Mandic, pronto soccorso: calano gli accessi dei codici minori e ne aumentano i tempi di attesa, bene l'osservazione breve

Sono dati di non immediata interpretazione quelli che a gennaio chiudono l'anno precedente, fornendo una statistica su accessi, tempi di attesa, abbandoni, gravità dei codici.
Di certo per quanto riguarda il pronto soccorso di Merate ci sono alcuni elementi che balzano subito all'occhio.
C'è stato un calo generalizzato degli accesi che si è andato a riflettere sui codici minori, quelli meno critici mentre hanno tenuto, anzi sono aumentati, gialli e rossi.


Al 31 dicembre 2015, infatti, il reparto diretto dal dr. Giovanni Buonocore ha chiuso con 35.225 accessi contro i 37mila del 2014 (-4,8%).
I codici molto critici (rossi) sono passati da 569 a 914 per una percentuale salita dall'1,5% al 2,6%. I casi mediamente critici (gialli) hanno rappresentato il 16,2% (5712 pazienti) del volume di attività afferente al reparto, contro il 13,2% (4917 pz) dell'anno precedente. I verdi sono invece scesi dal 38,6% al 36,1%, i blu dal 37,2 al 35,8 (sono i pazienti fragili, bambini o anziani) e infine un punto percentuale in meno (da 8,7 a 7,6) lo hanno registrato anche i bianchi (casi non critici).
Per quanto riguarda i tempi di attesa, si è assistito a un peggioramento.
Escludendo i "rossi" che hanno precedenza su tutto e su tutti, i codici mediamente critici (gialli) sono stati visti in poco meno di 20 minuti, rispetto ai 15 dell'anno precedente. Si può dire dunque che la media è stata rispettata, seppur con un lieve aumento, così come per i blu passati da 61 minuti a 70.
Mentre sono crollate, in negativo, le attese per i codici verdi (passati da 95 a 142 minuti) e i bianchi (da 132 a 203 minuti). Si può dunque ritenere che il reparto abbia retto "bene" l'aumento di codici critici (gialli e rossi) non peggiorandone i tempi di attesa e vedendoli in tempi assolutamente nella norma. La fascia che è risultata più "intasata" è stata quella tra mezzogiorno e le 16 oppure la fascia dalle 16 alle 20: qui si sono concentrati molti pazienti, per via anche del termine dei turni di lavoro, e il personale ha faticato a smaltirlo in tempi brevi.
Il 33% di chi è afferito nel 2015 al PS del Mandic ha atteso oltre 90 minuti, il 19% tra 5 e 15 minuti, il 15% tra 30 e 60 minuti. La proporzione, seppur con numeri diversi, è stata la stessa anche sul 2014.
Uno sguardo alle età permette di vedere come ci sia stato un lieve aumento degli ultra 64enni, passati da 9075 a 9104 mentre è da registrare un calo notevole dei ragazzini sotto i 15 anni scesi da 8963 a 8105. Nel complesso è calata l'utenza dell'età intermedia da 15 a 64 anni.

Il primario dr. Giovanni Buonocore


Sono aumentati coloro che abbandonano il pronto soccorso prima ancora di avere ricevuto la visita medica (dal 4,9% siamo saliti al 7,4%) mentre i pazienti accettati e poi ricovati sono passati dal 16,3% al 17,6%.
Ha incrementato l'attività l'osservazione breve che nel 2015 ha registrato 474 pazienti contro i 450 del 2014.
Attualmente in servizio ci sono 6 medici (cui se ne aggiunge uno in maternità) e per coprire i turni il reparto si avvale di risorse interne aziendali garantendo due medici di giorno e uno di notte.
La situazione, come noto, è tutt'altro che rosea: il turno S (a scavalco tra il pomeriggio e la sera) non è più stato ripristinato, il continuo apporto di personale da altri reparti per coprire i turni non permettere di lavorare su "progetti" e preparazione di personale sul lungo periodo e al momento non ci sono concorsi all'orizzonte per rimpolpare l'organico.
S.V.
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