Mandic: successo per la ''prima'' del corso della Croce Bianca, verso una nuova sede
Circa 300 volontari attivi che operano al servizio del prossimo in caso di emergenze sanitarie, trasporti di persone malate e assistenza telefonica a chi è solo, in un servizio al prossimo che va molto al di là di una "divisa arancione". È questo il nucleo della Croce Bianca onlus della sezione di Merate, che nella serata di lunedì 17 gennaio si è presentata di fronte ad un numeroso pubblico giunto ad assistere alla prima lezione del corso "Uno di noi", volto a formare nuovi volontari del 118 che opereranno sul territorio nelle due sedi di Merate e Missaglia. Il dottor Guido Villa, a capo della sezione lecchese del servizio di Emergenza - Urgenza del 118, il "comandante" della Croce Bianca Ildefonso Valnegri, il presidente del gruppo Damiano Scaccabarozzi, il segretario Luciano Malfetti e il responsabile del corso Stefano Sironi hanno illustrato i vari aspetti di un percorso che, da qui fino a giugno, permetterà a chi lo frequenta di ottenere una conoscenza "di base" delle operazioni di primo soccorso (prime 40 ore di corso) o di diventare operatori con certificazione regionale di "Soccorritore esecutore 118" e "Operatore DAE (Defibrillatore Semiautomatico) (altre 80 ore).
"Il servizio del 118 si basa in gran parte sull'opera dei volontari, che interagiscono insieme al personale qualificato nell'assistenza al prossimo" ha spiegato il dottor Guido Villa nell'aula riunioni scientifiche dell'ospedale di Merate, dove si svolgeranno le prime 40 ore del corso.
VIDEO:
"Presso la centrale del 118 di Lecco lavorano alcuni operatori in costante contatto tra di loro, che ricevono le chiamate da tutto il territorio provinciale. La "catena della sopravvivenza" che si attiva in caso di bisogno da parte di qualcuno deve funzionare al meglio, a partire dal primo anello che è costituito da chi chiama. Molti non sanno fare una telefonata di emergenza e questo può complicare notevolmente l'efficacia dell'intervento di soccorso. È importante specificare nel modo più preciso possibile dove ci si trova, quante persone sono coinvolte e i sintomi che presentano".
Il 118 lecchese dispone di 8 mezzi di soccorso di base (le classiche ambulanze) attive durante le 12 ore del giorno, altrettante durante la notte, 4 mezzi per assistenza avanzata a disposizione 24 ore su 24 e 14 mezzi a disponibilità saltuaria. L'Areu (Azienda Regionale dell'Emergenza Urgenza) è convenzionata con la Croce Rossa, l'Anpas (Associazione nazionale Pubbliche Assistenze) e la Croce Bianca, di cui la sede meratese è punto di riferimento per il territorio. "In 10 anni di presidenza il numero di volontari è cresciuto notevolmente" ha spiegato il presidente Damiano Scaccabarozzi. "oggi siamo circa 300 ed entro la fine dell'anno puntiamo a trasferirci nella nuova sede di Via Campi, più adatta alle cresciute esigenze del gruppo. I volontari della Croce Bianca sono molto di più di una divisa arancione, chi sale su un'ambulanza con un lampeggiante sulla testa effettua un pubblico servizio ed è tutelato dall'associazione, ma risponde personalmente di una manovra sbagliata ed è per questo che una buona formazione è alla base di un ottimo servizio. Croce Bianca significa servizio nelle emergenze ma anche trasporti sanitari e teleassistenza telefonica a persone malate e per lo più anziane. Non tutti sono adatti a salire su un'ambulanza, ma ci sono più cose che si possono fare. Non abbiamo bisogno di "rambo" che si vogliono mettere in mostra, con questo corso si entra a far parte di un gruppo di persone unito e che condivide diverse attività anche al di fuori del servizio".
Da sinistra il dottor Guido Villa, Ildefonso Valnegri e Damiano Scaccabarozzi
"Il servizio del 118 si basa in gran parte sull'opera dei volontari, che interagiscono insieme al personale qualificato nell'assistenza al prossimo" ha spiegato il dottor Guido Villa nell'aula riunioni scientifiche dell'ospedale di Merate, dove si svolgeranno le prime 40 ore del corso.
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"Presso la centrale del 118 di Lecco lavorano alcuni operatori in costante contatto tra di loro, che ricevono le chiamate da tutto il territorio provinciale. La "catena della sopravvivenza" che si attiva in caso di bisogno da parte di qualcuno deve funzionare al meglio, a partire dal primo anello che è costituito da chi chiama. Molti non sanno fare una telefonata di emergenza e questo può complicare notevolmente l'efficacia dell'intervento di soccorso. È importante specificare nel modo più preciso possibile dove ci si trova, quante persone sono coinvolte e i sintomi che presentano".
Il 118 lecchese dispone di 8 mezzi di soccorso di base (le classiche ambulanze) attive durante le 12 ore del giorno, altrettante durante la notte, 4 mezzi per assistenza avanzata a disposizione 24 ore su 24 e 14 mezzi a disponibilità saltuaria. L'Areu (Azienda Regionale dell'Emergenza Urgenza) è convenzionata con la Croce Rossa, l'Anpas (Associazione nazionale Pubbliche Assistenze) e la Croce Bianca, di cui la sede meratese è punto di riferimento per il territorio. "In 10 anni di presidenza il numero di volontari è cresciuto notevolmente" ha spiegato il presidente Damiano Scaccabarozzi. "oggi siamo circa 300 ed entro la fine dell'anno puntiamo a trasferirci nella nuova sede di Via Campi, più adatta alle cresciute esigenze del gruppo. I volontari della Croce Bianca sono molto di più di una divisa arancione, chi sale su un'ambulanza con un lampeggiante sulla testa effettua un pubblico servizio ed è tutelato dall'associazione, ma risponde personalmente di una manovra sbagliata ed è per questo che una buona formazione è alla base di un ottimo servizio. Croce Bianca significa servizio nelle emergenze ma anche trasporti sanitari e teleassistenza telefonica a persone malate e per lo più anziane. Non tutti sono adatti a salire su un'ambulanza, ma ci sono più cose che si possono fare. Non abbiamo bisogno di "rambo" che si vogliono mettere in mostra, con questo corso si entra a far parte di un gruppo di persone unito e che condivide diverse attività anche al di fuori del servizio".
Da sinistra Stefano Sironi e Luciano Malfetti
Al termine delle 40 ore i partecipanti supereranno un piccolo test interno, e chi proseguirà seguirà lezioni "pratiche" (presso la sede di Missaglia) e potrà conseguire la certificazione di soccorritore riconosciuta a livello regionale (e valida in quasi tutte le regioni italiane). Sarà poi necessario essere in servizio per almeno 2 turni di 7 ore al mese, in base alle proprie disponibilità. La seconda lezione si svolgerà presso l'aula riunioni scientifiche dell'ospedale mercoledì 19 gennaio alle ore 20.45.