Manfredi: risorse limitate da utilizzare tutte e al meglio

Forse l'intervento più atteso, soprattutto dai dipendenti ospedalieri presenti in aula, è stato quello del nuovo direttore generale dr. Stefano Manfredi. A lui il sindaco Galbiati, in qualità di moderatore, ha chiesto di focalizzarsi su alcuni temi: la prevenzione affinchè il Mandic continui ad occuparsi di acuti, la presa in carico del paziente quando non è più ospedalizzato, la gestione delle risorse interne dunque di personale e servizi e un nuovo mandato per l'integrazione socio-sanitaria da affidare a Retesalute.

Il dr. Stefano Manfredi

"Il paziente oggi è pluripatologico" ha spiegato il neo DG "e a Merate siamo particolarmente avanti nell'affrontare questa casistica. All'allungarsi della vita media, va data garanzia di una qualità delle cure che questo vivere di più sarà un vivere accompagnati. Per fare ciò dobbiamo anzitutto ricordarci dell'importanza di fare squadra e di non creare discontinuità con il passato. I bisogni vanno aumentando e le risorse sono costanti, a stare ottimisti: quello che va cambiato è l'organizzazione perchè sono cambiate le esigenze".

E sui temi più caldi che interessano il presidio meratese, Manfredi ha tenuto a ribadire la riapertura dei posti letto di medicina e l'arrivo della risonanza magnetica "ci sono latenze che non dipendono da noi" con attivazione entro la fine di marzo.

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Per quanto riguarda il Pronto Soccorso, consapevole dell'attuale difficoltà, ha confermato l'attivazione di un concorso per rimpolpare l'organico ma, in chiusura, Manfredi ha ribadito la situazione non facile a livello generale "Le risorse non saranno infinite. Chiedo a tutti corresponsabilità nella consapevolezza della limitatezza delle risorse, da usare tutte e al meglio. Dobbiamo non sprecarle e puntare a una migliore organizzazione di quello che c'è, accompagnando il paziente, spiegandogli cosa ha bisogno e attivando una educazione alla salute dove serve. Io sono ottimista: questa è una realtà ricca, non solo di dané, ma anche di risorse umane. Dobbiamo creare rete e avere la cultura dell'innovazione per non essere attaccati al passato".
S.V.
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