Montevecchia: il ritorno a casa di Ruggero Cavenaghi dopo 13mila km in bicicletta in sudamerica attraverso luoghi incantati

Si sta godendo gli ultimi giorni di una meritata vacanza il montevecchino Ruggero Cavenaghi che lo scorso anno aveva iniziato il giro del mondo in bicicletta partendo dal Sud America. È lì che si è avventurato negli ultimi dodici mesi con la sua inseparabile due ruote, scoprendo panorami meravigliosi e conoscendo altri ciclisti lungo il percorso.

Ruggero in sella alla sua bici

«In Sud America - ha raccontato - ho trovato il clima giusto. Dalla Patagonia sono risalito a nord verso le Ande tra maggio e giugno, poi sono arrivato in Ecuador e Colombia» senza trovare piogge incessanti che avrebbero reso molto difficile il lungo viaggio. Gli occhi di Ruggero hanno potuto ammirare luoghi incontaminati, mantenuti tali anche dal clima poco favorevole alle attività umane, le Torres del Paines, un famoso parco naturale cileno che contiene montagne innevate dalle cime frastagliate attorniate da lagune e laghi, e l'enorme ghiacciaio del Perito Moreno, nella Patagonia argentina. Pedalando e risalendo le cime della cordigliera delle Ande, Ruggero ha raggiunto la bianca distesa piatta delle saline boliviane note come Salar de Uyuni.

Nel lungo percorso, il ciclista ha totalizzato circa 13.000 km di strada, arrivando fino all'altitudine massima di circa 5.000 metri sul livello del mare. «Ho imparato molto, anche a regolare l'andatura e mi sono sempre divertito, anche nei momenti di grande fatica» ha commentato Ruggero che ha trascorso molte notti a temperature particolarmente rigide (fino a meno 17° C), spesso accontentandosi di un campeggio "a bordo strada" nella parte meridionale del continente americano, oppure trovando una sistemazione nei vari ostelli.

Bryan Taylor, un amico americano del montevecchino


«In America Latina i pompieri sono molto ospitali e ci sono anche le "casas de ciclistas", persone appassionate di questa pratica sportiva, che accolgono i ciclisti di passaggio tanto che le loro case diventano dei punti di incontro per gli amanti delle biciclette. Lungo il percorso ho conosciuto degli italiani, circa sei, molti francesi e spagnoli, tedeschi, olandesi e, soprattutto in Cile e Argentina, molta gente del posto» tutti impegnati a macinare chilometri in sella a una due ruote e ben disposti a condividere un tratto di strada facendosi compagnia e dandosi dei consigli.

E tra poco Ruggero inforcherà nuovamente il suo mezzo di trasporto preferito alla volta di Nuova Zelanda e Australia. Da lì probabilmente si dirigerà verso il Giappone oppure verso l'India settentrionale e il Nepal per poi tornare lungo la via della Seta, ma le tappe del lungo viaggio sono ancora da stabilire.

La cartina del Sud America con le tappe di Ruggero
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