Insegnante di inglese in pensione al “Viganò”, sposato con una cantante lirica cecoslovacca
“Una persona riservata ma cordiale, molto gentile ma al tempo stesso solitaria”. Così viene descritto, da una vicina di casa, Roberto Maggioni, il sessantaquattrenne trovato privo di vita nella sua abitazione di via Cazzaniga. Dello stesso avviso anche gli ex-colleghi dell’Istituto Viganò dove l’uomo aveva insegnato per anni inglese. Raggiunta l’età pensionabile circa 4-5 anni fa, l’uomo non aveva mantenuto rapporti presso la scuola dove aveva comunque lasciato un buon ricordo, sia a livello personale sia come qualità di insegnamento. Sposato con una donna originaria della Cecoslovacchia, cantante lirica piuttosto apprezzata, dopo la separazione aveva iniziato a vivere solo ma sul campanello era sempre rimasto il nome dell’ex consorte. “Era una coppia tranquilla, due soggetti molto diversi tra loro come modo di vivere” ha proseguito la vicina. Dall’unione tra Maggioni e la moglie era nato un figlio, Davide, oggi 34enne residente all’estero. “Conosco il figlio da quando era bambino. È sempre stato un bravo ragazzo. Fino a qualche anno fa cantava anche nel coro La Torr”. Una passione quella per il canto, che lo accumunava alla madre. “Il signor Roberto quando incontrava qualcuno sulle scale o in cortile salutava sempre cortesemente, seppur fosse davvero molto riservato. Aveva, per così dire, una vita tutta sua. Era abbastanza normale per noi non vederlo per diverso tempo. In questi giorni, solo un pacco lasciato sul pianerottolo aveva insospettito alcuni vicini che si erano anche attivati rivolgendosi
all’amministratore. La cosa non era normale, ma nessuno avrebbe mai pensato al peggio”. E invece, in completa solitudine, l’uomo si è spento nella camera da letto della sua abitazione, probabilmente colto da un malore che non gli ha lasciato scampo.
all’amministratore. La cosa non era normale, ma nessuno avrebbe mai pensato al peggio”. E invece, in completa solitudine, l’uomo si è spento nella camera da letto della sua abitazione, probabilmente colto da un malore che non gli ha lasciato scampo.
