affidamento dei servizi da parte degli enti gestori dei distretti di Lecco e Bellano. Ragionevolmente, se davvero mancassero le prerogative giuridiche per l'affidamento ad una Cooperativa privata, i due distretti dovrebbero dare vita ad un'Asp sul modello di Retesalute. O chiedere ai soci dell'Azienda meratese un'espansione territoriale. Pericolosa, soprattutto se non rigidamente regolata a livello di governance.