Ospedali: scatta il divieto di ingresso col capo coperto. Al Mandic 'spariti' i cartelli

Il promemoria è stato inoltrato nel pomeriggio di ieri direttamente dal direttore generale della Sanità Lombarda Walter Bergamaschi a tutte le Aziende Ospedaliere e a tutte le Asl della Regione.

"Con la presente si trasmette in allegato il file contenente le nuove disposizioni in materia di rafforzamento della sicurezza all'interno delle enti e società facenti parte del sistema regionale, unitamente alla deliberazione n. 4553 del 10/12/2015.  Si richiede di provvedere con effetto immediato all'affissione del cartello in allegato e alla relativa comunicazione interna, attraverso gli strumenti più idonei a garanzia della più ampia capillarità  e diffusione delle predette misure. É altresì opportuno che le Aziende predispongano istruzioni operative e formino il personale di front office per garantire la corretta e rigorosa applicazione della disposizione. Si prega infine di coinvolgere le strutture responsabili della sicurezza dei diversi presidi in modo che vengano adottate le necessarie idonee misure per attuare la disposizione e di dare la massima diffusione a queste indicazioni a tutte le articolazioni organizzative dell'azienda, compresi i servizi URP.
Nel prossimo incontro con le direzioni strategiche, che verrà fissato al più presto,  saranno oggetto di verifica le misure adottate".


Con tale mail dunque è stato ribadito, dettando le disposizioni attuative, quanto stabilito qualche settimana fa dalla Giunta del governatore Roberto Maroni: dal primo gennaio a chiunque si presentasse in un ufficio regionale della Lombardia o anche in ospedale con il volto celato da un casco, un passamontagna o dai veli integrali indossati da alcune donne musulmane -  burqa o niqab che sia - dovrà essere impedito di entrare.  Tali modifiche al regolamento per l'accesso agli edifici di propria competenza, che recepiscono di fatto la legge nazionale che già vieta di girare con il volto coperto nei luoghi pubblici, volute dalla maggioranza di centrodestra e in particolare dalla Lega, sono state giustificate in un'ottica di maggiore sicurezza, soprattutto a seguito degli attentanti jihadisti a Parigi.

Già quest'oggi l'Azienda Ospedaliera della Provincia di Lecco si è adeguata alla direttive, con un piccolo "giallo". Al San Leopoldo Mandic, infatti, i cartelli affissi in mattinata alle porte d'ingresso sono poi velocemente scomparsi, già intorno alle 11 (senza che la direzione sanitaria di presidio avesse dato indicazione né di metterli né di eliminarli). Prima che ciò si verificasse, sempre presso il presidio meratese, il caposala del Pronto Soccorso, Francesco Scorzelli, aveva manifestato in amministrazione la propria contrarietà all'applicazione di tale disposizione anche presso il triage del proprio reparto, giudicandola non in linea con la "mission" stessa della struttura e provvedendo dunque personalmente - in attesa di una pronuncia in merito del suo primario, oggi assente - alla rimozione dei prestampati bordati di verde collocati ad ogni varco d'accesso.
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