Il deprofundis della riabilitazione cardiologica. Soppresso un servizio di utilità sociale e a vocazione territoriale

Spett.le Redazione
Qualche giorno fa sui social network ho trovato questa immagine


Devo ammettere che, nonostante la goliardica modalità, sono stato ferito da questo ferale annuncio e ho deciso, senza il consenso delle colleghe, con le quali mi scuso, di divulgare l'immagine e la notizia.

Per i meno esperti di sanità, la Riabilitazione Cardiologica ambulatoriale: ha tra i suoi obiettivi quello di restituire alla vita sociale precedente, il più presto possibile, la persona colpita da gravi malattie cardiache o sottoposta a intervento di cardiochirurgia.

Per esempio, grazie alla Riabilitazione Cardiologica:

  • il lavoratore colpito da infarto miocardico verrà precocemente restituito agli affetti familiari e reinserito nella "catena produttiva" ( sembra che i primi a preoccuparsi di riabiltazione siano stati medici comunisti dell'URSS...);
  • la persona anziana, sottoposto a intervento di cardiochirurgia, verrà precocemente restituito agli affetti familiari e potrà riprendersi cura dei nipotini.
La nuova dirigenza ASST ha sospeso un Servizio (ormai passato a miglior vita) la cui utilità sociale e la vocazione territoriale sembrano evidenti.

Vorrei condividere con i Vostri lettori alcune riflessioni e citazioni; mi sembra di ricordare che durante i vari incontri con la popolazione, durante le conferenze stampe, nelle interviste rilasciate, la nuova dirigenza ASST e i consiglieri Regionali ciello- leghisti intervenuti nei vari dibattiti abbiano dichiarato:

  1. più volte che, in particolar modo a Merate, non verrà chiuso alcun servizio
  2. che le risorse sono comunque limitate
  3. che la riforma, ma soprattutto la situazione epidemiologica e sociale della popolazione lombarda, impoga uno spostamento di risorse economiche dall'ambito sanitario a quello sociale
  4. che la riforma, ma soprattutto la situazione epidemiologica e sociale della popolazione lombarda, imponga uno spostamento di risorse economiche dall'ambito ospedaliero a quello territoriale
Concludo con lecite domande:

  • se le risorse sono limitate; come si farà a spostare risorse dal sanitario al sociale e dall'ospedale al territorio senza chiudere servizi ospedalieri? Sono trentatrè anni che sento la solita risposta: "....ma cosa ci vuole, miglioreremo l'organizzazione e ridurremo gli sprechi......", tutte balle chi ci è riuscito????
  • Come mai proprio il primo servizio ospedaliero meratese ucciso è a forte vocazione "territoriale" e "sociale"?
Mi auguro che la soppressione del servizio di Riabilitazione Cardiologica di Merate sia ultimo colpo di coda di una classe dirigente lecchese, ormai alla frutta, scelta da "non confermati" e rinnovata da "indagati", all'insaputa della nuova Direzione Strategica.

Se questa ennesima scelta scriteriata, fosse frutto di decisioni della nuova Direzione Strategica dell'ASST, vorrà dire che smetteremo di credere alle favole; prenderemo atto che anche questi sono stati scelti da una classe politica ciello-leghisti, il cui piano è sempre lo stesso: eliminare tutto ciò che funziona a Merate e a Bellano a vantaggio del presidio lacustre.

Altro che modello meratese!!!

Colgo l'occasione per invitare la Direzione Strategica a confrontarsi al più presto con i lavoratori del comparto dell'ASST (o almeno con i loro rappresentanti sindacali), unici garanti dell'ottima qualità dei servizi erogati ai cittadini, nonostante l'inadeguatezza dei quadri dirigenziali, che hanno, viceversa, sortito il commissariamento e l'incremento di coinvolgimenti giudiziari delle nostre aziende.

Invito i cittadini del bacino meratese di indignarsi pure per il costo esagerato di ben quattro euro giornalieri del parcheggio dell'ospedale, ma di preoccuparsi anche dei costi (diretti e indiretti) di una Riabilitazione Cardiologica ambulatoriale erogata da stutture private più o meno accreditate.

Grazie per lo spazio concesso e per il Vostro lavoro




Francesco Scorzelli - USB PI Lombardia Merate
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